Da tempo soffia in Italia
un vento giustizialista, illiberale ed antidemocratico. Sono molte le
forze politiche che lo alimentano o lo hanno alimentato. Nessuna però
è tanto coerente ed aggressiva nel suo giustizialismo forcaiolo
quanto il M5S. I “grillini” più di ogni altro hanno fatto della
riduzione delle libertà individuali e collettive la loro
bandiera.
Per rendersene conto basta leggere l'elenco che segue. Si tratta di leggi già approvate, o in via di approvazione, o di proposte di cui si discute. Molte sono, o sono state, sostenute da forze politiche diverse dal M5S, ma TUTTE hanno, od hanno avuto, nei “grillini” i loro più entusiasti sostenitori. Vediamole.
Legge Severino.
E' la famosa legge che prevede la ineleggibilità per chi sia stato condannato ad una pena superiore ai due anni di reclusione. Questo anche in assenza di una sentenza di interdizione dai pubblici uffici. Quella che prima era la conseguenza di una specifica decisione del giudice diventa qualcosa di automatico. Sei stato condannato quindi sei ineleggibile, anche se hai scontato la pena. Una legge in contrasto col principio liberale e democratico secondo cui la pena estingue il reato e chi ha pagato il suo conto con la giustizia può essere pienamente reintegrato nella società civile.
Legge sul conflitto di interessi.
Se ne parla da tempo immemorabile. Attualmente il M5S sostiene una proposta di legge che prevede la ineleggibilità a parlamentare di chiunque disponga di redditi e patrimoni superiori ad un certo limite. Chi è molto ricco potrebbe usare, dicono, la carica di parlamentare per fare i propri interessi. A parte il fatto che chiunque, anche se ricco non è, può usare la carica di parlamentare a fini privati, chi fa simili discorsi presume la colpevolezza a priori. Se sei ricco userai la carica di parlamentare per fare i tuoi interessi quindi ti impedisco di diventare parlamentare. Questo il “ragionamento” (si fa per dire). Roba da fare invidia a Lenin. La misura è chiaramente incostituzionale, ma questo per i grillini è solo un dettaglio.
Manette agli evasori.
Già ora esiste in Italia il carcere per il reato di frode fiscale. Il M5S vuole amplificarlo spedendo in galera chiunque evada più di 100.000 euro (prima erano 50.000). La cifra sembra elevata ma se riferita ad aziende che fatturano milioni non lo è affatto. Un amministratore potrebbe finire in carcere per un semplice errore contabile. Inoltre la legge è svincolata da qualsiasi misura di riduzione di una pressione fiscale elevatissima e di semplificazione di normative spesso incomprensibili. Insomma, nuovi vincoli e nuove compressioni della libertà.
Azzeramento della prescrizione.
La prescrizione è una misura di civiltà giuridica presente in tutti i paesi civili. Con la prescrizione si impedisce che esistano degli indagati e dei processati a vita e si impedisce parimenti che qualche solerte magistrato vada a spulciare nel passato di qualcuno, magari un personaggio politico “antipatico”, alla ricerca di qualche vecchio reato.
Secondo la “riforma” Bonafede a partire dal nuovo anno la prescrizione dovrebbe decadere dopo la sentenza di primo grado.
Visto che non è mai stato attuato l'articolo 111 della Costituzione che prevede che la legge fissi la durata ragionevole dei processi e visti i tempi biblici della italica giustizia una simile misura introdurrebbe in Italia la figura del processato a vita. Una barbarie.
Limiti all'uso del contante.
Se usi contante sei un evasore. Questo il ragionamento a priori dei “grillini” e non solo. Quindi non devi usare il contante. O, se lo usi, ti tassiamo.
Io guadagno onestamente 100, su 100 pago le tasse ma non posso spendere come mi pare ciò che mi resta. Sono obbligato a tenerlo in banca e sono obbligato ad effettuare pagamenti che siano “tracciabili”. In altre parole un burocrate sconosciuto può sapere ciò che faccio anche se io non vorrei che potesse saperlo. Il carattere illiberale, peggio, liberticida, di una simile misura è evidente.
