mercoledì 23 novembre 2016

MISURE CONCRETE

E' l'argomento principe di chi difende la politica delle porte aperte ai clandestini, soprattutto vi fa ricorso il nostro amatissimo ministro dell'interno, dottor Angelino Alfano.
“Che proposte concrete fate voi per far fronte alla emergenza profughi?” chiede con aria inquisitoria il geniale ministro. E a chi gli fa sommessamente presente che intanto si potrebbero cominciare ad espellere i moltissimi
non profughi, quelli che di certo non hanno alcun diritto di stare qui da noi, risponde, con aria visibilmente seccata: “ma gli stati da cui provengono non li rivogliono indietro...”.
Si risponde proprio così il
ministro degli interni della repubblica italiana!

Vediamo un po'.
Tutti i media parlano di profughi, gente in fuga dalle guerre, rifugiati che scappano di fronte a chi li minaccia di morte. Ma di solito persone di questo tipo fuggono di nascosto, cercano di passare i confini di notte per sfuggire a polizia di frontiera, controlli, blocchi stradali.
Con i profughi che arrivano qui da noi le cose sembrano andare un po' diversamente. Partono da paesi lontani a volte migliaia di chilometri dal nostro, attraversano numerosi stati, varcano molti confini senza che nessuno li fermi, chieda loro un documento, controlli un passaporto. Infine arrivano nei paesi del nord Africa e li si imbarcano, alla luce del sole. Nessuno disturba le operazioni di imbarco, partono come se nulla fosse, dopo aver diligentemente aspettato il loro turno. E i paesi che li hanno fatti passare, che hanno permesso loro di partire indisturbati
non li rivogliono indietro!
Qualcuno riesce ad immaginare decine di migliaia di clandestini australiani che si imbarcano per la Nuova Zelanda senza che in Australia nessuno dica loro nulla? Ed un governo australiano che rifiuta i clandestini che quello neozelandese rimanda al mittente? Avrebbe un minimo di normalità una situazione di questo genere? Basta porsi la domanda per avere la risposta. Eppure
è questo ciò che accade con l'Italia. E di fronte ad una simile, assoluta violazione di ogni legalità i nostri ministri allargano le braccia e borbottano: “gli stati di origine non li vogliono”...

Parliamoci chiaro, una volta tanto. Se le cose stanno così quella con cui stiamo facendo i conti è una autentica
invasione. La situazione non ha nulla di normale, non è in nessun modo conforme a nessuna legge, nessun diritto. Chi chiede con aria inquisitoria: “quali sono e vostre proposte concrete?” dovrebbe, tanto per cominciare, iniziare a capire che le “misure concrete” che si debbono adottare in una situazione di illegalità generalizzata non possono essere le stesse possibili in una situazione normale.
Se si vuole davvero contrastare un fenomeno le “misure concrete” si trovano. Si possono bombardare i barconi,
VUOTI ovviamente, nei porti di partenza. Si possono rispedire al mittente i clandestini debitamente scortati da militari. Si possono creare campi di raccolta per migranti, debitamente protetti dalle forze armate, in territorio nord africano. Si possono velocizzare al massimo le pratiche volte a stabilire chi è e chi non è “profugo”, eliminando la possibilità dei ricorsi. Si possono compiere operazioni mirate contro la malavita che organizza i viaggi. Non è vero che misure concrete ed efficaci non siano possibili.
Sento già gli strilli di protesta. “NO! Si tratta di misure eccessive, pericolose! La via migliore è negoziare con i governi dei vari paesi africani!”
Beh... a parte il fatto che certi pesi africani sono privi di governo, a parte questo piccolo dettaglio, sono dispostissimo a concordare con chi invita alla trattativa con i governi. Però...
Però mi viene in mente una storiella. Tizio compra casa da Caio. Il prezzo che Caio richiede gli sembra troppo alto ed inizia a trattare per farselo ridurre. Però prima di iniziare a trattare consegna a Caio un assegno in bianco. Ecco, i nostri intelligentissimi ministri si comportano più o meno nello stesso modo. Intendono trattare coi governi ed intanto traghettano tutti i giorni migliaia di clandestini sulle nostre coste. Perché mai i governi africani dovrebbero collaborare per frenare l'emigrazione illegale quando l'Italia ha messo in atto un autentico servizio taxi per i clandestini? I governi africani non hanno molta voglia di tenersi casa i “migranti”, perché dovrebbero farlo se intanto noi ce li prendiamo tutti? Agire come agisce il nostro governo significa, molto semplicemente, rendere impossibile o inutile ogni trattativa, firmare ai governi del nord Africa un assegno in bianco. Si aggiunga che il signor Renzi è riuscito ad inimicarsi l'Egitto, uno dei pochissimi stati africani a lottare sul serio contro il terrorismo e deciso a contrastare le migrazioni illegali, e la misura, direi, è colma.

