giovedì 14 giugno 2018

ALBINATI, CONTESTI E RETORICA


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Come si sa lo scrittore Edoardo Albinati (chi?) ha affermato di aver sperato, poi vergognandosene, che un bambino morisse sull'Aquarius, per vedere in difficoltà il governo. Le sue parole hanno provocato molte reazioni indignate. Nulla di strano. Se Salvini dicesse qualcosa di simile cosa succederebbe?
La signora Loredana Lipperini, una sottile intellettuale, infatti pare che lavori a RAI 3, difende Albinati con stringenti argomentazioni. Val la pena di commentare il suo breve scritto perché è davvero paradigmatico.

1) La dichiarazione di Albinati è stata estrapolata dal contesto.
E allora? Qualsiasi dichiarazione, qualsiasi atto o pensiero di chiunque è SEMPRE estrapolato dal contesto. Ognuno di noi vive nel contesto dell'universo e della storia universale. Se non lo si “estrapolasse dal contesto” ogni nostro pensiero o azione potrebbe essere commentato, criticato, condannato o lodato solo dopo una analisi infinita della storia dell'universo, dal big bang ai giorni nostri. Se io dico: “sarei felice se X morisse” il senso della mia affermazione si capisce benissimo anche senza conoscere la storia del mondo, del genere umano e dell'universo.

2) Albinati ha usato un “espediente retorico”.
Gli espedienti retorici sono trucchi e tecniche degli oratori per ottenere dal pubblico la reazione desiderata. Ad esempio, se dico ad un amico sulla sessantina che frequentando quella certa palestra diventerà agile come un ventenne sto usando un espediente retorico. Abbellisco la frase, in realtà voglio solo dirgli che la ginnastica che gli consiglio gli farà bene. Ammettere di aver desiderato la morte di un bambino, e di essersene poi vergognato, non è un espediente retorico, infatti non provoca reazioni positive fra il pubblico, al contrario. E' la ammissione, fatta in un momento di sincerità, di un desiderio reale, tanto reale da indurre vergogna. Se espediente retorico c'è in tutto questo è semmai proprio la vergogna che si dice di aver provato e che con tutta probabilità non è sincera. Dire di aver provato vergogna serve solo, retoricamente, a ridurre l'effetto negativo della dichiarazione.

3) La signora Lipperini dimostra di non sapere cosa sono le ideologie, tutte le ideologie. La ideologia non vuole migliorare il mondo, lo vuole rovesciare, non mira a migliorare la vita degli esseri umani empirici, mira alla loro trasfigurazione. La ideologia non serve all'uomo, sono gli uomini che servono alla ideologia. Per questo motivo tutte le ideologie, di destra o di sinistra, classiste o razziali, nazionaliste o mondialiste che siano accettano la tattica del tanto peggio tanto meglio. Se il peggioramento della situazione favorisce il partito ideologico è bene che la situazione peggiori! Se la morte di un bambino mette Salvini in difficoltà, muoia pure il bambino! Tanto peggio tanto meglio.
Dopo lo scoppio della rivoluzione di febbraio Lenin era preoccupato di una cosa: che il governo provvisorio ottenesse la pace. Se un simile evento si fosse verificato le possibilità del partito bolscevico si sarebbero ridotte a zero. Di nuovo, tanto peggio tanto meglio. Basta conoscere un po' la storia...

Quanto alle preoccupazioni per gli "inviti agli ammazzamenti", Beh, se c'è chi li fa va condannato senza riserve. Anche se milita nei centri sociali che quanto a linguaggio, e non solo linguaggio, cruento non sono secondi a nessuno. Mi limito ad aggiungere che appiccicare a tutti l'etichetta di "razzista" finisce per diventare un implicito invito se non agli "ammazzamenti" quanto meno alle aggressioni fisiche. E chiedo alla signora Lipperini se è d'accordo con chi sfascia i vetri dell'auto di Salvini, o cerca di impedirgli di tenere dei comizi. La domanda forse è un po' retorica...

3 commenti:

  1. Tipico atteggiamento da "Eppure battono alla porta" di Buzzati .
    Mi auguro un bel repulisti in RAI da tutti questi dinosauri che stanno a guardare il meteorite discutendo se il cratere sarà di destra o di sinistra.

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  2. Ma soprattutto: la Lipperini conclude dicendo che ne succederanno di brutte, e nel sottotesto ci sta ancora lo stesso pensiero che cercava di difendere nel suo sodale. Ovvero "non vediamo l'ora che scorra il sangue, per poter criminalizzare e passare per i salvatori".

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  3. Ecco, mi hai tolto le parole di bocca: sulla (tu dici probabile, io dico garantita al 100%) falsità dell'affermazione di avere provato vergogna. Quella gente in nome dell'ideologia è pronta a passare sul cadavere di madre fratelli e figli, altro che vergogna!

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