martedì 12 novembre 2013

UN MONDO IPOCRITA E ROVESCIATO

Non esistono prostitute, meglio, quelle che esistono sono, TUTTE, “obbligate” a prostituirsi. La prostituzione esiste da millenni e, secondo i nostri media politicamente corretti, mai, in millenni di storia, c'è mai stata una sola donna che si sia prostituita senza essere stata obbligata da qualcuno. Dobbiamo crederci, se no facciamo la figura dei maschilisti insensibili

Scandalo delle baby prostitute. L'indignazione è generale. Però, vediamo. Tempo fa in Gran Bretagna, se ricordo bene, è passata una legge che consente alle minorenni di abortire anche senza il permesso dei genitori. Negli atri di molte scuole medie europee sono state installate macchine distributrici di profilattici. La Organizzazione mondiale della sanità propone che negli ASILI venga “insegnata” ai bambini la “masturbazione consapevole”. Ogni forma di convivenza fra esseri umani è stata assimilata alla famiglia, il sesso è stato banalizzato, pubblicizzato, spogliato di ogni mistero e di qualsiasi rilevanza esistenziale. Nell'occidente politicamente corretto si è finalmente attuata la speranza di Aleksandra Kollontaj, la bolscevica sessualmente emancipata che teorizzava che far sesso è la cosa più semplice del mondo, “come bere un bicchier d'acqua”. In effetti pare che la stragrande maggioranza degli adolescenti abbiano il primo rapporto sessuale intorno ai quattordici anni. Però, quando si scopre che ci sono ragazzine di quattordici, quindici o sedici anni che fanno sesso per comprarsi abiti firmati o smartphone all'ultima moda, tutti si scandalizzano, FINGONO di scandalizzarsi, e strillano che le ragazzine sono state “costrette”, e organizzano grandi dibattiti in cui filosofi e psicologi, sacerdoti e magistrati, sociologi e politici fanno mostra di grande cultura... ed immensa ipocrisia.

Prima erano “emigranti”, addirittura “clandestini”. Poi sono diventati “migranti”, infine si sono trasformati in “profughi” e “perseguitati politici”. E' molto strano. Dalla Germania di Hitler, e dalla Russia di Stalin, e dalla Cina di Mao, e dalla Cambogia di Pol Pot riuscivano a fuggire col contagocce, invece i “perseguitati politici” che sbarcano a Lampedusa sono autentiche schiere. E poi, i perseguitati che lasciavano la Germania nazista o la Russia comunista odiavano il nazismo ed il comunismo staliniano. Ed amavano le nostre istituzioni, erano felici di poter vivere in paesi liberi e democratici. I “migranti” non sembrano invece amare molto le nostre istituzioni. Vengono da noi e subito chiedono che le nostre istituzioni cambino, polemizzano contro la laicità dello stato e sognano di instaurare, qui, a casa nostra, la sharia. Però i media continuano a parlare di “perseguitati politici” che vengono a casa nostra per poter gustare il sapore della democrazia e della libertà.

Viviamo in un mondo rovesciato, sommersi da una ignobile, disgustosa, melassa di ipocrisia.

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