Del resto, quando il ministro Alfano chiede, con occhi fiammeggianti, al suo povero interlocutore “quali misure concrete proponete?” gli si può tranquillamente girare la domanda. “e
VOI quale misure concrete proponete?”. In fondo è lui il ministro, LUI ha il compito di proporre misure concrete.
Le uniche misure concrete che il governo mette in atto sono queste: si fanno entrate
TUTTI, ma proprio tutti, dopo di che si implorano i paesi europei di prendersi un po' di coloro che noi andiamo a traghettare sulle nostre coste. I governi europei rispondono picche ed il ministro Alfano gira l'Italia cercando di piazzare un po' qui un po' la quelle preziose “risorse” che sarebbero i clandestini. E, cosa più grave di tutte, non si mette alcun limite a tutto questo. Ne abbiamo accolto duecentomila? Ne accoglieremo cinquecentomila, e poi un milione e poi dieci milioni. Nessuno dice: “fin qui si può arrivare, oltre no”. Tutta l'attenzione del governo è volta alla distribuzione di clandestini, non al blocco degli sbarchi. Se ne arrivassero cento milioni il ministro Alfano chiederebbe ai comuni ad accogliere ognuno cento o duecentomila “profughi”, Senza limiti. La via della accoglienza è infinita.
Si parla in questi giorni di requisizioni di alloggi, addirittura delle seconde case. Non so se si tratti di notizie vere. Ma, in ogni caso, se la attuale tendenza non viene interrotta, e presto, le requisizioni diventeranno l'unica “misura concreta” possibile. Se si continua a fare entrare gente al ritmo di mille, duemila e più persone al giorno da qualche parte bisogna pur metterla questa gente. Hanno saturato le strutture pubbliche, hanno iniziato a requisire alberghi od ostelli di proprietà privata. Passeranno, alle seconde case e poi alle prime. Per ora si limitano ad incentivare, pagandole con soldi di tutti, le famiglie che intendono “adottare un migrante” fra un po' potrebbero
OBBLIGARE la gente a simili “adozioni”. Se non sifermano gli sbarchi misure simili sono INEVITABILI. Ed altrettanto inevitabili saranno le reazioni di gente che ormai non ne può più di subire le conseguenze della follia buonista.
Ma il ministro Alfano a queste cosette non pensa. Ogni volta che compare in TV si aggiusta il cravattino buono, rotea gli occhi fiammeggianti e chiede “voi che misure concrete proponete?”. Poi elargisce al popolo bue un sorriso grondante intelligenza.
Amen.

3 commenti:

  1. Non credo alla buona fede di uno che è stato eletto per fare una politica opposta a quella cha fa.
    Per me quella persona dovrebbe stare in galera, perché intende requisire le proprietà private dei cittadini che l'hanno eletto, per darle a gente che non scappa da nessuna guerra e non sa nemmeno cosa sia la fame.

    Parere personale, ovviamente, ma io non conto nulla.

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  2. Concrete? privilegio per chi fugge da guerre, ovviamente sempre con i dovuti controlli. Se sono in regola passano, se no ritornano a casa (anche se in realtà Siria e Iraq già hanno sone sicure all'interno dei loro confini, perciò non ha molto senso scappare in capo al mondo).
    Per gli altri li si prende, li si rifoncilla ed il giorno dopo li si rimanda a casa col primo aereo. Come ha detto la Le Pen 'Si deve avere pazienza e rimpatriarli anche per 20 volte. Quando si renderanno conto che arrivare da clandestini è inutile, non si metteranno più neanche in viaggio!'.

    'ma gli stati da cui provengono non li rivogliono indietro...': non mi risulta che i paesi africani esiliano gente a caso.

    Sull'Egitto dico una cosa cattiva: Renzi si è inimicato l'Egitto perchè anche lui è un belligerante voglioso di fare qualche guerretta, a partire dal fatto che in Egitto un nostro connazionale ha pensato bene di fare il rivoluzionario in casa d'altri, ritenendo forse l'Italia non abbastanza cattiva, e quindi fare una rivoluzione in casa propria non era abbastanza adrenalinico. OK, l'ho messa giù un pò cattiva, ma se uno davvero voleva fare il rivoluzionario, in Italia ci sono tante cose che non vanno, perchè la rivoluzione la doveva fare in un paese che con lui non c'entra nulla? Sono gli egiziani, che meglio conoscono il loro paese a doversi occupare delle 'piaghe d'Egitto'.

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  3. ...a partire dal difendere in Egitto un nostro connazionale ha pensato bene di fare il rivoluzio...

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