venerdì 11 marzo 2022

FINTA SAGGEZZA

C’è in questi giorni, soprattutto, ma non solo in rete, quasi una pandemia di inviti alla saggezza.
Non si deve essere manichei, ammoniscono molti intellettuali. E proseguono: torti e ragioni non stanno mai tutti da una parte sola, non esistono gli angeli ed i demoni, bisogna studiare le situazioni, risalire alle cause storiche di quanto sta avvenendo. E, insieme a questi accorati appelli, gli inviti al dubbio socratico. Non prendiamo subito per buono ciò che dicono i media, analizziamo, controlliamo. Guardiamo le cose da tutti i punti di vista… e via approfondendo.
Nobili parole senz’altro. Ed anche piuttosto scontate.
Personalmente non mi fido troppo dei media ufficiali, al contrario. E, quale persona dotata di un minimo di buon senso può ritenere che non valga la pena di approfondire le cose, vedere quali sono le cause storiche di certe situazioni? Quanto al dubbio socratico… ben venga: è una delle radici della nostra civiltà.
Però… però c’è qualcosa che stona in questi accorati appelli. Si, stona, e molto. Perché gli stessi che invitano al dubbio, all’approfondimento dimostrano di non avere dubbio alcuno su molte cose essenziali.
Invitano tutti a non prender per oro colato ciò che dicono i media, ma prendono, LORO, per oro colato ciò che dice la propaganda russa.
Denunciano l’espansione ad est della NATO dimenticando il piccolo particolare che sono stati i paesi dell’est a chiedere a gran voce di poter aderire al patto atlantico. I popoli di quei paesi sanno bene quanto sia pericolosa la vicinanza con l’orso russo.
Hanno trasformato i moti popolari in Ucraina del 2014, con la conseguenti invasione della Crimea e l’inizio di una guerriglia separatista nel Donbass, in un “colpo di stato”, usando addirittura le stesse parole della propaganda putiniana.
Invitano a studiare la storia e cancellano dalla storia un fatto gigantesco come l’holomodor, il massacro di alcuni MILIONI di contadini ucraini e la denazionalizzazione brutale dell’Ucraina da parte dei comunisti russi.
Per dirla tutta: il loro è un mondo rovesciato, uno strano mondo in cui l’Ucraina non è aggredita ed invasa. E, se è lecito avere dubbi socratici sul mondo, lo è mille volte di più, averne sul mondo rovesciato.
Ma, a parte ogni ritorsione polemica, è vero che non ci si debba mai schierare? Che sempre, in ogni caso si debba solo osservare e dubitare? Come concluse lo stesso Cartesio, che di dubbi se ne intendeva, il dubbio su tutto è autodistruttivo. Chi dubita sempre, su ogni cosa, distrugge la sua stessa capacità di dubitare.
E non prender posizione è in fondo uno schierarsi. Chi oggi dice: “né con Putin né con la Nato” in realtà si schiera. Si schiera contro ritiene che gli ucraini abbiano il sacrosanto diritto di difendersi, e noi il dovere di aiutarli.
Per venite a cose meno teoriche e più tragicamente concrete, ci si doveva o no schierare nel 1939 quando le armate di Hitler invasero la Polonia? Certo, anche allora si poteva e doveva approfondire, analizzare. Si potevano evidenziare gli errori delle democrazie occidentali, condannare le incertezze, le ambiguità l’ipocrisia ed il cinismo di molte loro politiche; ma, fatto tutto questo, si doveva o non si doveva dire: io sto con la Polonia? Quando i polacchi tentarono una disperata difesa contro le panzer division naziste cosa si doveva fare? Invitarli alla resa ed iniziare un dottissimo dibattito sulla storia europea negli ultimi 100 anni?
E quando cominciarono a circolare in Europa le tragiche notizie sul massacro di milioni di ebrei quale doveva essere il compito di ogni persona civile? Discutere sul senso dell’essere? Dibattere sulla storia dell’ebraismo? Mormorare che i torti e le ragioni non stanno mai tutte da una sola parte?
Forse i torti e le ragioni non stanno sempre e tutti da una sola parte, ma ci sono situazioni in cui la grandissima parte di ragioni e torti stanno da una sola parte. E non c’è nulla di “saggio”, nulla di “ragionevole” nel rifiutarsi di riconoscerlo.
Dietro a tanta saggia ragionevolezza c’è molto spesso solo, tanta, tantissima ipocrisia. Chi non vuole scegliere in realtà sceglie. E spesso, molto spesso, sceglie la parte sbagliata. Come oggi a proposito della brutale aggressione di cui è fatta oggetto la nazione ucraina.


 

2 commenti:

  1. E’ sotto gli occhi di tutti che la Russia ha attaccato dal nulla l’Ucraina.
    L’ucrainma aveva problemi interni, certo, ma ciò non giusrtifica l’attacco di Putin.
    In Europa ci sono tanti antiamericani ideologici. Cioè loro odiano l’America per meri motivi ideologici, la tirano in ballo ad minchiam come il prezzemolo anche dove non c’entra nulla, odiano l’americano dal presidente al più innocente dei cittadini americani Odiano gli USA al punto da giustificare il dittatore nazista (perché veramente, le similitudini tra Putin e Hitler crescono di giorno in giorno) nell’uccisione anche dei civili ucraini colpevoli di essere ‘filo USA’ o di avere idee ‘fasciste’.
    Mi fanno ridere quelli che si lamentano (anche giusrtamente) della povera posizione del’Italia in libertà di stampa per poi affidarsi alla stampa di una dittatura che in quanto libertà di stampa sta quasi in fondo alle classifiche.
    I tempi di Hitler erano un po' più complicati. Non c’era Intenet e VPN annessi (per aggirare la censura), quindi era più difficile informarsi. Oggi però ne abbiamo le possibilità. Si possono conoscere le porcherie di Putin più facilmente, rispetto a quanto chi ha vissuto negli anni ’30 del secolo scorso poteva informarsi delle porcherie di Hitler.

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