giovedì 10 marzo 2011

La follia e la speranza. Due brani.

La follia e la speranza: due brani

pubblicata da Giovanni Bernardini il giorno mercoledì 9 marzo 2011 alle ore 8.51

Giovanni aveva messo il tavolo vicino alla finestra e scriveva approfittando del po’ di luce che filtrava dai vetri. Scriveva tutto quello che gli veniva in mente. Di lui, di Simona, della persona che stava per arrivare. Scriveva le sue idee sul mondo, sulla situazione che vivevano, si poneva dei perché, cercava delle risposte. Ne azzardava qualcuna. Era bello scrivere, molto bello.

“Cosa scrivi?” gli chiese Simona

“Mah.. di tutto, di noi, di quello che avviene, del mondaccio cane in cui viviamo”

Lei emise un sospiro profondo e si sedette di fronte a lui.

“Giovanni” disse.. “perché tutto questo? Perché gli esseri umani sono capaci di fare cose simili? Non ha senso quello che il mondo è diventato, è pura follia”

“Forse perché sono folli, siamo folli”

“E’ questa la riposta? Tutto è colpa della follia?”

“Non lo so. Sai, penso che una cosa abbia grande importanza”

“Cioè?”

“L’ideologia”

“Non capisco, non molto..”

“L’immagine che ogni essere umano si fa del mondo, l’insieme di valori in cui crede, delle sue convinzioni importanti, fondamentali”

“Ma, tutti noi abbiamo valori, convinzioni”

“Si, ma quando diventano ideologia sono dannose, pericolose”

“E, quando lo diventano?”

“Quando sfuggono ad ogni esame razionale, ad ogni confronto con la realtà. Quando diventano assolute e vengono dichiarate vere al di là di ogni discussione, di ogni verifica; quando cessano di servire all’uomo, e si pretende che sia l’uomo a servire a loro”

“Tutto un fatto di convinzioni allora? Solo questo?”

“E ti par poco scusa? Cosa può interessare di più all’uomo che veder realizzate le cose in cui crede, in cui crede più profondamente? Denaro e potere a cosa servono in fondo se non a permetterci di avere ciò che per noi conta, ha valore? Si, è vero, a volte il potere o il denaro sono fini a sé stessi, sono essi stessi valori, e gli uomini commettono cose terribili per loro. Ma non è sempre così, al contrario. Molto spesso potere e denaro servono perché ci permettono di ottenere altre cose, cose che contano per noi come i beni materiali, o ci permettono di cercare di realizzare grandi ideali”

“E’ forse sbagliato avere grandi ideali?” disse Simona

“No, no di certo, come non è sbagliato avere denaro, o anche potere. Ma quando l’ideale diventa fine a se stesso, quando diventa più importante degli esseri umani allora gli uomini commettono, possono commettere, crimini terribili per realizzarlo, si, crimini ancora più terribili di quelli che si commettono per il potere ed il denaro, perché l’ideale sembra più puro, più nobile di qualsiasi altra cosa e sembra che sia giusto, morale massacrare in suo nome.” Simona fece per interromperlo ma Giovanni la fermò; si era infervorato nel discorso, era la prima volta che riusciva a dare una forma un po’ compiuta ai pensieri confusi che gli ronzavano da tanto tempo nella testa. “No, fammi finire, ti prego. Se per qualcuno la cosa che ha più valore di tutte è la sua idea su come debba essere organizzata la società, o se per lui la cosa più importante è che la vera religione trionfi in tutto il mondo, credi che qualcosa lo fermerà quando cercherà di realizzare i suoi ideali? Se qualcuno crede che il commercio sia qualcosa di diabolico, che va abolito perché commerciare significa commettere il peggiore dei delitti, se qualcuno davvero la pensa così, ebbene, indietreggerà mai di fronte a qualcosa pur di realizzare ciò in cui crede? Pensi che per lui fare fuori uno o mille o un milione di commercianti sarà qualcosa di repellente? Cosa può giustificare il fatto che si fucili un ragazzo solo perché ha ucciso un topo? Guarda, si può fare una cosa simile solo se si è fermamente convinti che chi uccide un topo rappresenta il male, il male in se, senza mediazioni.”

