lunedì 21 novembre 2016

COME VOTERO' IL 4 DICEMBRE

Rispetto quelli che voteranno SI, comprendo le loro motivazioni ed i loro dubbi che sono stati, ed in parte sono ancora, anche i miei. Però, più si avvicina il momento del voto più mi convinco che sia meglio optare per il NO il 4 dicembre.
Sono d'accordo con chi sostiene che il bicameralismo perfetto debba essere abolito ed il senato attuale sostituito da un altro, rappresentante delle realtà locali. Però, non si vede perché questo risultato positivo debba tradursi in pratica con l'invenzione di un senato formato da sindaci e consiglieri regionali. Si potevano attribuire alle varie regioni un certo numero di senatori da eleggere a suffragio universale, un sistema simile a quello americano dei grandi elettori. Non occorreva un genio politico per escogitare qualcosa di simile. Renzi e la signora Boschi hanno invece scelto il senato dei consiglieri regionali, forse perché la gran parte di questi è molto vicina al PD.
Inoltre nella riforma Renzi - Boschi abbondano i richiami alla UE e questo, sinceramente, non può che preoccuparmi. E' vero che i richiami alla cosiddetta “Europa” sono già presenti in costituzione, ma nel testo di riforma diventano più stretti e precisi. L'articolo 117 della costituzione riformata recita infatti:
“La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’
ordinamento dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali”.
Il testo attuale parla invece più genericamente di “
ordinamento comunitario”. Nella sostanza è lo stesso, ma rendere più esplicito il richiamo all'”Europa” può essere molto pericoloso e far pesare sulla testa di chi volesse rimettere in discussione la UE l'accusa di incostituzionalità. In occasione della brexit abbiamo visto fino a che punto le forze “europeiste” disprezzino la volontà popolare e cosa siano disposte a fare pur di impedire che questa possa manifestarsi. E' bene non concedere nulla, ma proprio nulla a questi signori.

Questi sono argomenti che riguardano il merito della riforma in discussione. Sono importanti, ma tutto sommato non decisivi. Più importanti sono le considerazioni sulle
conseguenze politiche del voto del 4 dicembre.
Proprio su questo punto nascevano le mie maggiori perplessità. Una vittoria del NO rischia di dare il via libera al movimento di Grillo, di favorire squallidi figuri della sinistra italica come D'Alema o Bersani, questo pensavo ed ancora, in parte, penso. Chi teme di cadere dalla padella alla brace non è affatto sciocco ed i suoi dubbi sono degni del massimo rispetto. In un paese
normale, retto da un governo normale, in una situazione normale simili dubbi potrebbero essere sufficienti a spingere le persone di buon senso a votare SI, malgrado tutte le debolezze ed i pericoli della riforma Renzi - Boschi.
Ma c'è un piccolo particolare di cui occorre tenere conto. L'Italia
NON è un paese normale, non è retta da un governo normale e non vive in una situazione normale.
Dal lontano 2011 subiamo governi privi di qualsiasi legittimazione popolare. So bene che in Italia il popolo bue non elegge i governi. Gli elettori votano per i vari partiti e poi questi fanno più o meno ciò che a loro piace; questo, detto per inciso, è uno dei numerosi motivi che renderebbero necessaria non una riforma ma una totale
riscrittura della costituzione. Però in passato i governi erano sostenuti da forze politiche votate dalla maggioranza dei cittadini, e presieduti da persone che erano passate al vaglio di una consultazione elettorale.
Oggi le cose stanno ben diversamente. Nessuno ha, per fare solo un esempio, mai dato un voto al professor Monti, eppure ce lo siamo trovato senatore a vita prima e capo del governo poi. Considerazioni analoghe si possono fare per Renzi, che è stato votato solo sindaco di Firenze, mai parlamentare delle repubblica.
Il PD sostiene oggi il governo Renzi, ma i parlamentari del PD sono stati eletti quando quel partito, a guida Bersani, era completamente diverso da quello odierno. Il governo Renzi si regge inoltre sui voti di gente votata a suo tempo in
forza Italia, si, proprio quella, il partito del nemico del popolo, qualcuno la ricorda?
A tutto questo si aggiunga che il l'attuale parlamento è stato votato in base ad una legge dichiarata incostituzionale e la misura, direi, è colma.

Il paese
non è normale quindi, e non è normale il governo che lo regge.
Ed è ancora meno normale la situazione che stiamo vivendo.
Ogni giorno sbarcano sulle nostre coste mille, duemila o più clandestini. Un tempo col finire dell'estate i barconi smettevano di mettersi in viaggio. Oggi neppure il maltempo li blocca. Gli scafisti sanno bene che a pochi chilometri dalle coste libiche ci sono le navi della marina militare italiana pronte a raccoglierli e partono comunque. Tutto questo tra l'altro provoca incidenti mortali, ma per i fanatici dell'accoglienza indiscriminata questo è un dettaglio secondario.
Il flusso ininterrotto di clandestini crea problemi enormi sia sul versante della sicurezza che su quello più propriamente economico. Non si capisce bene se ci sia da ridere o da piangere quando si sentono i politici parlare, in questa situazione, di sviluppo, contenimento della spesa pubblica, riduzione della pressione fiscale. Quale contenimento della spesa, quale riduzione della pressione fiscale, quale sviluppo sono ipotizzabili mentre ai margini del processo produttivo cresce ogni giorno di più una massa enorme di emarginati?
E quale civile convivenza, quale sicurezza sono possibili mentre interi quartieri delle nostre città si stanno trasformando in terre di nessuno dove comandano la mala vita, e le bande di quartiere?
Ma, al di la dei problemi economici e di sicurezza il flusso ininterrotto di clandestini è destinato a distruggere le basi stesse della nostra democrazia. Modifica in profondità la base sociale delle nostre istituzioni. Una democrazia liberale, fondata sul laicismo, il riconoscimento dei valori della persona, la pari dignità dei sessi non può reggere l'impatto di masse enormi di esseri umani che non accettano, nella loro gran maggioranza, simili valori.
Ad essere in gioco non è uno zero virgola di PIL, sono le fondamenta stesse della nostra cultura, della nostra civiltà.

