giovedì 25 novembre 2021

"DAL MARXISMO AL NICHILISMO". UNA SCHEDA

 Dal marxismo al nichilismo


E' in vendita su Amazon il mio nuovo libro "Dal marxismo al nichilismo".
Il prezzo di copertina è di euro 12,50.
Formato kindle euro 2,99
Qui di seguito parte del sunto di copertina e brani tratti da alcuni degli scritti che compongono il volume


…Questo libro parte dalla analisi di alcuni concetti chiave del marxismo. Si cerca di analizzarne i legami col totalitarismo e di rispondere ad una domanda inquietante: perché mai una filosofia che parla di continuo di integrale liberazione dell’uomo ha dato vita  a tirannidi totalitarie fra le più terrificanti della storia? Si passa poi ad esaminare criticamente la marxiana teoria del valore e la degenerazione terzomondista del marxismo.
Col crollo del comunismo è andata in frantumi la granitica compattezza della dottrina marxista, ma solo per dar vita ad un mix di ideologie enormemente meno rigorose e tutte caratterizzate da un nichilismo a volte strisciante, altre manifesto. In questo volume se ne analizzano alcune fra le più rilevanti...


… E’ certo che Marx non è Stalin, ed è almeno probabile che Marx sarebbe inorridito di fronte all’ampiezza ed alla efferatezza dei crimini staliniani. (…) Il problema però non è questo. Il problema è di capire se esistono nell’impianto complessivo del marxismo concezioni, teorie, modi di vedere l'uomo e la storia che, messe in pratica, hanno portato, sempre ed ovunque, alle conseguenze che conosciamo. Marx non ha mai teorizzato i gulag ma questo non basta a recidere ogni legame fra i gulag ed il marxismo. Occorre invece cercare di capire perché persone che si richiamavano a Marx e che conoscevano benissimo la sua opera hanno potuto costruire i gulag. I gulag sono stati costruiti in nome di Marx. Si tratta di un fraintendimento? Anche ammettendolo resta da spiegare perché il pensiero di Marx si è prestato ad essere frainteso in maniera così radicale, perché ad essere frainteso non è stato il pensiero di Kant , Hume o Locke.(...) Se un autore viene frainteso troppo e in maniera troppo profonda la colpa non è mai solo di chi lo fraintende...


Se si osservano gli eventi dell'ottobre russo si nota come una nemesi. Gli operai, o quanto meno quelli più radicalizzati, volevano il controllo operaio. Avranno la più dura disciplina sul lavoro. Le nazionalità invocavano l'autonomia, Lenin aveva loro promesso l'autodeterminazione. Dovranno subire il più spietato centralismo grande russo. I contadini volevano la terra. Dovranno subire prima la requisizione forzata dei raccolti, poi, dopo la parentesi della NEP (nuova politica economica), il massacro dei “kulaki”, i contadini considerati “benestanti”, e la collettivizzazione forzata dell'agricoltura. Tutti volevano la pace, tutti avranno invece lunghi anni di spietata guerra civile…


i gemiti di sorella terra, che si uniscono ai gemiti degli abbandonati del mondo, con un lamento che reclama da noi un’altra rotta. Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli” afferma l'enciclica.
Il guaio insomma è cominciato circa due secoli fa, quando l'uomo, accecato dalla sua insana volontà di potenza, ha intrapreso la strada della industrializzazione. Qualcuno potrebbe retrodatare l'inizio della catastrofe e collocarlo, più correttamente, fra il '500 ed il '600, al tempo della rivoluzione scientifica, ma questi sono dettagli.
Però, anche ad un esame superficiale le cose non sembrano quadrare troppo. Si, perché gli ultimi 200 anni sono stati quelli che hanno visto una riduzione della miseria ed uno sviluppo del benessere mai visti prima nella storia. Fino al 1400 un neonato poteva sperare di vivere al massimo 20, 30 anni e solo un bambino su due raggiungeva il quinto compleanno. In Francia nel 1845 l'aspettativa di vita era di circa 45 anni, oggi nei paesi sviluppati raggiunge o supera gli 80 anni ed anche in molti paesi economicamente arretrati si avvicina ai 70.