Per inciso, nei paesi in cui è più diffuso l'uso della moneta elettronica non esiste alcun limite all'uso del contante. Non si tratta di opporsi al progresso tecnologico, si tratta di tutelare la libertà individuale.
Riduzione del numero dei parlamentari.
Sono troppi i parlamentari in Italia? C'è chi lo sostiene. Il calcolo però non va fatto in cifre assolute ma paragonando i parlamentari con l'ammontare della popolazione. Se si tiene conto di questo il numero dei parlamentari italiani non è più elevato di quello di altri paesi. In ogni caso meno parlamentari equivale a meno rappresentanza.
Se si ritenevano, giustamente, troppo elevati stipendi e prebende dei parlamentari si poteva benissimo ridurne l'importo per tutti. Ridurre gli stipendi ai parlamentari non è la stessa cosa che ridurre il numero degli stessi.
Proposta di abolire o limitare il voto agli anziani.
Ho già scritto sul mio blog su questa proposta e non intendo ripetermi. Telegraficamente: in Italia ed in ogni democrazia degna di questo nome le persone, una volta raggiunta la maggiore età, possono esercitare direttamente i loro diritti, compreso quello di voto. A meno che non siano interdette o dichiarate incapaci possono farlo sino al termine dei loro giorni, rispettando ovviamente tutti i diritti degli altri. Punto. La proposta di Grillo sulla abolizione del diritto di voto agli anziani lede in maniera mostruosa un simile principio ed è chiaramente incostituzionale. Eppure alcuni ne hanno discusso come se fosse una cosa seria.
Non occorre andare oltre. Se si guarda all'insieme di queste leggi e/o proposte il quadro che emerge è chiarissimo. Meno democrazia, meno libertà, meno diritti. Meno garanzie e più potere a chi ti può mettere le manette. Per i Grillo, i Di Maio ed i Bonafede ogni limitazione dei diritti dei cittadini è una “grande vittoria”.
Battere questi cialtroni è un dovere etico oltre che una necessità politica.
Per rendersene conto basta leggere l'elenco che segue. Si tratta di leggi già approvate, o in via di approvazione, o di proposte di cui si discute. Molte sono, o sono state, sostenute da forze politiche diverse dal M5S, ma TUTTE hanno, od hanno avuto, nei “grillini” i loro più entusiasti sostenitori. Vediamole.
Legge Severino.
E' la famosa legge che prevede la ineleggibilità per chi sia stato condannato ad una pena superiore ai due anni di reclusione. Questo anche in assenza di una sentenza di interdizione dai pubblici uffici. Quella che prima era la conseguenza di una specifica decisione del giudice diventa qualcosa di automatico. Sei stato condannato quindi sei ineleggibile, anche se hai scontato la pena. Una legge in contrasto col principio liberale e democratico secondo cui la pena estingue il reato e chi ha pagato il suo conto con la giustizia può essere pienamente reintegrato nella società civile.
Legge sul conflitto di interessi.
Se ne parla da tempo immemorabile. Attualmente il M5S sostiene una proposta di legge che prevede la ineleggibilità a parlamentare di chiunque disponga di redditi e patrimoni superiori ad un certo limite. Chi è molto ricco potrebbe usare, dicono, la carica di parlamentare per fare i propri interessi. A parte il fatto che chiunque, anche se ricco non è, può usare la carica di parlamentare a fini privati, chi fa simili discorsi presume la colpevolezza a priori. Se sei ricco userai la carica di parlamentare per fare i tuoi interessi quindi ti impedisco di diventare parlamentare. Questo il “ragionamento” (si fa per dire). Roba da fare invidia a Lenin. La misura è chiaramente incostituzionale, ma questo per i grillini è solo un dettaglio.
Manette agli evasori.
