giovedì 2 ottobre 2014

PERSEGUITATI POLITICI?





I “migranti” sarebbero, tutti o quasi, dei perseguitati politici, persone per le quali la nostra costituzione prevede, all'articolo 10, il diritto di asilo. Quindi, chi protesta per l'altissimo numero di “migranti” che accogliamo, o si lagna perché ricevono fior di sovvenzioni da parte dello stato sarebbe, più o meno, un “nemico della democrazia". Questo dicono in molti, in rete ma non solo; ma si tratta di una PALLA, e basta ragionare un attimo per rendersene conto (lo so, per certe persone è faticoso ragionare, ma, dovrebbero fare uno sforzo).

1) Ho conosciuto
VERI perseguitati politici. Non hanno buttato a mare i loro documenti mentre navigavano verso l'Italia, non hanno taciuto o mentito sulla loro storia, anzi, sono stati ben felici di renderla nota. Arrivati in Italia hanno imparato la nostra lingua, si sono cercati un lavoro, si sono integrati nella nostra società. Nessuno ha dato loro 30 euro al giorno (oltre NOVECENTO EURO al mese) di sussidio. Non hanno strillato, non si sono cuciti le labbra, non hanno preteso nulla. Hanno ringraziato chi li accoglieva e si sono rimboccati le maniche. Quello che avviene oggi con moltissimi "migranti" è un po' diverso, o sbaglio?

2) Qua
nta gente è fuggita dalla Germania nazista o dalla Russia di Stalin? E quanta ne fugge oggi dalla Corea del Nord? Pochissima, e lo fa rischiando la vita perché le autorità di quel paese IMPEDISCONO alla gente di fuggire. Il flusso di "migranti" dal nord Africa avviene invece alla luce del sole senza che nessuno cerchi di bloccarli.

3) Non è vero che chiunque viva in paesi dove non esiste democrazia sia un perseguitato politico che ha diritto, come tale, all'asilo. L'articolo 10 della costituzione, che per me non è comunque il Vangelo, recita: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo". E' fondamentale quel “SIA IMPEDITO”. Per essere un "perseguitato" lo straniero deve voler godere di certe libertà e questo deve essergli impedito da specifiche misure persecutorie. Lo straniero deve, ad esempio, voler votare e deve, per questo, essere perseguitato dal governo del suo paese. Un perseguitato non è il normale cittadino, magari del tutto estraneo alla politica, di un paese dittatoriale. Un  fascista che applaudiva entusiasta i discorsi del duce, o che semplicemente era indifferente a questi non era un "perseguitato politico", anche se viveva in un paese non democratico.

4) Questo invece teorizzano in molti. Chiunque viva in un paese non democratico è un perseguitato politico. Ragionando, si fa per dire, in questo modo tutti gli africani sarebbero perseguitati politici, visto che in Africa praticamente non esistono vere democrazie. Per queste anime belle dovremmo accogliere nel nostro paese DECINE, FORSE CENTINAIA DI MILIONI di "profughi" africani. Però, sempre con un simile modo di ragionare, dovremmo accogliere anche qualche miliardo di cinesi...

5) I profughi politici veri amano le istituzioni dei paesi che li accolgono. Chi fuggiva dalla Germania nazista o dalla Russia di Stalin amava la democrazia. I cosiddetti "profughi" nord africani invece, in larga misura, detestano l'occidente liberale e democratico, considerano "empia" la democrazia e "peccaminoso" il nostro modo di vivere. E' vero che molti “migranti” vengono da paesi squassati dalla guerra civile ma questo non ne fa dei democratici perseguitati, non li trasforma in persone che vorrebbero godere della democrazia ma ne sono impedite. E questo per la semplicissima ragione che molte delle guerre civili che squassano, o hanno squassato, l'Africa ed il medio oriente sono scontri fra opposti fondamentalismi, o fra tiranni pseudo laici e sostenitori della teocrazia. Moltissimi “migranti” non sono vittime del fondamentalismo teocratico ma suoi sostenitori, ben lungi dall'essere dei “perseguitati” sono a volte degli autentici persecutori. Basta avere occhi per vedere per accorgersi che molti "migranti" mirano a distruggere le nostre istituzioni, non a goderne i benefici, a sovvertire il nostro modo di vita non ad integrarsi in, o almeno a convivere con, esso.

Equiparare tutti o la maggioranza dei “migranti” a dei perseguitati politici è una operazione palesemente menzognera. Ma c'è da scommettere che le anime belle dell'occidente continueranno a parlare di profughi e perseguitati. La ragione è impotente con chi la nega...

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