martedì 11 febbraio 2014

QUELLA ESTATE 2011



Vediamo di fare il punto.

Nel 2011 l'Italia è nel mirino dell'”Europa”, cioè di Francia e Germania. L'allora presidente del consiglio non vuole accettare misure molto pesanti di austerità. L'”Europa” fra pressioni sull'Italia.

Il presidente Napolitano già nell'estate del 2011, ben prima cioè che la maggioranza che sosteneva il governo Berlusconi iniziasse s sfaldarsi, ed anche che lo spread raggiungesse livelli record, incontra più volte il professor Monti. Perché lo incontra? Monti non era un politico, non sedeva in parlamento, non guidava nessun partito, era solo un professore di economia, come ce ne sono tantissimi in Italia. Era però ben visto in “Europa”. Il presidente ha affermato che ha incontrato più volte il professor Monti perché si sarebbe trattato di “una risorsa per il paese”. Il paese è pieno di simili “risorse”. Se il capo dello stato passasse il suo tempo ad incontrarle non gli resterebbe più un attimo libero.

La costituzione non riconosce al capo dello stato un ruolo attivo in politica. Fino a che ci sono un governo ed una maggioranza il capo dello stato deve stare ad osservare. Solo DOPO che un governo sia entrato in crisi il capo dello stato consulta le varie forse politiche al fine di stabilire un nuovo possibile primo ministro. Pare che nel 2011 le cose siano andate ben diversamente.

Comunque, già nella primavera - estate 2011 il presidente Napolitano prospetta a Monti la possibilità di guidare un nuovo governo, delegittimando in questo modo il governo in carica proprio nei confronti della famosa “Europa”. Intanto, nel giugno 2011 la Deutske Bank vende titoli di stato italiani per 7 miliardi di euro. Se si vendono titoli in maniera massiccia il loro prezzo cala ed il rendimento aumenta. Inizia la corsa dello spread.

A Novembre Berlusconi, che ha ancora formalmente una maggioranza parlamentare, si dimette. Monti diventa primo ministro e mette in atto la politica che da tempo l'”Europa”, cioè la Francia e la Germania, ci chiedevano. Sappiamo tutti dove ci ha portati questa politica: alla recessione più grave del dopoguerra, almeno.

Il governo Monti però non ce la fa a stare a galla. Cade e le nuove elezioni cambiano del tutto il panorama politico. Col governo di larghe intese sembra che il cavaliere possa tornare a giocare un ruolo importante nella politica italiana. A questo punto ci pensa la magistratura a farlo fuori.
E' stato tutto un “complotto”? Non credo. E' stato un insieme di azioni probabilmente non coordinate ma tutte, oggettivamente, convergenti allo stesso fine: eliminare qualsiasi forma di autonomia dell'Italia rispetto all'”Europa” a guida franco – tedesca (e poi solo tedesca) ed eliminare politicamente (e forse non solo) un uomo che, a torto o a ragione, era considerato nemico di una simile “Europa”.


Occorre essere davvero molto, molto “diversamente intelligenti” per avere, oggi in Italia, fiducia nelle istituzioni.

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