martedì 12 novembre 2013

LA DIGNITA'




L'enciclopedia Treccani così definisce la dignità:

“La condizione di nobiltà ontologica e morale in cui l’uomo è posto dalla sua natura umana, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e che egli deve a sé stesso. La d. piena e non graduabile di ogni essere umano (il suum di ciascuno), ossia il valore che ogni uomo possiede per il semplice fatto di essere uomo e di esistere è ciò che qualifica la persona, individuo unico e irripetibile. Il valore dell’esistenza individuale è dunque l’autentico fondamento della d. umana.
Secondo Tommaso d’Aquino e la concezione cristiana, la d. dell’uomo sta nel suo essere creato a immagine e somiglianza di Dio e nella sua capacità di orientare le proprie scelte in una continua tensione etica verso Dio. Per I. Kant, la d. dell’uomo sta nel suo essere razionale e capace di vita morale, ed è ciò che gli impone di agire sempre «in modo da trattare l’uomo, così in te come negli altri, sempre anche come fine e mai solo come mezzo»”.

L'uomo ha dignità perché è uomo, individuo unico ed irripetibile, persona capace di parlare in prima persona singolare, di avere autocoscienza di se stesso; ente fatto ad “immagine e somiglianza di Dio”, per chi crede, essere razionale capace di giudizi e comportamenti morali per chi, credente o non credente, non ritiene si possa fondare sulla fede l'umana dignità.
E' importante il termine “dignità”, ci rimanda a qualcosa di essenziale, ai fondamenti stessi del nostro essere. Eppure questa parola tanto importante viene oggi sempre più imbastardita, usata in senso del tutto improprio, degradata a puro strumento di propaganda politica. Insomma, anche il termine dignità sta facendo la fine di tanti altri termini degradati ad una mera funzione propagandistica: “pace”, “natura”, “sociale”, “solidarietà”, “legalità”... si potrebbe continuare.

Passeggio per strada. Ad un tratto una locandina attira la mia attenzione. C'è scritto, a lettere cubitali: BELLO E DEMOCRATICO. Sotto, la faccia di Gianni Cuperlo. Beh... a me quella sembra la faccia di uno zombie ma, non pretendo che tutti abbiano i miei gusti. Più interessante quello che sta scritto sotto: “Con Cuperlo per la RIVOLUZIONE DELLA DIGNITA'”. Accidenti! Chi è con Cuperlo è un vero essere umano, un uomo autentico, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, razionale, morale, un uomo che vale, che ha la sua dignità. E gli altri? Quelli che votano per Renzi che sono, mezzi uomini? Non chiedo cosa sia chi ha votato per Berlusconi: un uomo non umano, nella migliore delle ipotesi, l'incarnazione di satana nella peggiore. Va così nel PD, questa è la loro visione della democrazia, il loro concetto di libertà. Il genere umano si divide in angeli e demoni, uomini dignitosi ed alienati ectoplasmi, e i demoni, o i fantasmi alienati, sono sempre gli altri, addirittura gli altri che militano nel loro stesso partito...

Anche altri hanno fatto della dignità la loro bandiera. I NO TAV ad esempio. Ce ne sono molti nel paese dove abito, sono fieramente impegnati contro il terzo valico, una linea ferroviari ad alta velocità. “Blocchiamo la TAV” urlano, “riprendiamoci la nostra DIGNITA'”. Bloccare la costruzione di una galleria equivarrebbe a “conquistare la dignità”, e... perché mai? In tutto il mondo esistono centinaia di migliaia di gallerie, nello stesso paese in cui abito c'è una stazione ferroviaria, e il treno qualche centinaio di metri dopo la stazione si infila in un tunnel. Milioni di persone viaggiano in treno, anche in treni ad alta velocità. Viaggiano su quei treni anche molti NO TAV. Sono tutti esseri umani privi di dignità? Sono non razionali, non morali, non sono fatti ad immagine e somiglianza di Dio ma del demonio? Essere dignitosi vuol dire rifiutare i treni, al massimo si possono accettare quelli che non superano i trenta chilometri orari. Buono a sapersi.

E lottano per la DIGNITA' anche tanti “migranti” che chiedono assistenza e... soldi. Lo stato italiano li deve aiutare, deve dar loro un salario in cambio di nulla, lo chiedono in nome della DIGNITA'. Non è molto dignitoso vivere dell'altrui carità. Si può essere aiutati, in certi momenti, ma l'aiuto deve servire a diventare autonomi, a vivere del proprio lavoro. Questo, il vivere del proprio lavoro, è DIGNITOSO. Pretendere che gli altri ci mantengano, magari a tempo indeterminato, vuol dire riconoscere che LORO sono in grado di mantenersi da soli, e NOI NO e questo NON E' DIGNITOSO, PER NIENTE. Oppure, pretendere che altri ci mantengano vuol dire cercare di sfruttarli, di vivere alle loro spalle. Si trattano gli altri come cose, non come esseri umani, insomma, si OFFENDE LA LORO DIGNITA'.

Si, lo so, sono troppo puntiglioso, prendo troppo alla lettera le parole, mi dilungo sui significati. Sono all'antica, lo ammetto: uso il principio di non contraddizione. Invece ormai, un po' dovunque in occidente e specie in Italia, si può dire, e fare, tutto ed il contrario di tutto. Si possono dire e fare cose indecenti ed affermare che sono cose fatte per “LA DIGNITA'”. Si può strillare “LEGALITA'” nel momento stesso in cui si viola in maniera indecente la legge, si può strillare “LIBERTA'” mentre si teorizza che tutti si possa essere intercettati 24 ore al giorno, e si può lottare per L'OCCUPAZIONE nel momento stesso in cui si teorizza la “decrescita felice”.
E così è possibile, qui da noi, che per “conquistare la DIGNITA'” si debba votare CUPERLO alle primarie del PD. Il futuro è davvero nero.

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