Bersani è tornato a parlare. La cosa mi fa piacere perché ciò vuol dire che le sue condizioni di salute sono buone. Però, modo peggiore per farsi sentire non poteva scegliere. Parlando dell'articolo 18 ha detto che “il concetto” il reintegro esiste in TUTTA EUROPA. Ma, cosa vuol dire che in Europa esiste ovunque il “concetto di reintegro”? Il “concetto" di reintegro esiste anche negli USA, perché anche in quel paese è possibile formulare un simile concetto. Il problema è: un simile “concetto” trova applicazione nelle leggi concretamente esistenti? La risposta è NO.
Vediamo qualche esempio.
BELGIO. non esiste per il lavoratore il diritto al reintegro, pur essendo quest'ultimo possibile, ma al risarcimento, che comprende il periodo di preavviso e un rimborso danni pari a sei mensilità.
FINLANDIA. Il reintegro sul posto di lavoro è ammesso ma NON PUO' essere imposto per legge. Nel caso in cui il lavoratore sia stato licenziato ingiustamente, è risarcito con una somma che oscilla da tre a venti mensilità. Una misura particolare poi, prevede il diritto del lavoratore alla formazione per mantenere la professionalità. Inoltre, il lavoratore licenziato ha la priorità nelle nuove assunzioni.
FRANCIA. Come in Finlandia, l'ordine di reintegro è ammesso ma NON PUO' essere imposto. La somma del risarcimento per il lavoratore va da un minimo di 6 mensilità a oltre 24.
GERMANIA. In questo Paese è previsto che il datore di lavoro reintegri il lavoratore licenziato ingiustamente. In alternativa il datore di lavoro, spiegando le ragioni che rendono impraticabile il reintegro, deve risarcire il lavoratore con un’indennità da 12 a 18 mensilità in base all'anzianità di lavoro.
OLANDA. Il datore di lavoro può
scegliere se reintegrare il lavoratore o in alternativa versargli
un'indennità.
REGNO UNITO. Nessun diritto di
reintegro. Il risarcimento prevede: un rimborso base pari a 6600
sterline, un importo compensatorio di 12 mila sterline ed
eventualmente degli importi speciali. L'unico caso in cui è ammessa
il reintegro del lavoratore è quella di licenziamento per "motivo
illecito", come la discriminazione per motivi politici o
razziali. E' solo il caso di aggiungere che questo caso continua ad essere previsto anche nella
proposta presentata in Italia.
SPAGNA. Per l'attuale legge spagnola l'ordine di reintegro è facoltativo. Il datore di lavoro può optare per il risarcimento al lavoratore tramite un'indennità pari a 33 giornate lavorative per ogni anno di anzianità.
SPAGNA. Per l'attuale legge spagnola l'ordine di reintegro è facoltativo. Il datore di lavoro può optare per il risarcimento al lavoratore tramite un'indennità pari a 33 giornate lavorative per ogni anno di anzianità.
SVEZIA. Il licenziamento può avvenire
solo per grave disobbedienza o per ristrutturazione dell'azienda. Il
giudice può imporre il reintegro o il risarcimento dei danni più le
retribuzioni maturate dal momento del licenziamento fino al termine
della sentenza. Se il datore di lavoro nega il reintegro deve
corrispondere un'indennità che va da 16 a 48 mensilità. Anche in
Svezia quindi NON ESISTE l'obbligo del reintegro. Da notare che il
licenziamento è “lecito” in caso di ristrutturazione
aziendale.
SVIZZERA. In questo Paese infine non esiste il diritto di reintegro, ma solo un risarcimento pari a un’indennità limitata al periodo di preavviso
Se Bersani, parlando di "concetto di reintegro" si riferisce al fatto che in molti paesi europei il datore di lavoro può optare per il reintegno in alternativa al pagamento di una indennità, ha ragione. Però NON è di questo che si discute in Italia. Il famoso reintegro è in Italia obbligatorio per il datore di lavoro. Il giudice da ragione al lavoratore e l'imprenditore deve reimtegrarlo. E' il lavoratore ad avere semmai il diritto di scegliere il pagamento di una indennità. Forme di reintegro simili a questa esistono solo in Austria, Grecia e Portogallo.
Se poi passassimo dalla vecchia Europa agli USA le cose cambierebero ancora, e non certo nella direzione che Bersani auspica. Ognuno ovviamente ha il diritto di dire che il reintegro è ottima cosa, che i legislatori inglesi, belgi e svizzeri hanno sbagliato e quelli italiani no. Però, visto che si equipara il non reintegro ad una sorta di crimine contro i lavoratori, e quasi si fa dipendere dal diritto al reintegro la vita della democrazia, si dovrebbe avere il coraggio di dire che paesi come gli USA, o il Regno Unito, o il Belgio sono una sorta di inferno per chi lavora e non sono vere democrazie. Vera democrazia sarebbe solo l'Italia, dominata dalla casta sindacale, e da altre non meno aggressive corporazioni. Opinioni...
SVIZZERA. In questo Paese infine non esiste il diritto di reintegro, ma solo un risarcimento pari a un’indennità limitata al periodo di preavviso
Se Bersani, parlando di "concetto di reintegro" si riferisce al fatto che in molti paesi europei il datore di lavoro può optare per il reintegno in alternativa al pagamento di una indennità, ha ragione. Però NON è di questo che si discute in Italia. Il famoso reintegro è in Italia obbligatorio per il datore di lavoro. Il giudice da ragione al lavoratore e l'imprenditore deve reimtegrarlo. E' il lavoratore ad avere semmai il diritto di scegliere il pagamento di una indennità. Forme di reintegro simili a questa esistono solo in Austria, Grecia e Portogallo.
Se poi passassimo dalla vecchia Europa agli USA le cose cambierebero ancora, e non certo nella direzione che Bersani auspica. Ognuno ovviamente ha il diritto di dire che il reintegro è ottima cosa, che i legislatori inglesi, belgi e svizzeri hanno sbagliato e quelli italiani no. Però, visto che si equipara il non reintegro ad una sorta di crimine contro i lavoratori, e quasi si fa dipendere dal diritto al reintegro la vita della democrazia, si dovrebbe avere il coraggio di dire che paesi come gli USA, o il Regno Unito, o il Belgio sono una sorta di inferno per chi lavora e non sono vere democrazie. Vera democrazia sarebbe solo l'Italia, dominata dalla casta sindacale, e da altre non meno aggressive corporazioni. Opinioni...
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