Socrate. Franco, ottimo amico, che
piacere incontrarti! Dove vai di bello?
Franco. Buona giornata o
Socrate. Vado in Chiesa a pregare Nostro Signore perché liberi il
mondo dai tanti mali che lo opprimono.
S. Ottima cosa tu fai,
amico mio. Io non ho una gran fede, sono anzi piuttosto scettico in
materia religiosa, ma ammiro chi prega con fede sincera.
F. Ed io
ammiro chi, pur pieno di dubbi, o addirittura lontano dalla fede, si
prodiga per fra trionfare amore e pace fra gli uomini.
S. Parole
sante!
F. Tutti gli uomini di buona volontà dovrebbero unire i
loro sforzi per battere la logica diabolica del potere e del Dio
denaro che impediscono la pace e la pacifica convivenza fra esseri
umani.
S. Potere? Dio denaro? Non capisco bene...
F. C'è poco
da capire, o Socrate. E' la smania di potere e di accumular ricchezze
a provocare guerre e tensioni. Dietro a tutto c'è sempre il Dio
denaro che condiziona ogni nostra azione e spinge gli uomini a
commettere crimini nefandi.
S. Quindi sarebbe il Dio denaro la
causa del terrorismo?
F. Certo, del terrorismo, delle guerre e di
tanti altri mali.
S. Scusa caro Franco, ma... non ti pare che il
fanatismo religioso, soprattutto islamico, abbia qualche colpa?
F.
Ma no! Le religioni sono tutte per la pace! La violenza esiste
ovunque, pensa a quanti mariti uccidono le mogli, o a quanti genitori
maltrattano i figli; e fanatici ce ne sono in tutte le religioni, non
solo nell'Islam.
S. Sarà...
F. Non sei convinto?
S. Non
saprei. Tu parli di violenza che esiste ovunque, di mariti che
uccidono le mogli e genitori che maltrattano i figli.
F. Certo,
sono fatti innegabili purtroppo.
S. Ma, questa violenza esisteva
anche, diciamo, una ventina di anni fa?
F. Certamente.
S. Sai,
ricordo che circa venti anni fa mi sono recato a Roma, a visitare la
Basilica di San Pietro. Sono entrato tranquillamente. Son tornato a
visitare quella chiesa un paio di mesi fa, e ho dovuto fare una coda
di oltre mezz'ora, passare attraverso due metal detector guardato a
vista da uomini armati sino ai denti. E' un fatto strano, lo
ammetterai, visto che mariti e genitori violenti esistevano anche
venti anni fa, anzi, forse erano allora più numerosi di oggi.
F.
Io non ho negato,mi pare, che esistano anche sparuti gruppi di
fanatici, in ogni fede.
S. Esistono questi sparuti gruppi in
tutte le religioni? Oggi? Nella stessa misura?
F.
Si, più o meno.
S. La cosa mi lascia alquanto perplesso...
F.
E perché mai?
S. Dimmi ottimo amico, ti risulta che esistano
buddisti che si fanno esplodere in ristoranti e pizzerie?
F. Non
ne ho notizia.
S. E cattolici che sparano all'impazzata sulla
folla?
F. Non sembra ne esistano.
S. E protestanti che sgozzano
chi non ricorda a memoria le opere di Lutero?
F. Neppure di questo
ho notizia.
S. E conosci ebrei che attaccano a colpi di macete
delle donne in cinta?
F. Non mi pare di conoscerne.
S. Potremmo
dire che la quasi totalità di simili atti esecrandi sia compiuta da
musulmani?
F. Forse potremmo dirlo, ma non cambia la sostanza
delle cose. Si tratta in fondo di differenze puramente quantitative.
Se i militanti di sparuti gruppi di religiosi compiono dei delitti
non ha molto senso stabilire chi ne compia in maggior quantità.
S.
A me non sembra carissimo Franco. Sinceramente, tu metteresti sullo
stesso piano un marito che a volte parla alla moglie con voce
alterata ed uno che la prende a calci e pugni tutte le sere?
