lunedì 29 giugno 2020

CAPOLAVORI "RAZZISTI"?



Pietà Vaticana di Michelangelo Buonarroti: analisi
Michelangelo, come nacque «la più bella opera di marmo» (1ª parte ...
 L'ultima cena" di Leonardo Da Vinci: rivelato un dettaglio che è ...



Gesù non chiese mai l'abolizione dello schiavismo.
Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'impero romano nessuno chiese che lo schiavismo fosse abolito. Tutti gli uomini sono uguali di fronte a Dio, nell'altro mondo. In questo mondo, di fronte a Cesare, ci sono i liberi e gli schiavi.
Tanto dovrebbe bastare perché i prodi militanti del BLM dichiarino “razzista” il cristianesimo. Questi signori non amano le contestualizzazioni storiche, non cercano mai di inquadrare nella loro epoca eventi e personaggi. Se Tizio, vissuto 5 o 10 secoli fa, sosteneva cose che ai nostri giorni appaiono inaccettabili Tizio è un razzista e come tale va trattato, punto. Ragionando (si fa per dire) in questo modo Cristo dovrebbe esser definito “schiavista”, le sue statue distrutte, i quadri che lo raffigurano sfregiati.
Ma i militanti del BLM non arrivano a tanto. I più accoorti di loro hanno probabilmente abbastanza astuzia da capire che un simile atteggiamento sarebbe controproducente. Non dichiarano quindi “razzista” e “schiavista” il cristianesimo, non condannano Cristo, si limitano a chiedere la modifica del suo aspetto fisico. Cristo non era biondo, non aveva gli occhi azzurri. Rappresentarlo in questo modo è un atto di “suprematismo bianco”. Cristo era nero, o almeno aveva la pelle molto scura, occhi e capelli corvini. Sia quindi rappresentato nero o molto, molto scuro. E le statue ed i dipinti che lo rappresentano diversamente siano rimossi o distrutti. Chi non lo fa è un razzista.
Non so quale fosse il colore della pelle, degli occhi e dei capelli di Cristo, ma di certo non era nero. Chiedere che Cristo venga dipinto nero è un po' come chiedere che il Buddah venga raffigurato con fattezze occidentali. Questi però sono dettagli tutto sommato non troppo rilevanti. Le raffigurazioni del Cristo risentono ovviamente della cultura e dell'epoca storica in cui visse chi le ha fatte. A parte che non mi sembra ci siano tantissimi quadri in cui Cristo viene rappresentato con gli occhi azzurri, nel fatto che gli artisti europei amassero rappresentare Cristo con fattezze europee non c'è nulla di “suprematista” o "razzista". E non c'è neppure alcun deliberato tradimento della verità storica. I pittori che dipinsero Cristo non dovevano fornire al popolo un suo identikit, lo dipinsero come loro lo vedevano e da europei lo dipinsero il più delle volte con fattezze europee. Se un pittore dipingesse un Cristo nero qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di una rappresentazione storicamente poco attendibile, ma si rispetterebbe il punto di vista del pittore. Nessuno, credo, chiederebbe la distruzione di un simile quadro, chi lo facesse andrebbe giustamente bollato come razzista. Esiste del resto la madonna nera di Czestochowa e nessuno, mi pare, ha mai chiesto che venga distrutta o rimossa.

Moltissime rappresentazioni di Cristo e della Madonna sono opere d'arte di inestimabile valore.
Nelle foto si possono ammirare due particolari della prima pietà di Michelangelo e l'ultima cena di Leonardo.
La pietà è una statua, quindi non dice nulla sul colore di pelle, occhi e capelli di Cristo e della Madonna, ma le fattezze di entrambi sono sicuramente “bianche”. La pietà è quindi un'opera “razzista” e “suprematista”. Venga rimossa, meglio, distrutta! E stessa fine facciano le altre pietà dei Michelangelo e gli affreschi della Sistina; in uno di questi Adamo ed Eva sono indubitabilmente bianchi! Che orrore!
E l'ultima cena di Leonardo? In questa il Cristo non è biondo, appare castano, e non si riconosce il colore dei suoi occhi, ma è bianco, proprio bianco, non appare neppure un po' abbronzato! Si tratta di una offesa intollerabile. Si copra questo mostruoso affresco se propri non lo si vuole distruggere. E stessa fine facciano altre opere del razzista Leonardo: l'annunciazione ad esempio, o la vergine delle rocce.
Anni fa uno squilibrato colpì a colpi di martello il volto della Madonna della prima pietà, che per fortuna venne magnificamente restaurata. Allora tutti urlarono di orrore di fronte ad un simile gesto vandalico. Oggi se qualche militante “antirazzista” facesse una cosa simile molti giustificherebbero il suo gesto. La follia iconoclasta che ci circonda non distrugge solo l'arte. Spappola i cervelli.
I nuovi barbari vanno fermati, ad ogni costo!