“Ma.. è mostruoso, inumano”

“L’uomo è spesso inumano. Lo è al massimo grado quando crea ideologie ed ideali inumani. Pensa alla storia, alla storia passata, quella degli anni oscuri. Forse hai sentito parlare dello sterminio degli ebrei..”

“Poco”

“Beh.. un partito di destra estrema prese il potere in un grande paese dell’Europa centrale. Il leader e tutti i militanti di questo partito erano profondamente convinti di questo: gli ebrei sono mostri, topi di fogna, insetti velenosi che infettano il genere umano. La questione ebraica per loro era la più importante di tutte e andava risolta, ad ogni costo. Beh.. sono andati vicini alla soluzione, ne hanno fatti fuori cinque, sei milioni. Per cosa lo hanno fatto? Per impossessarsi dei loro beni? Fesserie, potevano farlo senza sterminarli e poi, perché i beni loro, i beni degli ebrei, non quelli di altri? Senza la convinzione, la convinzione autentica, che gli ebrei rappresentano il male il loro massacro non avrebbe potuto aver luogo”.

“Forse hai ragione” disse Simona abbassando gli occhi. “E’ orribile, che mondo troverà ..lui? Non siamo egoisti a volerlo?”

“Non lo so, non credo. Anche lui ha diritto alla vita ormai. Non ci sono stati solo fanatici in questo mondo, neppure ora ci sono solo fanatici. Ci siamo io, te, tanti altri”

“Ci distruggeranno.. tutti..”

“Cercheremo di evitarlo cara. E’ difficile distruggere l’uomo, ora la penso così. Siamo animali con tante risorse”

“Ti amo” gli sussurrò Simona stringendosi forte a lui.

“Anche io cara, tanto. Non avrei mai creduto di poter provare un simile sentimento. Adesso poi, al tramonto dell’esistenza”

”Smettila scemo..”

Lo attirò a se e lo baciò a lungo, con tenerezza e passione.

E' un brano de "la follia e la speranza", il mio romanzo. I protagonisti parlano e cercano di spiegarsi perchè mai il mondo sia diventato la cosa orribile in cui sono costretti a vivere. La risposta appare di una disarmante semplicità, ma spesso le cose più semplici sono anche le più vere. Alcune persone che conosco mi hanno detto che forse ho un po' esagerato, che il mondo orribile che descrivo è irreale.. forse hanno ragione, ma non credo. Olocausto, eliminazione del kulak in quanto classe, grande rivoluzione culturale proletaria... Hitler, Stalin, Mao, Pol Pot... si tratta di storia, non di fantapoilitica, di realtà, non di fantasia....

"Avevano finito di cenare e si erano seduti su una panca sulla soglia di casa. Ammiravano il tramonto. Era estate inoltrata e l’aria era piacevolmente fresca. Gli abeti a poca distanza da loro, il bianco del ghiaccio ancora illuminato dal sole, la roccia nera delle guglie che si slanciavano verso il cielo, tutto dava una sensazione di pace, vagamente velata di malinconia. Senza dir nulla Simona appoggiò la testa sulla spalla di lui. Avevano vissuto fino ad allora come fratello e sorella e mai Giovanni avrebbe pensato che i loro rapporti potessero essere diversi da quelli che intercorrono fra compagni di avventura, o di sventura. Una amicizia cameratesca ed affettuosa, era il massimo che potesse sperare da Simona ed averla ottenuta era per lui fonte di grande gioia. Non poteva neppure ipotizzare qualcosa di diverso fra loro. Eppure la sensazione del viso di lei sulla sua spalla era deliziosa, deliziosa ed assolutamente nuova. Restò immobile, imbarazzato. Aveva paura che un suo gesto, una sua parola potessero rovinare tutto.

Simona prese l’iniziativa con una naturalità sorprendente. Gli afferrò il volto e lo baciò sulla bocca, a lungo, in silenzio. Poi lo abbracciò con forza continuando a baciarlo. Giovanni era stupito ed emozionato come un bambino. La pressione del corpo di lei sul suo gli dava sensazioni che aveva pensato di non poter mai più provare. Come aveva iniziato Simona smise. Si alzò in piedi tenendolo per mano. “Vieni dai” gli disse. Lui si fece guidare docilmente sino al grande giaciglio su cui dormivano. Lei gli diede una piccola spinta costringendolo a sdraiarsi poi gli fu sopra. Lentamente lo spogliò poi cominciò a giocare col suo membro. “Dai.. spogliami tu” gli sussurrò “mi piace..”