... Il radicalismo, di destra o di sinistra, laico o religioso, universalista o particolarista che sia, sfocia sempre nel rifiuto e nella svalorizzazione della storia.
La storia non va studiata, capita, criticata. Non si fanno in essa distinzioni, non si condanna ciò che c'è da condannare sforzandosi nel contempo di riconoscere quanto di positivo ci hanno lasciato epoche lontane, caratterizzate da idee, valori, modi di agire profondamente diversi dai nostri. Il rinnovamento assoluto del mondo, la aspirazione al "totalmente altro" segnano la fine della storia ed il suo ripudio. Più radicale è il nuovo più netto il rifiuto del vecchio, la svalorizzazione di ogni tradizione, la negazione di ogni continuità.
L'assalto nichilista alle statue, l'invocazione della censura, l'attacco a grandi personaggi come Curchill e Lincon, la pretesa di espellere Dante dai corsi scolastici o quanto meno di sottoporlo a censura sono la logica conseguenza di simili concezioni. E ci mostrano con chiarezza quali sono, inevitabilmente, gli esiti del radicalismo antistorico. Non l'inizio di un'epoca nuova e felice ma la regressione nella barbarie. Perchè la barbarie, solo la barbarie, è l'esito obbligato di ogni forma di nichilismo.


martedì 23 novembre 2021

DAL MARXISMO AL NICHILISMO

 Dal marxismo al nichilismo

 

E' in vendita su Amazon il mio nuovo libro "Dal marxismo al nichilismo".
Il prezzo di copertina è di euro 12,50.
Formato kindle euro 2,99
Qui di seguito l'introduzione ai vari scritti che lo compongono.


I
l presente libro raccoglie una serie di scritti che un po’ tutti ruotano, partendo da diversi punti di vista, attorno ad un unico centro: il marxismo e la crisi dell’occidente.
Si tratta di scritti vecchi di alcuni anni. Il lettore troverà in alcuni accenni a situazioni ormai obsolete e noterà in altri la mancanza di ogni riferimento ad eventi che sono invece di grande interesse attuale. Nello scritto sui paranoici del complotto
ad esempio non c’è alcun accenno alla pandemia di Covid ed alle infinite discussioni su veri o presunti complotti che la hanno accompagnata. Ho scelto volutamente di non modificare i testi per adeguarli alla situazione presente, in primo luogo perché gli accenni ad attualità ormai superate sono di scarsa rilevanza e, in secondo, perché non è da tali accenni che ci si può formare un giudizio sulla validità di quanto sostengo.
Comunque nessuno scritto è legato, se non in maniera molto labile, alla attualità. I primi scritti riguardano il marxismo ed il comunismo. Seguono altri dedicati alla crisi che la nostra civiltà attraversa in questo periodo ed alle culture che la accompagnano: il misticismo pseudoecologico (con una particolare attenzione all’enciclica “laudato si”), il nichilismo contro la storia che si è manifestato con particolare virulenza negli Stati Uniti, ma che è ormai caratteristico di tutto l’occidente, il complottismo.
Infine tre
saggi (se posso permettermi una parola tanto impegnativa) sono dedicati all’analisi dei concetti di verità, libertà ed uguaglianza. Termina il volume uno scritto sulle “filosofie del sospetto”. Argomenti abbastanza astratti, ma non scollegati con quanto accade oggi nel mondo, al contrario.
E’ convinzione dell’autore di quest
o libro che la nostra civiltà sia in crisi e che la decadenza della cultura occidentale sua uno degli aspetti di tale crisi. Non l’unico, certo, forse neppure il più importante, ma di certo non qualcosa di secondario, residuale. Contrariamente a quanto pensano molti le idee hanno grande rilevanza nell’agire umano. Certo, nella gran maggioranza dei casi non si tratta di idee elaborate, complesse. Spesso riesce assai difficile trovare i collegamenti fra molte idee diffuse a livello di massa e le elaborazioni teoriche di importanti pensatori. Ma tale collegamento esiste. Semplificate, ridotte in pillole, trasformate in luoghi comuni le grandi filosofie influenzano i modi di pensare ed agire, di masse enormi di persone. La gran maggioranza di chi partecipava ai cortei dell’estrema sinistra negli anni 70 dello scorso secolo non aveva letto “Il capitale”. Molti con tutta probabilità di Marx conoscevano solo l’esortazione “proletari di tutti i paesi unitevi” con cui si conclude il “Manifesto del partito comunista”. Ma il legame fra le complesse analisi marxiane e quei cortei esiste. Mediato, indiretto, tutto da analizzare, certo, ma non per questo illusorio.
Nei miei scritti ho cercato di analizzare queste problematiche. Lo dico sinceramente: non credo di aver fatto chissà quali scoperte, di aver toccato chissà quali vette speculative. Il mio è un lavoro modesto, niente di neppur lontanamente paragonabile ai parti intellettuali di autentici, grandi pensatori. Se raffrontato però al livello deprimente del dibattito politico culturale dell’Italia di oggi credo di poter dire, senza false modestie, che si tratta di un lavoro che si situa ben oltre la media.
Il giudizio spetta ovviamente a chi avrà voglia di leggermi.