F.
Non saprei, direi di no.
S. E per te sono sullo stesso piano un
uomo che una volta nella vita, in preda all'ira, colpisce con un
pugno un suo simile ed il teppista che tutte le sere è coinvolto in
risse da strada?
F. Forse no
S. Eppure la differenza fra loro
è solo “quantitativa” per usare la tua espressione...
F.
Quanti sofismi o Socrate! Si tratta di particolari secondari.
Comunque a compiere atti di violenza sono solo sparuti gruppi di
fanatici...
S. Anche questo mi pare assai dubbio...
F. Come
puoi negarlo?
S. Dimmi, tu definiresti “sparuto gruppo” uno
stato?
F. No, ovviamente.
S. E concordi nel definire
riprovevole violenza, ad esempio, la lapidazione di una adultera?
F. Concordo.
S. E la decapitazione di un apostata?
F.
Concordo.
S. E l'imposizione del matrimonio a bambine di meno di
dieci anni?
F. Concordo anche su questo, ovviamente. Io sono un
uomo profondamente mansueto ed aborrisco la violenza.
S. Per
questo ho nei tuoi confronti il massimo rispetto, nobile amico. Però,
dimmi, è o non è vero che lapidazione, imposizione di matrimoni e
decapitazione degli apostati sono pratica comune e diffusissima,
addirittura legge, in molti stati musulmani?
F. Pare
che questo sia vero.
S. Ed è o non è vero che le notizie di
attentati vengono accolte in molti paesi musulmani con grandi
manifestazioni di gioia, cui partecipano decine, addirittura
centinaia di migliaia di persone?
F. Forse c'è del vero in
questo.
S. Quindi non possiamo parlare di violenza ristretta a
sparuti gruppi di fanatici, direi. Si tratta di movimenti di massa,
abitudini diffuse, addirittura leggi in molti stati.
F. Di nuovo
ti avvolgi in vani sofismi o Socrate! Tutti i tuoi giri di parole
servono solo a nascondere la verità.
S. E quale sarebbe la
verità? Dimmi, sono ansioso di conoscerla.
F. La verità è che
dietro a tutto questo sta il Dio denaro, la sete di ricchezza e
potere. Tu scambi per fanatismo religioso ciò che altro non è che
bramosia e cupidigia, e dimentichi che l'occidente è il principale
responsabile del diffondersi nel mondo di tale cupidigia e bramosia.
S. E' interessante ciò che dici, ma, sinceramente, non mi
convince molto.
F. Non vedo il perché.
S. Dimmi o Franco, sei
d'accordo che per giudicare qualcosa non si può prescindere dal suo
apparire fenomenico?
F. Non ti seguo molto...
S. Se vogliamo
dire qualcosa su un aereo dobbiamo vederlo, toccarlo, esaminarne i
motori, ne convieni?
F. E come no?
S. E se vuole diagnosticare
una malattia un buon medico deve esaminare il paziente, vedere da
quali malesseri è affetto e così via, ne convieni?
F. Come non
potrei?
S. E per decidere se un uomo è uno stupratore dobbiamo
esaminare i suoi comportamenti, di certo concordi...
F. Ma si!
Stai menando il can per l'aia o Socrate!
S. Non credo. Dimmi
nobile amico, potremmo definire dominato dal Dio denaro chi si
comportasse in maniera del tutto diversa da chi sicuramente brama
denaro?
F. Non credo.
S. Neppure io lo credo. Ora ti chiedo, a
tuo avviso i mafiosi mirano al denaro?
F. Che domanda! E' ovvio
che mirano al denaro.
S. E gli speculatori di borsa?
F. Si
S.
E i grandi finanzieri?
F. Certo che si!
S. E dimmi ora, hai mai
saputo di un mafioso che si sia fatto esplodere in un ristorante
urlando “Dio (o Allah, o Budda, o Cristo) è grande?