Avere accanto a lui, su di lui, quel corpo caldo e sodo era qualcosa di incredibile per Giovanni. Quando lei smise di giocare col suo pene e salì su di lui e ci si sedette sopra, lui non riuscì a resistere. Venne, venne ancor prima di aver iniziato davvero a fare l’amore, come un ragazzino.

“Mi spiace.. non volevo” borbottò, vergognoso e imbarazzato come mai gli era capitato di essere.

“Smettila sciocco” rispose lei sorridendo. “Riposiamo ora””.

Si stese sotto la coperta tenendola acconto a se, la testa appoggiata sul suo petto. I bei capelli biondi gli solleticavano il volto, il respiro di lei era calmo e regolare. Lentamente si addormentarono. Un bacio lungo e appassionato lo svegliò. Simona ricominciò a giocare con lui ma in maniera più sottile, più esperta ora. Lentamente dalla sua mente, dai suoi sensi emerse il ricordo di giochi erotici dimenticati, di tanti meravigliosi modi di dare e provare piacere. Anche lui si chinò sul corpo di lei, giocò col suo sesso, coi suoi bei seni turgidi, col corpo tutto. Poi le fu sopra e la penetrò. Senza ansia stavolta, senza timori. Perfettamente rilassato e felice, ancora incredulo che una cosa simile stesse capitando proprio a lui. Vennero insieme stavolta, in maniera del tutto naturale. Fu il punto culminante di un percorso meraviglioso di reciproca scoperta.

Lo baciò a lungo dopo l’orgasmo, ad occhi chiusi, teneramente. “Ti amo” gli sussurrò lei.

“E ’incredibile”

“Perché?”

“Dai, ma come perché! Sei una ragazza molto bella tu e hai la metà dei miei anni. Io sono al tramonto ormai, sono tutto tranne che bello. Sono un uomo assolutamente normale”.

Lei si strinse forte e a lui e lo baciò su una guancia, rumorosamente. “Sei sciocco” disse, “tu hai qualcosa che finora non avevo mai trovato in un uomo..”

“Cosa sarebbe?”

“Tu sei un essere umano. Sei normale dici, e, ti sembra poco? Sei un uomo normale, un uomo.. ne esistono pochi ormai. Quelli che ho conosciuto erano tanti robot. Robot pieni di arie, di arroganza, di stupide certezze. Oppure piccoli esseri terrorizzati, pronti ad ogni cosa per paura”

“Anche io sono stato così.. forse lo sono ancora”

“Tutti lo siamo stati e forse ancora lo siamo. Lo saremo sempre, è naturale che si così. Ma tu hai saputo reagire, non hai ceduto. Questo ha un valore enorme. Chi se ne frega degli anni, della bellezza? E poi, io ti trovo bello!”

“Hai davvero una gran fantasia disse lui ridendo” Dentro di se però era felice, felice e, sotto sotto, lusingato."

Anche in un mondo orribile come quello in cui vivono Giovanni e Simona c'è posto per sentimenti veri. Per l'amore, la tenerezza, il sesso addirittura.

E, soprattutto, per la speranza.

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2 commenti:

  1. Io sono semplicemente un fan di Giovanni e colgo l'occasione per riaffermarlo qui.

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  2. Sento un dolore che viene accarezzato dall'amore. Un'oscurità che si riempie di luce. Sono la follia e la speranza? Un confine dai contorni sbiaditi. Salta di qui e salta di là. Giovanni vince. Ma anche Simona. Grazie di queste belle parole. Io sono ancora lontana e "navigo" nella pazzia.... :-))).
    Mio papà mi ha lasciato il suo necrologio:
    "Congenitamente inadatto a navigare nel mare della vita, ho fatto comunque le mia fatiche. Sempre in solitudine. Adesso ero un po' stanco. Nessun rimpianto. Non dite niente. Giorgio Scolari". Io sono come lui, con la differenza che io son sempre felice. Consapevole di ciò di cui sopra, ma comunque sempre gioiosa. Mi viene così. Son nata sorridendo e tale morirò (spero il più tardi possibile)! Ciaooooooo

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