venerdì 20 aprile 2018

LA SVOLTA


trump kim Jong Un incontro maggio


Qualcuno lo ricorda? Per mesi i “giornalisti” (si fa per dire) hanno strillato contro la politica di Trump nei confronti della Corea del nord. Le “esibizioni muscolari” del presidente americano rischiano di far precipitare il mondo in una guerra, hanno strillato. Altri hanno ironizzato sulle battute di Trump a proposito della potenza dei missili americani, cercando di interpretarle alla luce della psicanalisi freudiana.
Tutti o quasi hanno apparentemente messo sullo stesso piano Trump e Kim Joung Un, presentandoli come due pazzoidi con la mania della guerra. In realtà i due non venivano affatto posti sullo stesso piano. Il vero obiettivo degli strali dei “progressisti” non era il dittatore nord coreano, da loro tollerato per decenni, ma il presidente degli Stati Uniti.
Ora la svolta. La Corea del nord si dice intenzionata a piantarla con gli esperimenti nucleari ed intende addirittura firmare il trattato di pace con la Corea del sud. Un fatto storico che, se davvero dovesse concretizzarsi, metterebbe fine ad uno dei più vecchi  contenziosi della storia e spegnerebbe un focolaio di tensione potenzialmente devastante.
Se l'accordo ci sarà, il condizionale è d'obbligo quando c'è di mezzo un tipetto come Kim Joung Un, il presidente americano potrà dire di essere riuscito laddove tutti i suoi predecessori hanno miseramente fallito. Le “esibizioni muscolari” e le battute a sfondo freudiano hanno avuto successo laddove le chiacchiere hanno fallito, per decenni.
Non è vero che belare è sempre la strategia vincente. Senza lasciarsi andare ad azioni sconsiderate è bene, a volte, “mostrare i muscoli”, far capire a chi pensa di poter fare tutto ciò che vuole che non gli conviene tirare troppo la corda. Questo vale per la Corea del nord. Può valere anche per la Siria.
Certo, nulla è deciso. Possono esserci sorprese, Il dittatore nord coreano è imprevedibile, ma, al momento, sembra che una svolta sia davvero possibile e questo è, comunque, un evento la cui importanza gli stessi rivali del presidente dovrebbero riconoscere.
Personalmente trovo patetici i democratici americani (ed i loro amici europei) che di fronte ad una situazione come quella che stiamo vivendo si dilettano col Russiagate o le excort russe. Se vogliono davvero battere Trump dovrebbero cercare di darsi una politica, smettendola di cercare rivalse giudiziarie alle proprie sconfitte elettorali e politiche. Non credo lo franno. Il gossip, le inchieste fondate sul nulla o le battute ironiche sembrano essere, per loro, la via più facile. Peccato che non conduca da nessuna parte.

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