F. Non mi
pare che siano mai avvenute cose simili.
S. E ti è mai giunta
notizia di un finanziere che taglia la gola a dei turisti dopo
avergli chiesto di recitare brani del Corano, o della Bibbia?
F.
No.
S. Forse qualche speculatore di borsa ha mai sgozzato dei
preti durante la messa?
F. Sembra di no.
S. E dimmi ora, ti
sembra che ammazzare gente a caso, rendere difficili gli spostamenti
di persone e merci, gettare interi paesi nella paura e
nell'incertezza favorisca o danneggi i commerci ed i traffici?
F.
Sembrerebbe che li danneggi
S. E non sono i traffici ed i commerci
legati al denaro?
F. Lo sono
S. Quindi sembrerebbe che le
azioni dei terroristi a tutto possano mirare meno che ad accumulare
denaro.
F. Di nuovo fai il sofista o Socrate! Non è importante
stabilire cosa muova il comportamento dei disgraziati che uccidono.
Dietro a loro si muovono interessi potenti, i loro capi sono dominati
dalla volontà di acquisire denaro e potere. Ed è questo che conta.
Il resto è secondario.
S. Può esserci del vero in ciò che
dici, però... mi sembra poco convincente come spiegazione.
F.
Invece si tratta di una spiegazione perfettamente razionale.
S.
Può essere, anche il mio amico Marx dice qualcosa di simile...
F.
Lo conosco anche io. Marx dice cose assai interessanti, anche se non
le condivido tutte. In particolare, a mio parere, sottovaluta
l'importanza della fede e della religione, che per me sono invece
fondamentali.
S. A parte questo siete vicini, mi sembra,
soprattutto nell'addebitare al denaro quasi tutte le cose cattive che
avvengono nel mondo.
F. E come non potremmo? Guarda all'Isis o
Socrate. Non vedi che mira al denaro? Cerca di impadronirsi di pozzi
di petrolio, vuole il potere, i soldi. Tutto questo non ha nulla a
che vedere con la religione!
S. Sono poco convinto. Mi permetti di
farti qualche domanda? Così, per cercare di avvicinarci, insieme, al
vero.
F. Fai pure.
S. Di certo tu sai, nobile amico, che il
partito bolscevico di Lenin si finanziò anche organizzando rapine.
Lenin era interessato ai soldi, a quanto pare.
F. Certo.
S.
Dimmi ora, potremmo dire che Lenin mirava ai soldi per fare la
rivoluzione o cercava di fare la rivoluzione perché mirava ai soldi?
F. Sembra che la prima opzione sia quella valida.
S. Lo sembra
anche a me. E dimmi ora, Bin Laden era un ultra milionario. Rese forte Al
Qaeda per far soldi o si servì dei suoi soldi per rendere forte
Al Qaeda?
F. Sembra che usò i suoi soldi per render forte Al
Qaeda.
S. Anche a me lo sembra. E dimmi ora, esistono molte
associazioni caritative cattoliche vero?
F. Certo che esistono, e
questo dimostra la grande importanza della religione nell'indirizzare
le azioni degli uomini.
S. Sante parole le tue. Però, dimmi,
queste associazioni caritative cercano di accumulare denaro vero?
F.
E' ovvio.
S. Infatti. E, accumulano denaro per fare la carità
o fanno la carità per accumulare denaro?
F. Che razza di domande
fai, o Socrate! E' evidente che accumulano denaro per poter fare la
carità e non viceversa, se di buone associazioni caritative si
tratta.
S. Concordo. Potremmo allora concludere dicendo che il
denaro è per molti un fine, ma per molti altri un semplice mezzo, e
c'è chi mira al denaro per se stesso ed invece chi vuole il denaro
per raggiungere altri fini, buoni o cattivi che siano?
F.
Forse possiamo
S. Quindi, possiamo dire che l'Isis non fa la guerra
santa perché vuole petrolio e denaro, ma vuole denaro e petrolio per
finanziare la guerra santa?
