lunedì 7 marzo 2022

PARAGONI RIDICOLI

C’è chi fa paragoni fra gli inviti alla resistenza di Zelen’skyj e il fanatico rifiuto della resa da parte di Hitler nella fase conclusiva della seconda guerra mondiale. Non diversamente da Hitller Zelen’skyj obbliga la sua gente a combattere, spinge il suo popolo al massacro, questa la tesi.
In guerra la prima vittima è la verità. Verissimo, ma in rete la prima vittima è la storia. Vediamo un po’.

Dopo il fallimento dell’offensiva nelle Ardenne le armate hitleriane cominciarono letteralmente a sgretolarsi ad occidente. I tedeschi combatterono con feroce determinazione sul fronte orientale perché avevano una gran paura delle vendette dei russi. Val la pena di ricordare che l’armata rossa si rese responsabile, nell’offensiva in Prussia orientale di autentici crimini di guerra. Sul fronte occidentale invece, dove gli anglo americani facevano molta meno paura, il fronte militare (per non parlare di quello civile) letteralmente crollò. E tutta la ferocia criminale di Hitler non lo poté impedire. Perché, contrariamente a quanto pensano certi soloni da quattro soldi, nessun governo, nessun tiranno possono obbligare un esercito a combattere, impedirne il disfacimento quando si diffonde il rifiuto di continuare a combattere.
Non mi pare che gli ucraini non vogliano combattere…

Nella fase finale del conflitto Hitler era assolutamente solo.
Non si manifestava nelle piazze di mezzo mondo contro chi pressava da ogni parte la Germania. Nessuno metteva sanzioni economiche ai paesi nemici del tiranno nazista. Nessuno inviava ai nazisti aiuti, meno che mai armi. Nessuno si proponeva quale “mediatore” fra tedeschi ed angloamericanii, o fra tedeschi e russi. Non esisteva in nessun paese in guerra con Hitler nessun politico dissenziente che invitasse il proprio governo ad adottare una linea almeno un po’ “morbida” nei confronti del tiranno nazista. Nessun tedesco tornava in patria dall’estero per aiutare il suo paese nella resistenza. Non era in corso alcuna trattativa fra tedeschi e russi, tedeschi ed alleati occidentali.
Hitler non aveva nessuna speranza, non dico di vittoria, ma neppure di pace onorevole, non poteva ottenere lo straccio di trattativa neppure sulle condizioni della resa. Poteva solo arrendersi senza condizioni, e nessuno nel mondo riteneva ingiusta o vessatoria una cosa simile.
Oggi anche coloro che sperano in una resa degli ucraini parlano di “trattative”, “dialogo”, “pace onorevole”. E solo con questo dimostrano l’idiozia di certi paragoni.

Infine, Hitler era assediato e nessuno lo aiutava perché era stato LUI l’aggressore. Lui aveva tanti paesi, lui aveva costretto tanti popoli a resistenze che sembravano senza speranza. Le sue armate avevano ridotto a macerie, ed assediato un gran numero di città. L’assedio di Leningrado durò circa tre anni e fu uno degli episodi più atroci della seconda guerra mondiale. L’Ucraina non ha invaso nessuno, non ha minacciato nessuno, non intendeva aggredire nessuno, puntare contro nessuno presunti missili. Lo so che per molti questa differenza non conta. Per loro non aggredito ed aggressore pari sono. Per me si tratta di una differenza essenziale.

Gli ucraini vogliono difendersi. Hanno il diritto di farlo. E non è vero che non abbiano speranza alcuna. I sovietici invasero la piccola Cecoslovacchia con 800.000 uomini. Ne hanno mandato 150.000 in Ucraina, del tutto insufficienti per occupare e tenere militarmente un paese tanto grande e popoloso. Putin probabilmente sperava in un crollo del fronte interno in Ucraina, pensava che gli ucraini non avrebbero seguito un ex comico. Si è sbagliato. Se gli ucraini gli infliggono perdite pesanti possono conquistare almeno un VERO tavolo di trattativa, ottenere qualcosa di diverso da una resa senza condizioni, o da una finta neutralità che trasformerebbe il loro paese in uno stato fantoccio.
In ogni caso spetta solo a loro la decisione. NON a NOI, comodamente seduti nelle nostre poltrone.

 

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