mercoledì 22 maggio 2013

DON ANDREA GALLO




Don Andrea Gallo ha lasciato questo mondo.
Non è bello imbrattare una cosa tanto seria ed importante come la morte con polemiche politiche. Però la morte può essere una buona occasione per riflettere sulla vita di chi ci lascia, sulle sue scelte. Può esserlo, ed è importante che lo sia, specialmente se la morte di qualcuno diventa il pretesto per menzogne e mistificazioni.
Davvero don Gallo era un “prete di strada”? Un pacifista amico degli ultimi? Dipende da cosa si intende con simile espressioni. Certo, sarebbe tutto molto più semplice, e comprensibile, se si usassero termini meno nebulosi. Senza la minima intenzione di essere polemico io definirei don Gallo per quello che era: un prete comunista, cattocom
unista, per essere più precisi.

“Nel giugno 1976 una presa di posizione della comunità doveva provocare accese discussioni (…) si tratta della firma apposta al manifesto di solidarietà con i compagni della Baader Meinhof.”
Questo si può leggere nell'interessante volume “
Dalla dipendenza alla pratica della libertà”, una raccolta di documenti, interventi e “contributi dal basso” della comunità di San Benedetto, si, proprio quella, proprio quella di don Andrea Gallo.
Il documento citato affermava:
“Oggi l'imperialismo mondiale e le socialdemocrazie europee piangono la morte dell'alto ufficiale delle SS Hans Martin Schleyer.
Noi ricordiamo con commozione i compagni torturati ed uccisi nelle carceri della repubblica federale tedesca e i compagni caduti in azione a Mogadiscio, e onoriamo il coraggio e la fede della loro lotta rivoluzionaria.”
Firmato: Comitati per l'autonomia operaia, partito comunista marxista leninista, collettivo femminista autonomo,
comunità di san benedetto.
Hans Martin Schleyer era membro del dell'unione cristiano democratica e presidente della confindustria tedesca.
Venne sequestrato il 5 settembre 1977 a Colonia da un gruppo armato di terroristi della Rote Armee Fraktion dopo un sanguinoso agguato in Vincenz-Statz-Strasse terminato con la morte dei quattro uomini della sua scorta; dopo quarantatrè giorni di prigionia venne ucciso e il 18 ottobre 1977 il suo corpo venne ritrovato nel bagagliaio di un'auto a Mulhouse. Durante la seconda guerra mondiale fu in effetti ufficiale delle SS, come molti altri oltre a lui, compresi coloro che, fuggiti in medio oriente, divennero istruttori di varie formazioni terroriste impegnate nella lotta contro Israele, formazioni con le quali la Rote Armee Fraktion intratteneva ottimi rapporti. Schleyer fu ucciso non perché ex SS, ma in quanto presidente della confindustria tedesca.
Proseguiamo con le citazioni da: "Dalla dipendenza alla pratica della libertà".
“La comunità fu profondamente solidale con Enrico Fenzi, professore di letteratura italiana all'università di Genova. Egli fu arrestato per la prima volta il 17 maggio 1979, con una quindicina di persone dell'area della autonomia, in un bliz voluto dal generale Della Chiesa”.
Per la cronaca: Enrico Fenzi è stato uno dei principali leader della brigate rosse, condannato complessivamente a 18 anni di carcere si dissociò dal terrorismo ed ottenne la libertà vigilata.
Direi che può bastare.

Non credo che Don Gallo abbia fatto una seria, profonda, autocritica per le posizioni estremiste, al limite del favoreggiamento del terrorismo, prese dalla comunità di cui è stato leader per tanti anni. Non ho seguito le sue eventuali evoluzioni ideologiche, ma da quanto risulta da dichiarazioni, articoli, partecipazioni a manifestazioni, direi che fino a ieri è stato sempre lo stesso. Probabilmente negli ultimi tempi aveva preso in simpatia i magistrati, forse si diceva paladino della legalità, forse con la stessa foga con cui, anni fa, definiva oppressiva e borghese la stessa legalità. Ma questa è una contraddizione non solo sua. E' una contraddizione ed un dramma del paese lo spettacolo di magistrati che vanno a braccetto con autentici teorici dell'eversione.
Don Gallo è stato un prete comunista, lo è stato anche se probabilmente non ha letto un rigo di Marx, e se lo ha letto di certo non lo ha capito. E' stato uno dei tanti che ritengono che la povertà sia un valore, che non vivere in miseria sia quasi un crimine, che tutti i mali del mondo siano da addebitarsi alla civiltà occidentale.
E' stato un prete che non ha capito, a mio avviso, il senso profondo del messaggio cristiano. Non ha capito che la Chiesa non è un partito politico né una associazione non governativa, che il senso profondo della sua predicazione è rivolto al trascendente. La liberazione cristiana è una liberazione dalla finitezza, dall'umana accidentalità, qualcosa che non può essere oggetto di alcuna lotta politica, di alcuna “pratica della libertà”. Come tanti altri don Gallo ha pensato che il paradiso potesse essere costruito qui, sulla terra, e, come tanti, non si è reso conto che rendendo mondano l'assoluto si realizza il totalitarismo, si costruisce non il paradiso, ma l'inferno.
Pace all'anima sua.

1 commento:

  1. Persona controversa, ma chi non lo è? Tutto sommato ci mancherà. Riposi in pace finalmente.

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