Già ora esiste in Italia il carcere per il reato di frode fiscale. Il M5S vuole amplificarlo spedendo in galera chiunque evada più di 100.000 euro (prima erano 50.000). La cifra sembra elevata ma se riferita ad aziende che fatturano milioni non lo è affatto. Un amministratore potrebbe finire in carcere per un semplice errore contabile. Inoltre la legge è svincolata da qualsiasi misura di riduzione di una pressione fiscale elevatissima e di semplificazione di normative spesso incomprensibili. Insomma, nuovi vincoli e nuove compressioni della libertà.
Azzeramento della prescrizione.
La prescrizione è una misura di civiltà giuridica presente in tutti i paesi civili. Con la prescrizione si impedisce che esistano degli indagati e dei processati a vita e si impedisce parimenti che qualche solerte magistrato vada a spulciare nel passato di qualcuno, magari un personaggio politico “antipatico”, alla ricerca di qualche vecchio reato.
Secondo la “riforma” Bonafede a partire dal nuovo anno la prescrizione dovrebbe decadere dopo la sentenza di primo grado.
Visto che non è mai stato attuato l'articolo 111 della Costituzione che prevede che la legge fissi la durata ragionevole dei processi e visti i tempi biblici della italica giustizia una simile misura introdurrebbe in Italia la figura del processato a vita. Una barbarie.
Limiti all'uso del contante.
Se usi contante sei un evasore. Questo il ragionamento a priori dei “grillini” e non solo. Quindi non devi usare il contante. O, se lo usi, ti tassiamo.
Io guadagno onestamente 100, su 100 pago le tasse ma non posso spendere come mi pare ciò che mi resta. Sono obbligato a tenerlo in banca e sono obbligato ad effettuare pagamenti che siano “tracciabili”. In altre parole un burocrate sconosciuto può sapere ciò che faccio anche se io non vorrei che potesse saperlo. Il carattere illiberale, peggio, liberticida, di una simile misura è evidente.
Per inciso, nei paesi in cui è più diffuso l'uso della moneta elettronica non esiste alcun limite all'uso del contante. Non si tratta di opporsi al progresso tecnologico, si tratta di tutelare la libertà individuale.
Riduzione del numero dei parlamentari.
Sono troppi i parlamentari in Italia? C'è chi lo sostiene. Il calcolo però non va fatto in cifre assolute ma paragonando i parlamentari con l'ammontare della popolazione. Se si tiene conto di questo il numero dei parlamentari italiani non è più elevato di quello di altri paesi. In ogni caso meno parlamentari equivale a meno rappresentanza.
Se si ritenevano, giustamente, troppo elevati stipendi e prebende dei parlamentari si poteva benissimo ridurne l'importo per tutti. Ridurre gli stipendi ai parlamentari non è la stessa cosa che ridurre il numero degli stessi.
Proposta di abolire o limitare il voto agli anziani.
Ho già scritto sul mio blog su questa proposta e non intendo ripetermi. Telegraficamente: in Italia ed in ogni democrazia degna di questo nome le persone, una volta raggiunta la maggiore età, possono esercitare direttamente i loro diritti, compreso quello di voto. A meno che non siano interdette o dichiarate incapaci possono farlo sino al termine dei loro giorni, rispettando ovviamente tutti i diritti degli altri. Punto. La proposta di Grillo sulla abolizione del diritto di voto agli anziani lede in maniera mostruosa un simile principio ed è chiaramente incostituzionale. Eppure alcuni ne hanno discusso come se fosse una cosa seria.
Non occorre andare oltre. Se si guarda all'insieme di queste leggi e/o proposte il quadro che emerge è chiarissimo. Meno democrazia, meno libertà, meno diritti. Meno garanzie e più potere a chi ti può mettere le manette. Per i Grillo, i Di Maio ed i Bonafede ogni limitazione dei diritti dei cittadini è una “grande vittoria”.
Battere questi cialtroni è un dovere etico oltre che una necessità politica.
Lucidissima analisi
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