F. No, non possiamo dirlo. Io sono
convinto che nulla distingua l'Isis da una normale organizzazione
criminale e che il vero fine del califfato sia il denaro, fine a se
stesso.
S. Ma parlando di Al Qaeda e di Bin Laden avevi detto cose
diverse, mi pare.
F. Tu me le hai messe in bocca, coi tuoi vani
sofismi o Socrate! Per me è chiaro che il califfato non ha nulla a
che vedere con la religione, meglio, ha a che vedere solo con
l'orrenda religione del Dio denaro!
S. Non mi pare di averti messo
in bocca proprio niente, amico mio. Però, voglio scendere sul tuo
terreno, e ti chiedo: quando affermi che l'Isis è una organizzazione
criminale che mira al denaro, ti riferisci ai suoi capi o ai suoi
militanti?
F. Ai suoi capi, ovviamente. I militanti sono dei
poveracci ingannati, credono di lottare per la fede e lottano invece
per arricchire un pugno di furfanti.
S. Gente da compatire
insomma, anche se sgozza e massacra...
F. Non mi fare arrabbiare o
Socrate...
S. Dio me ne guardi! Dimmi però, nobile amico: ammesso
che il capo dell'Isis, Al Bagdadi, miri solo o principalmente ai
soldi, cosa succederebbe se i suoi militanti scoprissero questo
segreto?
F. Non ti seguo...
S. Poniamo che Al Bagdadi abbia
conti milionari in Svizzera, sia un uomo dissoluto, beva super
alcolici, mangi carne di maiale, si accompagni con meretrici e sia
amico di banchieri ebrei. Cosa succederebbe se i militanti dell'Isis
lo venissero a sapere?
F. Probabilmente Al Bagdadi farebbe una
brutta fine.
S. Certo, e probabilmente sarebbe sostituito da un
altro che non avesse simili “difetti”, concordi?
F. Come
potrei non concordare?
S. Ma... questo non dimostra che in realtà la vera causa della guerra che l'Isis conduce è la religione?
F.
E perché mai?
S. Mi pare semplice. Forse i caporioni dell'Isis
hanno inconfessabili fini nascosti, ma decine, centinaia di migliaia
di persone neppure li conoscono questi fini. Uccidono e si uccidono
per conquistare il paradiso, per eliminare gli infedeli dalla faccia
della terra e far trionfare ovunque l'Islam. Sono queste le idee ed i
valori che muovono i seguaci di Al Bagdadi. Se tantissime persone non
condividessero queste idee e questi valori, se non considerassero
loro interesse profondo la vittoria dell'Islam Al Bagdadi sarebbe
solo un “normale” criminale non diverso da un Totò Riina. Un
uomo pericoloso certo, ma non un caso mondiale, che
condiziona la politica di tutti o quasi gli stati del pianeta.
F.
Mi sembra un discorso aggrovigliato il tuo.
S. A me sembra invece
assai chiaro. Togli il fanatismo religioso, riduci tutto ad
inconfessabile bramosia dei caporioni e non hai più manifestazioni
oceaniche di musulmani “offesi” per una vignetta o una
considerazione teologica di papa Benedetto. Non hai uomini bomba
disposti a morire pur di uccidere né fanatici che sparano sulla
folla o che massacrano donne in cinta a copi di macete. Restano casi
di comune criminalità contrastabili con normali misure di polizia.
Tutto questo prescindendo dal fatto che è da dimostrare che i
caporioni siano davvero interessati solo al denaro. In fondo molti di
questi sono morti combattendo. Bin Laden avrebbe potuto fare la bella
vita, nessuno glielo impediva.
S. I tuoi discorsi mi fanno girare
la testa. Continui sofismi, concetti che si muovono all'impazzata.
Vado in Chiesa a pregare la madonna...
S. Nobile amico, non sai
quanto mi spiaccia provocare giramenti alla tua testa possente!
F.
Non mi prendere in giro Socrate!
