giovedì 14 luglio 2016

DI NUOVO



Una nuova strage, l'ennesima. La cosa più insopportabile di tutte è forse la sensazione di deja vu che si prova in momenti come questi.
Le immagini di terrore, gli uomini delle forze speciali, le città fantasma. Ormai ci stiamo abituando. Personalmente però non riesco ad abituarmi alle fiaccolate, ai minuti di silenzio, ai lumini accesi, ai fiori sulle strade. Non riesco ad abituarmi agli appelli alla calma, alle dichiarazioni di ferma volontà di battere il terrorismo “islamista” (perché “islamista”? Non sarebbe ora di definirlo islamico?).
Non riesco ad ascoltare senza un profondo senso di irritazione le parole di chi ci invita a “non avere paura” perché altrimenti faremmo “il gioco dei terroristi”. O di chi invita a “non generalizzare” o ricorda che “la religione con la violenza non c'entra”.
Perché, scusate, non dovremmo avere paura? Perché dovremmo continuare a vivere come se nulla fosse? Ormai entrare in un treno o in un metrò, andare allo stadio, guardare dei fuochi d'artificio sono diventati comportamenti a rischio e noi “non dovremmo avere paura”? La persona che siede in treno accanto a me, a mia moglie, ai miei figli, al mio nipotino potrebbe farsi esplodere da un momento all'altro ed io dovrei non pensarci? NO, è umano, è giusto avere paura! Dobbiamo avere paura! Il guaio è che non ne abbiamo abbastanza! Solo se avremo paura capiremo fino in fondo la tragica anormalità della situazione in cui ci troviamo e potremo fare qualcosa, qualcosa di serio, per superarla.
Chi si rende conto che la vita non è più quella di prima non fa il “gioco dei terroristi”, è semplicemente una persona capace di vedere la verità che sta sotto al suo naso. A fare il “gioco dei terroristi” sono coloro che minimizzano il problema, parlano di “folli atti criminali”, tentano di far credere che un fenomeno come il fondamentalismo islamico possa essere battuto unicamente o quasi a suon di avvisi di garanzia.
A fare il gioco dei terroristi sono coloro che affermano che “la religione non c'entra con la violenza”. E chi lo ha detto, scusate? Storicamente quasi tutte le religioni hanno avuto a che fare con la violenza, solo delle capre che non conoscono la storia, o si divertono ad interpretarla a loro uso e consumo, possono negarlo. Oggi purtroppo esiste una religione che ha moltissimo a che fare con la violenza. Non lo dico io, lo dicono loro, gli esponenti, i sacerdoti di quella religione. E non si limitano a dirlo! Passano all'azione, ammazzano “infedeli” ed anche “fedeli” che hanno la sola colpa di appartenere ad una setta diversa dalla loro.
A fare il gioco dei terroristi sono coloro che spalancano le porte di casa nostra ad una massa immane di persone la cui cultura, i cui valori, il cui modo di pensare ed intendere le vita è spesso molto vicino a quello di chi ammazza in nome di Allah.
E perché, scusate, non dovremmo generalizzare? Dobbiamo generalizzare! Non nel senso di considerare chiunque venga dal medio oriente un terrorista, ma nel senso di capire che abbiamo a che fare non con un certo numero di squilibrati ma con una religione politica, una ideologia, una cultura. Non ci troviamo di fronte ad una serie tragica di atti criminali ma ad una guerra. Una guerra diversa dalle altre, di nuovo tipo ma ad una guerra. Che, come tutte le guerre, si combatte a diversi livelli. A livello di intelligence, certo, ma soprattutto a livello militare (militare, non giudiziario), politico, diplomatico, economico, propagandistico, culturale.
L'occidente fa di tutto per non prendere atto di questa triste realtà. Balbetta, chiude gli occhi. I suoi leader non vogliono vedere ciò che è visibile a tutti, cercano di non capire ciò che un bambino è in grado di capire benissimo. Così fanno discorsi retorici, partecipano a marce, depongono fiori, accendono lumini, fanno minuti di silenzio. Dopo ogni strage, fino alla strage successiva.

5 commenti:

  1. Analisi ineccepibile e in linea coi miei commenti nel mio blog, il "Contromattinale"

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  2. Ancora un altro #Jesuis ... marchiato #sullapelle.
    Ancora un "Je suis" tutto per essere niente ...
    Perché non ricominciamo ad essere noi stessi?

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  3. Schifo, nausea, voltastomaco, rabbia, disgusto, maledizione, non contro i teroristi, ma contro gli Hollande, Renzi, Pinotti, Boldrini, Mattarella, Obama, che "non si fanno intimidire"....

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  4. i politicamente corretti veramente dicono che solo il cristianesimo ha a che fare con la violenza. Guarda caso quando un certo imbecille norvegese ha fatto la strage a Oslo tutti gasati a dire che lui era un estremista cristiano. Finchè facendo ricerche scopro che era si cristiano, ma secolarissimo e non parlava mai di religione. Semmai parlava spesso di politica, quello si.

    Ricordo l'ultima strage, mi hanno chiesto se ho esposto il lumino davanti a casa, ed io ho detto di no. Mi hanno chiesto il perchè ed ho risposto: 'perchè non ha senso. Perchè i lumini li espongono anche i sostenitori dell'Isis, per fingere cordoglio!'

    Andiamo avanti così, che, o arriva l'isis e dobbiamo, o convertirci tutti, o buttarci dalla montagna più alta, o creare una nuova Israele cristiana e rifugiarci li, scordandoci la pace per sempre, oppure arriveranno le estreme destre. Quelle vere, tipo Alba Dorata, ed allora li sono cavoli amari anche per chi non c'entra.

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  5. Il dramma è esattamente quello: che le destre sembrano le uniche forze politiche ad accorgersi che c'è un problema. E non essendoci alternative, si finirà per dare in mano a loro le chiavi del potere. E spesso non si tratta di destre nel senso di coltivare valori della tradizione che possono benissimo essere condivisi, ma delle destre proprio brutte, estremiste, violente, razziste e antisemite, che non ci piacciono neanche un po' ma alle quali, grazie a tutte le anime belle, ai buoni di professione, a boldrini e boldrinesse, non ci viene laciata alcuna alternativa. D'altra parte, come ha ricordato recentemente Ugo Volli, la storia insegna che i fascismi passano, l'islam no. Quindi, dovendo proprio scegliere...

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