Renzi ha fatto la sua scelta: entrino tutti e l'Europa se ne prenda una parte. E mentre il fiorentino cerca di convincere i paesi europei a “collaborare” il suo amicone Angelino Alfano gira l'Italia cercando di piazzare qua e la quelle preziosissime risorse che sono i clandestini. Ci ho pensato a lungo, e, in tutta sincerità, sono giunto alla conclusione che
nulla oggi sia peggio del perpetuarsi di una simile situazione.
Il voto per il NO è un salto nel buio, potenzialmente molto pericoloso, lo so, ma il voto per il SI è una
certezza: la certezza che continueremo con questo andazzo per chissà quanto altro tempo. E questo sarebbe, sicuramente, una catastrofe.
Per questo, penso, il 4 dicembre voterò NO. Turandomi il naso, sentendo un certo senso di nausea al pensiero di votare come Travaglio ed Ingroia, Bersani e D'alema, Grillo e Di Battista.
Ma ci sono momenti in cui occorre saper resistere anche alla nausea. Lo dico agli amici che voteranno SI e di cui rispetto la scelta. I loro dubbi e le loro perplessità, lo ripeto, sono state ed in parte sono anche le mie, ma a volte si è obbligati a scegliere il meno peggio. E per me oggi il SI rappresenta, tutto considerato. il peggio.

2 commenti:

  1. Per i fanatici buonisti dell'accoglienza cieca, i morti sono colpa di Salvini e della Le Pen.

    'Votero come Travaglio ecc...' mi sembra un pò una cosidetta 'reductio ad Hitlerum', ed è improbabile che qualcuno voti tanto differente se vi sono solo due scelte.
    Dovresti pensare solo per se stesso. Tanto è inevitabile avere qualcosa in comune con il tuo peggior nemico (Hitler amava i cani, non per questo i cinofili devono vergognarsi per il loro amore per i cani, solo perchè casualmente anche Hitler era cinofilo).

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  2. renzi ha definito "accozzaglia" le persone per il No.
    Trovo che la sua definizione abbia del vero; trovarmi dalla stessa parte di Monti, Napolitano e tanti altri mi imbarazza, ma l'accozzaglia nasce da come è formulata questa accozzaglia di riforme contrastanti.
    Ho molti amici che votano Sì, io voto No.
    Questo non mi farà disprezzare gli amici che per questa volta trovo dall'altra parte. Vuol dire che hanno dato importanza ad altri fattori, contrastanti, di quell'accozzaglia messa assieme per un singolo Sì o un singolo No.
    Già il fatto di avere di fronte un'accozzaglia di riforme contrastanti mi spinge a vederla come una truffa. Non so voi, ma se mi mettono davanti da firmare un pacchetto comprendente di tutto e di più, con cose buone e cose cattive, io ci vedo la truffa.
    Ci sono cose per cui voterei Sì, e che ritengo anche importanti. Per questo capisco gli amici che votano Sì.
    Ma per me la cosa più importante è conservare la nostra libertà e la nostra sicurezza, cose che vedo sempre più in pericolo da chi allegramente spinge ulteriori arrivi, chi tacciando di non essere cristiani chi costruisca muri (è forse più cristiano abbandonare i propri fedeli e le posizioni che la Chiesa ha difeso per secoli?), chi spingendo il resto dell'Europa a farsi invadere di più e peggio.
    Né mi piace "questa" europa. Ne avevo sognata una diversa, all'americana, dove però non vedo differenze tra californiani, texani, abitanti del Dakota o dello Wyoming. Non vedo Stati americani, pur da tanti anni assieme (l'indipendenza degli Stati Uniti d'America è stata proclamata nel 1776, il primo presidente è del 1789) che abbiano fatto la fine della Grecia. Ma forse la Grecia porta la macchia di essere la culla della nostra civiltà, quella civiltà che qualcuno vuole cancellare, e cancellarne anche il ricordo.
    Questa Europa andrebbe rifondata. L'accoglienza è giusta e va bene, ma per chi ne abbia diritto (una minima parte di quelli che arrivano, palesemente non da guerre e non da una fame che non sanno nemmeno cosa sia).
    Se qualcuno ha in mente di portare qui la shariah (la legge più discriminatoria che esista su questo pianeta) se ne tornasse al suo paesello. Qui siamo abituati a convivere, atei e credenti (anche se non tutti la pensano così) e vige la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Incompatibile con quella loro, come risulta da qui:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_islamica_dei_diritti_dell'uomo
    da cui
    // La Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo, proclamata il sabato 19 settembre 1981 presso l'UNESCO a Parigi[1], è la versione islamica della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Si è resa necessaria per il fatto che la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo non è compatibile con la concezione della persona e della comunità che ha l'Islam. //

    cioè, l'incompatibilità tra i nostri e i loro valori sono accertati e documentati.

    Il verscovo di Roma si illude di voler mettere assieme religioni incompatibili, ma non può che fare danni immensi, e distruggere la Chiesa.

    Tu sei ateo, se ho capito bene, ma credo che questo sia un problema gravissimo che ricadrebbe su tutti noi, atei o credenti, tutti, ai loro occhi, miscredenti.
    Secondo me.

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