1) La autorizzazione a procedere è
prevista dalla costituzione, articolo 96. Per qualcuno
andrebbe sempre concessa perché “non ci si deve sottrarre al
giudizio della magistratura”. Ma, se così fosse, sarebbe inutile,
quindi andrebbe abolita. Propongano una legge di riforma della
costituzione allora!
2) La autorizzazione non riguarda la colpevolezza o l'innocenza di qualcuno, ma l'interpretazione della legge e degli atti di un ministro. Si deve stabilire se un certo atto che un ministro compie in quanto ministro sia un atto politico, volto a tutelare un interesse nazionale, o un crimine. E si deve, di conseguenza, stabilire se una certa legge può essere interpretata in modo tale da coinvolgere gli atti politici che un ministro compie.
3) Se Salvini avesse sequestrato il denaro dei migranti presenti sulla Diciotti e lo avesse depositato in un conto intestato ad un suo prestanome avrebbe commesso un atto politico volto a tutelare un interesse nazionale o un crimine? A mio avviso un crimine. Si tratta solo di un esempio, altri se ne potrebbero immaginare.
4) Aver ritardato lo sbarco dei migranti della “Diciotti”, salvati nei pressi di Malta, in attesa che si chiarisse chi doveva farsene carico e che si effettuassero i controlli di sicurezza, è stato un crimine o un atto politico volto a tutelare l'interesse nazionale? Questa era, ed è, la domanda a cui si doveva dar risposta.
5) Questa domanda non aveva e non ha nulla a che vedere con l'innocenza o la colpevolezza di Salvini. Del resto lui si è da subito definito COLPEVOLE.
6) A decidere sulla interpretazione di una legge in relazione ad un atto politico compiuto da un ministro nell'esercizio delle sue funzioni non deve essere la magistratura ma il parlamento. Non lo dico io, lo dice la costituzione.
7) Qualcuno afferma che dopo la decisione di ieri qualsiasi crimine potrà esser fatto passare per atto politico. Tizio, ministro, stupra una bambina e la camera di competenza decide che si tratta di un atto politico. Vorrei vedere che fine farebbero i parlamentari che facessero una simile schifezza una volta che il corpo elettorale fosse chiamato a pronunciarsi! Se questo pericolo fosse reale l'articolo 96 della costituzione andrebbe abolito!
8) In realtà è vero il contrario. Se un atto come il ritardato sbarco di migranti fosse equiparabile ad un sequestro di persona ogni atto politico potrebbe essere tranquillamente criminalizzato. Il reddito di cittadinanza potrebbe diventare “voto di scambio”, l'invio della polizia per controllare una manifestazione violenta “tentato omicidio” e così via. Difficile ma non impossibile visto che, a differenza di tutti gli altri poteri dello stato, quello giudiziario non è sottoposto ad alcun controllo esterno.
9) Il PD che si fa garantista quando c'è di mezzo la famiglia Renzi è oggi schierato con la componente più forcaiola dei 5S. Con Travaglio, Di Battista, Fico. Molto significativo.
10) Personalmente non credo che la vicenda sia finita. Deve ancora pronunciarsi il senato. Ho poca fiducia nella intelligenza politica dei grillini ed ancor meno sul loro recente barlume di garantismo. Credo che forse qualche sorpresa sia possibile, anche se molto poco probabile.
2) La autorizzazione non riguarda la colpevolezza o l'innocenza di qualcuno, ma l'interpretazione della legge e degli atti di un ministro. Si deve stabilire se un certo atto che un ministro compie in quanto ministro sia un atto politico, volto a tutelare un interesse nazionale, o un crimine. E si deve, di conseguenza, stabilire se una certa legge può essere interpretata in modo tale da coinvolgere gli atti politici che un ministro compie.
3) Se Salvini avesse sequestrato il denaro dei migranti presenti sulla Diciotti e lo avesse depositato in un conto intestato ad un suo prestanome avrebbe commesso un atto politico volto a tutelare un interesse nazionale o un crimine? A mio avviso un crimine. Si tratta solo di un esempio, altri se ne potrebbero immaginare.
4) Aver ritardato lo sbarco dei migranti della “Diciotti”, salvati nei pressi di Malta, in attesa che si chiarisse chi doveva farsene carico e che si effettuassero i controlli di sicurezza, è stato un crimine o un atto politico volto a tutelare l'interesse nazionale? Questa era, ed è, la domanda a cui si doveva dar risposta.
5) Questa domanda non aveva e non ha nulla a che vedere con l'innocenza o la colpevolezza di Salvini. Del resto lui si è da subito definito COLPEVOLE.
6) A decidere sulla interpretazione di una legge in relazione ad un atto politico compiuto da un ministro nell'esercizio delle sue funzioni non deve essere la magistratura ma il parlamento. Non lo dico io, lo dice la costituzione.
7) Qualcuno afferma che dopo la decisione di ieri qualsiasi crimine potrà esser fatto passare per atto politico. Tizio, ministro, stupra una bambina e la camera di competenza decide che si tratta di un atto politico. Vorrei vedere che fine farebbero i parlamentari che facessero una simile schifezza una volta che il corpo elettorale fosse chiamato a pronunciarsi! Se questo pericolo fosse reale l'articolo 96 della costituzione andrebbe abolito!
8) In realtà è vero il contrario. Se un atto come il ritardato sbarco di migranti fosse equiparabile ad un sequestro di persona ogni atto politico potrebbe essere tranquillamente criminalizzato. Il reddito di cittadinanza potrebbe diventare “voto di scambio”, l'invio della polizia per controllare una manifestazione violenta “tentato omicidio” e così via. Difficile ma non impossibile visto che, a differenza di tutti gli altri poteri dello stato, quello giudiziario non è sottoposto ad alcun controllo esterno.
9) Il PD che si fa garantista quando c'è di mezzo la famiglia Renzi è oggi schierato con la componente più forcaiola dei 5S. Con Travaglio, Di Battista, Fico. Molto significativo.
10) Personalmente non credo che la vicenda sia finita. Deve ancora pronunciarsi il senato. Ho poca fiducia nella intelligenza politica dei grillini ed ancor meno sul loro recente barlume di garantismo. Credo che forse qualche sorpresa sia possibile, anche se molto poco probabile.