lunedì 16 settembre 2013

LA CRISI


La crisi

Ognuno di noi faccia un rapido calcolo. Cerchi di ricordare quale era la sua retribuzione il primo Gennaio 2002, data di introduzione dell'euro. Poi cerchi di ricordare quale era a quella data il costo di un caffè, di un biglietto dell'autobus, di un chilo di pane, di frutta o di carne; quando costava andare in treno da Milano a Roma, quanto cenare in un discreto ristorante o affittare per due settimane una casa al mare o in montagna. Controlli anche quale era il corso dei titoli in data primo gennaio 2002.
Poi guardi alla situazione attuale. Le retribuzioni sono di fatto ferme da 11 anni. Gli aumenti contrattuali sono irrisori, la modestissima scala mobile sulle pensioni è stata bloccata da Monti per quelle che superano i 2.000 (o 1.500, ora non ricordo bene) euro. I risparmi sono stati decurtati in maniera paurosa dalla crisi delle borse: chi ha investito un po' di soldi nell'azionario ha perso anche il 90% del suo denaro. I prezzi di moltissimi beni essenziali sono aumentati in maniera folle. Fanno eccezione i prodotti ad alta tecnologia i cui prezzi sono addirittura calati, ma, non si vive di televisori a schermo piatto. Complessivamente si può dire che il livello dei prezzi sia RADDOPPIATO in dieci anni. A ciò va aggiunto il fatto tragico dei giovani che non riescono a trovare lavoro e dei meno giovani che il lavoro lo perdono.
Per i “sinistri” la colpa di tutto questo sarebbe di una certa persona. E' del tutto ridicola una simile lettura della crisi, come se le cose non si fossero aggravate, e di tanto, quando quella certa persona è stata silurata dall'Europa ed al suo posto è arrivato un uomo che piaceva a tutti, dalla Merkel al presidente Napolitano.
Ma, a parte le responsabilità, cosa si vuole fare, OGGI? Davvero si pensa che stanziando qualche spicciolo, o aumentando l'IVA, o sostituendo l'IMU con un'altra tassa si possano migliorare le cose? C'è chi parla di “ripresina” imminente. L'economia conosce sempre delle “ripresine”. Ogni tanto le imprese devono ripristinare le scorte e questo alimenta un po' gli scambi. Ma davvero si pensa che questo possa risolvere qualcosa?
Renzi parla di “asfaltare” il Pdl. Benissimo, “asfalti” pure. Ma, visto che lui è un gran “pragmatico”, cosa ha da dirci sull'economia e sui modi per superare la crisi? Grillo vuole la decrescita “felice”. Non si scomodi, la decrescita c'è già, e la felicità è un fatto soggettivo.
L'Italia è in mano ai pazzi. Pazzi incompetenti, forcaioli, sbavanti odio. Un branco di decerebrati che segue solo i propri impulsi, che non parlano col cervello e neppure col cuore, solo col ventre, meglio, coi genitali.
Così sia

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