venerdì 13 aprile 2018

SIRIA

L'attacco c'è stato ed è facile immaginare le reazioni di molti.
Ricominceranno le discussioni infinite sul diritto internazionale, le armi di distruzione di massa eccetera. E risorgerà il mai sopito antiamericanismo italico, trasversalmente diffuso.
Certo, la situazione in Siria è complicata, ed ogni mossa può rivelarsi sbagliata.
Certo, la politica americana in medio oriente non è stata affatto esente da di errori, tutto è discutibile e criticabile, ovviamente.
Ma da questo a trasformare gli USA in “criminali aggressori”, Assad in un “moderato”, il terrorismo islamico in una “creazione degli USA e di Israele" e l'Iran in una sorta di democrazia liberale ce ne corre.
Al di la delle disquisizioni giuridiche il problema della Siria è semplice. E' accettabile che Assad si rafforzi e che suo tramite si accresca la presenza militare dell'Iran in Siria, ai confini di Israele e ad un passo da casa nostra? Io credo che questa prospettiva sia molto pericolosa. L'Iran mira a diventare potenza egemone nel mondo arabo e usa a questo fine il più vecchio ed efficace strumento che le varie teocrazie islamiche conoscano: l'attacco ad Israele, il tentativo di indebolirlo prima e di cancellarlo poi. Una simile strategia non è pericolosissima solo per Israele, lo è per tutti noi, malgrado gli isterismi anti israeliani di una parte importante della pubblica opinione occidentale.
Certo, combattere Assad è a sua volta pericoloso. Il leader siriano non è affatto un pacifista moderato. Ha da sempre legami strettissimi coi terroristi di Hammas ed Hezbbollah, ha trasformato il Libano in una mezza colonia siriana, minaccia costantemente Israele. Ma molti, forse la maggioranza, dei suoi nemici sono  ancora peggio di lui. Ed indebolire Assad potrebbe favorirli, creando in Siria una situazione incontrollabile. Da qui le difficoltà, e la necessità di muoversi con la massima attenzione.
Francamente, stando alle notizie della prima ora, mi pare che l'attacco americano tenga conto di queste difficoltà. Sembra, almeno per ora, un attacco mirato, limitato; un avvertimento, non una dichiarazione di guerra al regime siriano.

Molti però non faranno considerazioni simili e daranno sfogo, c'è da scommetterci, all'anti americanismo più bieco. E fra questi ci saranno, (scommettiamo?) proprio coloro che in questi giorni hanno strillato più forte contro Assad. I vari Saviano, Boldrini, Litizzetto che si sono fatti fotografare con le mani sul volto in segno di “protesta” contro Assad. Questi personaggi strillano contro le armi chimiche al solo scopo di alimentare una propaganda falsamente “umanitaria”. Il loro obiettivo non è battere Assad o i terroristi dell'Isis, ma di accogliere quantità potenzialmente infinite di migranti. Per certi pacifinti terrorismo, tiranni pseudo laici, teocrazie oscurantiste non si devono combattere. Misure economiche, politiche o militari contro di loro sono atti “imperialisti”. No, si deve reagire alla barbarie con l'accoglienza indiscriminata. Grandiosa politica!

Ultima telegrafica considerazione. Molti già urlano contro la “guerra in Siria”, come se la guerra in Siria fosse iniziata stanotte, come se la Siria non fosse in guerra da circa sette anni! Secondo fonti del governo siriano l'attacco americano ha causato tre feriti. Finora la guerra civile in Siria ha provocato dai due ai trecentomila morti. Ma ad essere sotto accusa è, tanto per cambiare, l'imperialismo americano!

2 commenti:

  1. Come al solito i commentatori politici non capiscono una mazza; basta guardare la mappa della situazione odierna per comprendere che Assad avrà pure recuperato terreno , ma parti importanti del suo ( ex ormai) Stato sono in mano a turchi, curdi ed altre forze che si appoggiano agli USA . Molto improbabile che l' america lasci tutto il terreno conquistato dagli alleati ,ancor più improbabile che la Russia faccia la voce grossa per tornare ai confini di 7 anni fa. Quindi Assad , anche se ha recuperato abbastanza territorio da trovarsi per le mani uno stato invece di un colabrodo, rimane comunque lo sconfitto della guerra civile. Inoltre vorrei far notare che la grande potenza in crisi in questa guerra è proprio la potenza russa: la Siria ( cosiccome l' Ucraina) fino a pochi anni fa era enclave russo, adesso gli americani se ne portano via dei pezzi e la potenza in crisi sarebbe quella statunitense! certo come no. A mio avviso Putin , anche se viene osannato da tutti coloro che odiano Europa ed America, non si sta dimostrando lungimirante. Il rublo continua a crollare, l' economia ( che ha il PIL dell' italia) non cresce, la corruzione domina, l' esercito costa un sacco di soldi e tutto sommato combina poco perchè gli alleati se ne vanno per conto loro . Assurdo come venga considerato un padre della patria

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