Cuba, morto un operaio dissidente
Dopo 85 giorni di sciopero della fame
Un operaio dissidente cubano, Orlando Zapata, è morto all'ospedale dell'Avana dove si trovava ricoverato dopo 85 giorni di sciopero della fame. Lo ha reso noto Elizardo Sanchez, portavoce della Commissione cubana dei diritti umani e riconciliazione nazionale. Sanchez ha ricordato che Zapata aveva 44 anni. Si tratta di "un omicidio mascherato da una copertura giudiziaria carceraria", ha accusato Sanchez.
Scommetto che non ci saranno cortei, manifestazioni, scioperi per questo morto. Gli "intellettuali progressisti" non firmeranno sdegnate lettere di denuncia, i preti "amici dei poveri" e "dialoganti" non terranno sermoni nè inviteranno a pregare per Orlando Zapata. La sinistra italiana, purtroppo, non è come quella britannica: Chavez e Fidel sono ancora personaggi che fanno fremere d'emozione tipi come Diliberto e Ferrero (e magari anche Franceschini e Rosy Bindi). Questi personaggi sono pronti a strillare contro l'immoralità dilagante, si indignano per una tangente, magari presunta, sono pronti a lottare contro la "dittatura mediatica" di Berlusconi, si battono eroicamente per la libertà di Santoro e Travaglio. Ma la morte di un dissidente cubano dopo 85 giorni di scipero della fame non provoca loro particolari mal di pancia. E si, non vivono a Cuba questi eroi, vivono in pieno inferno berlusconiano! La loro pancina è ben piena!
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