sabato 6 novembre 2021

ANNUNCIO


Lo annuncio con un certo anticipo: ho deciso di autopubblicare tutti i miei scritti che ritengo degni di un qualche interesse. Lo faccio tramite una ditta specializzata: la "Manoscritti ebook" di cui ho potuto constatare la serietà e professionalità. A breve, più o meno fra un mese, dovrebbe uscire una nuova raccolta di scritti. Il suo titolo dovrebbe essere: “dal marxismo al nichilismo”. Poi sarà la volta degli scritti che ritengo più “pallosi”, quelli di più spiccato carattere filosofico. Vedremo...
Perché ho deciso di imbarcarmi in questa, chiamiamola così, “impresa”?
Non certo perché speri che mi farà diventare ricco. Le copie vendute de “la decadenza dell’occidente” che, con spirito molto “commerciale invito a comprare, mi hanno permesso di recuperare le spese e di realizzare qualche modesto guadagno, tutto lì, nessuna “ricchezza”, ovviamente.
E neppure lo faccio per soddisfare mie presunte pulsioni narcisistiche. Sono abbastanza avanti negli anni per guardare con distaccata ironia a simili fremiti.
Non ho neppure la pretesa di comunicare al mondo chissà quali scoperte. So bene bene ciò che dico e scrivo è stato detto prima di me e con ben altra profondità da molti altri.
Però… però mi rendo conto della incredibile miseria del dibattito politico e culturale che caratterizza oggi l’Italia. E, se paragonate al livello deprimente ditale dibattito, le cose che ho scritto ed intendo auto pubblicare possono essere considerate, lo dico senza false modestie, di livello siderale. Non si tratta di miei meriti, solo di altrui demeriti, purtroppo.
E sono convinto di un’altra cosa: le idee contano, e non poco nelle azioni umane. Ed una società, in dominata da dee stupide e distruttive scivola verso la distruzione.
Auto pubblicando i miei scritti intendo dare un piccolo, piccolissimo contributo positivo all’impegno di quanti cercano di opporsi alla deriva nichilista che sta travolgendo oggi l’occidente e l’Italia in particolare.
Sono perfettamente consapevole di quanto poco i miei sforzi siano in grado di modificare la situazione, ma sono anche convinto che valga la pena di farli. Senza fremiti di idealismo eroico, con modestia intellettuale, ma anche con tanta determinazione.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà leggermi.
Tornerò sull’argomento quando sarà il momento.
A presto.