giovedì 10 dicembre 2015

GUANTANAMO EUROPEA?

Pare che Hollande pensi ad una Guantanamo europea. La cosa mi lascia perplesso, ma dimostra che, al di la del risultato dei ballottaggi, la vittoria di Marine le Pen un risultato lo ha ottenuto: nessuno se la sente più, nemmeno a sinistra, di continuare come se niente fosse.
Mi correggo: nessuno se la sente più IN FRANCIA. In Italia c'è gente come Pietro Gomez, del “fatto quotidiano” (tanto per cambiare) che dice che l'Isis si può sconfiggere colpendo i terroristi UNO AD UNO. Il tal PM indaga su Abdul, gli spedisce un avviso di garanzia, dopo due anni c'è il rinvio a giudizio, dopo 5 la condanna in Assise, dopo sette la condanna viene confermata in appello, dopo otto la cassazione annulla tutto e Abdul torna libero. Intanto un altro PM ha iniziato un procedimento contro Omar...
E' quanto meno probabile che personaggi come Pietro Gomez o Marco Travaglio reagiscano alla proposta di Hollande, o ad altre simili, brandendo la spada del garantismo; chissà, forse scopriranno addirittura la presunzione di innocenza.  E' strano il mondo. Per combattere l'evasione fiscale i giustizialisti forcaioli di casa nostra sono pronti a fare a pezzi le fondamenta stesse dello stato di diritto. Hanno reclamato a gran voce intercettazioni a tappeto per tutti e la abolizione, o l'indefinito allungamento, della prescrizione per i reati finanziari. Uno di loro, Pietro Ingroia, tempo fa ha addirittura proposto l'inversione dell'onere della prova quando ci sia di mezzo l'evasione fiscale: dovrebbe essere il presunto evasore a dimostrare la sua innocenza, non la finanza la sua colpevolezza, nel frattempo i beni potrebbero essergli confiscati.
Quando però c'è di mezzo non l'evasione fiscale o qualche raccomandazione, o qualche cenetta a luci rosse, ma il terrorismo fondamentalista assassino i nostri forcaioli diventano garantisti. Cosa volete che sia il massacro indiscriminato di gente a caso! Il garantismo può andare a farsi benedire se si tratta di stabilire se Berlusconi è stato o no a letto con Ruby. Se invece c'è da bloccare una possibile bomba umana, o sbattere in galera un giovanotto che si diverte a prendere a picconate in testa i passanti, gli implacabili angeli della giustizia diventano buoni, comprensivi e super garantisti!

Probabilmente ha senso pensare a misure eccezionali, limitate al solo terrorismo, che ne rendano più facile il contrasto giudiziario, per questo proposte come quella di una “Guantanamo europea” mi lasciano perplesso ma non mi scandalizzano. Ma se si cerca di contrastare il terrorismo solo o prevalentemente sul piano giudiziario simili misure sono destinate a provocare un deterioramento profondo del nostro sistema domocratico liberale. Il fondamentalismo islamico non si combatte solo o prevalentemente sul piano giudiziario. Pensare di contrastare un movimento politico religioso di massa colpendo “uno ad uno” i suoi esponenti è pura idiozia, se non peggio. Se lo scontro con l'Isis dovesse risolversi nelle aule dei tribunali non solo sarebbe inesorabilmente perso, ma ci porterebbe ad una drastica riduzione delle garanzie liberali PER TUTTI. E lascerebbe privi di ogni difesa, non dimentichiamolo, coloro che in medio oriente sono, ora, nelle grinfie dell'Isis. Ma a questi i "buoni" di casa nostra non pensano. Battiamo il terrorismo a suon di avvisi di garanzia, dicono. E quelli che, proprio mentre noi chiacchieriamo, vengono crocifissi, impalati, bruciati vivi? CAZZI LORO!
Lo scontro col terrorismo assassino va combattuto a tutti i livelli: militare, politico, economico, culturale, giudiziario. Si possono conservare, malgrado il terrorismo e la necessita assoluta di sconfiggerlo, le fondamentali garanzie liberali solo se il terrorismo lo si combatte, senza remora alcuna, sul piano militare, politico, economico, culturale. Se questo non avviene diventa privo di senso e vigliacco invocare il garantismo a difesa dei diritti dei sospettati di terrorismo.
Ma questo i giustizialisti forcaioli, e ora filo islamici, di casa nostra non lo capiranno mai.

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