S. Nulla è tanto
lontano dalle mie intenzioni quanto prendermi gioco di te o
eccellente Franco! Lo sai come sono fatto, amo cercare di andare al
fondo delle cose, vorrei cogliere la verità, ma questa è tanto
difficile da agguantare! Mi piacerebbe però almeno avvicinarla.
Scambia ancora qualche idea con me, ti prego, forse, insieme,
riusciremo a fare qualche passo avanti.
F. E sia, pregherò più
tardi, e con maggiore intensità. Cosa hai altro da dirmi?
S.
Vedi, amico carissimo, mi sembra che nelle tue parole sia nascosta
una implicita svalutazione della fede.
F. E perché mai? Nulla è
tanto lontano dal mio pensiero quanto svalutare la fede.
S. Tu
affermi che guerre e conflitti nascono da fattori economici o
sbaglio?
F. Non sbagli.
S. Ed anche il terrorismo nasce da
quelli, mi pare che tu sostenga, sbaglio?
F. No, non sbagli.
S.
E le guerre civili?
F. Anche quelle nascono da fattori
economici.
S. Sempre e solo da quelli?
F. In maniera
assolutamente prevalente nascono da contrasti di interessi
economici.
S. Quindi ogni tipo di conflitto ha ragioni economiche,
o almeno, sono quelle le ragioni determinanti, decisive.
F. Si.
S.
Guerre fra stati e guerre civili, terrorismo, conflitti di vario tipo
sono eventi importanti nella storia?
F. Certo che lo sono.
S.
Possiamo dire che si tratta di eventi della massima importanza?
F.
Possiamo.
S. Dimmi ora caro Franco, se le guerre hanno cause quasi
esclusivamente economiche, i trattati di pace che ad esse pongono
fine avranno o non avranno una fondamentale dimensione economica?
F.
La avranno.
S. E gli accordi fra stati, le alleanze, le intese?
F.
Anche loro saranno in larga misura determinati dall'economia.
S. E
gli accordi che mettono fine alle guerre civili?
F. Anche loro.
S.
E le politiche atte a contenere il terrorismo?
F. Anche per loro
vale lo stesso discorso.
S. E le politiche tese ad impedire che i
contrasti di interesse degenerino in guerre civili, le riforme, la
politica in generale, tutto questo sarà in larghissima misura
determinato dall'economia, tu affermi questo?
F. Lo affermo.
S.
Ma, se tutto questo è vero che posto resta, ottimo amico, per la
fede? A me sembra che ne resti poco o nulla.
F. Ma che dici! Resta moltissimo posto.
S. Non mi pare.
Guerra e pace, concordia o discordia fra gli stati e negli stati,
trattati, accordi, riforme, politica quotidiana, tutto si risolve
nella economia e tu pretendi che la fede abbia ancora un ruolo? Se è
vero ciò che dici ha ragione il nostro comune amico Marx che non a
caso definisce mera “sovrastruttura” la religione, la degrada ad
inganno dei potenti per ingannare il popolo.
F. Ma no! Tu
confondi le acque!
S. Ma sei stato tu a dire
che che dietro a tutto sta il “Dio denaro”. Scusa, questo vuol dire che la religione non determina
nessun comportamento umano, offre solo coperture a comportamenti
che hanno ben altre cause.
F. Di nuovo mi gira la testa, tu
confondi tutto.
S. Non mi pare. Dico una cosa semplicissima. Non
si può fare dell'economia, del “Dio denaro” la causa
fondamentale di tutto e pretendere poi che la religione conservi un
ruolo nel determinare le azioni umane. Se le tue analisi sono
veritiere pregare è inutile, ottimo amico!
F. Basta o Socrate! I
tuoi discorsi sono diabolici! Ti lascio, vado in Chiesa a cercare
divina ispirazione!
S. Cerca ispirazione anche per me, amico mio.
Io sono solo un uomo che brancola nell'ignoranza.
F. Addio o
Socrate!
S. Arrivederci ottimo amico.