domenica 2 febbraio 2014

UNA VERGOGNA SENZA FINE



La vicenda dei marò diventa tutti i giorni più intricata e più indecente. Pare che la magistratura indiana voglia accusarli nientemeno che di terrorismo. Due militari impegnati in missione antipirateria diventano terroristi e di fronte a loro torna ad delinearsi l'ombra del capestro.
L'Italia cerca di fare la voce grossa, chiede aiuto all'Europa, come se l'Europa contasse qualcosa nella politica internazionale. Riporteremo a casa i due marò, affermano i “nostri” ministri. Però...però i due marò erano già a casa ed il governo italiano presieduto da Mario Monti li ha rispediti in India, violando la legge e la costituzione (a proposito di “legalità”...)
La legge italiana infatti affermava:

Se per il fatto per il quale è domandata l'estradizione è prevista la pena di morte dalla legge dello Stato estero, l'estradizione può essere concessa solo se il medesimo Stato dà assicurazioni, ritenute sufficienti sia dall'autorità giudiziaria sia dal ministro di grazia e giustizia, che tale pena non sarà inflitta o, se già inflitta, non sarà eseguita.
Però la corte costituzionale, con sentenza 27 giugno 1996, n. 223 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma. Per la suprema corte anche nel caso in cui ci sia garanzia che la pena di morte non verrà applicata l'Italia NON può estradare nessuno in paesi in cui questa viga per il reato contestato. Rispedire i marò in India è stato un atto illegittimo, incostituzionale, oltre che disumano e politicamente indecente.

Come andrà a finire questa vicenda allucinante? Non lo so, male temo. Forse i due marò saranno condannati a una decina d'anni di carcere e qualche gaglioffo dirà che si tratta di una “vittoria” perché la pena di morte è stata evitata. Non è neppure improbabile che qualche giustizialista forcaiolo cominci a strillare che non si deve interferire con il lavoro della magistratura indiana. Da suo punto di vista avrebbe ragione, in fondo. Solo la magistratura italiana deve essere “indipendente”, cioè, onnipotente? Quella indiana deve sottostare a pressioni politiche? E' deprimente stare a sentire persone per le quali la parola di un magistrato equivale, più o meno, a quella di Dio, discettare di “pressioni” sull'India nel caso dei due marò.

Se davvero il governo italiano vuole riportare a casa i due fucilieri può farlo abbastanza facilmente, in fondo. Latorre e Girone sono a piede libero, per ora, hanno accesso all'ambasciata italiana. Ebbene, potrebbero essere tenuti al sicuro nei locali dell'ambasciata, ci si potrebbe rifiutare di consegnarli alla polizia indiana, magari li si potrebbe far prelevare da un elicottero militare e portarli in salvo. Ma, qualcuno vede l'Italia impegnata in una simile operazione?

Azzardo un'altra previsione. Non credo che il governo americano estraderà in Italia Amanda Knocks. Gli americani non hanno nessuna fiducia nella giustizia italiana, la considerano una sorta di lotteria, e non hanno torto. Qualcuno ricorda il film “fuga di mezzanotte”? Racconta la storia, vera, di un ragazzo americano condannato in Turchia ad una lunghissima pena detentiva perché trovato in possesso di un po' di "erba". Il ragazzo riuscì a fuggire e si rifugiò nella ambasciata del suo paese che si guardò bene dal riconsegnarlo ai turchi. Sono “arroganti” gli americani? NO, difendono i loro cittadini quando li ritengono vittime di ingiustizie. L'Italia invece rispedisce in India due suoi soldati, catturati con l'inganno, per un fatto avvenuto in acque internazionali. Una vergogna senza fine.

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