lunedì 8 giugno 2020

RAZZISMO


L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'aperto

Un tempo si definiva “razzista” chi era convinto che alcune caratteristiche inessenziali degli esseri umani, come il colore della pelle o la forma degli occhi, determinassero anche le loro caratteristiche intellettuali e morali. Oggi il termine “razzista” ha invece amplificato all'estremo i suoi significati. Un tempo era razzista chi era convinto che i bianchi fossero, in quanto bianchi, superiori ai neri. Oggi viene definito “razzista” chi ritiene che una CULTURA che ha prodotto Platone ed Aristotele, Kant e Newton, Dante, Shakespeare ed una schiera enorme di altri simili giganti sia sullo stesso piano di culture che non hanno prodotto nulla di simile. Tutte le culture sono uguali, se non ci credi sei “razzista”. E sei ugualmente “razzista” se ti dici convinto che lapidare una adultera, decapitare un apostata o impiccare un gay siano cose moralmente spregevoli, anche se largamente accattate in alcune culture.
Non solo, oggi è “razzista” chi è convinto che i confini debbano continuare ad esistere e i flussi migratori controllati. Tutti possono andare dove pare loro, se non sei d'accordo sei “razzista”.
Non solo. Oggi sei “razzista” se non ritieni che ogni violenza che colpisca uomini e donne di colore debba, SEMPRE, essere interpretata come "razziale”. E se tale violenza razziale esiste questa non deve, MAI esser considerata un fatto isolato, che riguarda singole persone o gruppi. NO, deve sempre riguardare la società nel suo complesso. Se uno spacciatore nigeriano fa a pezzi una ragazza bianca si tratta di un caso di criminalità individuale, privo di ogni aggancio sociale. Un poliziotto americano bianco che uccide un uomo di colore è prova che gli USA sono attraversati da una “pandemia di razzismo”.
Non solo. Oggi sei “razzista” se guardi alla storia con occhi, appunto, da storico. Sei “razzista” se rifiuti di condannare moralmente Aristotele per la sua difesa dello schiavismo, se non riduci Roma antica a immondo mercato di schiavi, o se ritieni grandi uomini come Washington, Lincon o Churchill anche se non avevano sui neri idee simili a quelle di un moderno liberal.
Soprattutto, sei “razzista” se ricordi sommessamente che il razzismo è esistito in un tutte le civiltà. Che lo schiavismo è stato praticato in medio oriente fino alla metà dello scorso secolo, che gli Aztechi erano schiavisti e facevano sacrifici umani, che lo schiavismo esisteva anche in Africa.
No, per non essere definito “razzista” devi flagellare sempre e solo l'occidente. Devi ridurre tutta la storia della nostra civiltà all'abominio del razzismo schiavista e devi, nel contempo, assolvere tutte le altre civiltà, dimenticare i loro numerosissimi abomini.
Per farla breve: se non sei un liberal politicamente corretto sei “razzista”.
E' chiaro che così usata la parola “razzista “perde ogni significato. Tutto è “razzismo", quindi nulla lo è...






domenica 7 giugno 2020

AMERICA AMERICA

Che lo stato dell'informazione sia in Italia semplicemente indecente è noto. Ma c'è chi riesce a distinguersi anche in questa palude di generalizzata indecenza.
Oggi il TG5, principale TG delle reti Mediaset, ha comunicato al popolo bue che almeno UN MILIONE di persone hanno manifestato a Washington contro il razzismo. Lo ha smentito nientemeno che Rai news 24: a Washington hanno sfilato ALCUNE DECINE DI MIGIAIA di manifestanti. Del resto, bastava guardare le immagini per capire che il “MILIONE” sparato dal TG5 era una palla di proporzioni … milionarie!
Non parliamo poi del contenuto dei vari servizi. Da giorni tutti i TG, con insistenza goebbelsiana, continuano a dipingere gli Stati Uniti come un pese in preda ad una pandemia di razzismo, con forze di polizia che si divertono a fare il tiro al nero.
Che negli USA il razzismo esista è innegabile, è legato alla loro storia, al formarsi della identità americana, ma davvero questo ha OGGI le dimensioni che i media ufficiali raccontano? Se così fosse i vari liberal “progressisti” dovrebbero chiedersi a cosa sono serviti gli OTTI ANNI di presidenza Obama, a cosa la tanto celebrata politica della azione positiva, a cosa la presenza massiccia di neri in cariche importanti, nelle stesse forze di polizia, spesso con posizioni dirigenziali, a cosa i tanti stati amministrati proprio dai liberal.
Tutta colpa di Trump? Lo sostiene quel genio di Alan Friedman (quello che sembra Onlio). Per lui tutto andava benone, l'America era la terra di una felice integrazione, poi è arrivato il “tycoon” e tutto è precipitato nel razzismo. Tesi molto profonda ed interessante... però... però gli scontri razziali hanno caratterizzato anche la presidenza Obama, però il Minnesota è OGGI amministrato dai democratici, e il capo della polizia di Minneapolis è un nero... anche loro razzisti fans di Trump?
Chissà... forse il problema non è tanto il razzismo quanto il fallimento delle varie politiche separatiste che hanno caratterizzato la sinistra americana e la presenza negli USA, ed anche in Europa, di idee, sentimenti, interessi ostili non tanto al razzismo quanto alla società pluralista, democratica, in una parola, occidentale.
E' solo una ipotesi certo, ma forse non troppo peregrina...

mercoledì 3 giugno 2020

LO SCHIAVISMO E L'ODIO DELL'OCCIDENTE CONTRO SE STESSO

La schiavitù moderna non riguarda affatto solo l'Europa e gli Stati Uniti. Riguarda anche l'Africa ed il medio oriente, anzi, queste due aree videro un commercio di schiavi addirittura più massiccio di quello fra l'Africa, l'Europa ed il nord America. Il filosofo francese Pascal Bruckner ne “La tirannia della penitenza” ricorda che
“ il primo stato arabo mussulmano ad abolire la schiavitù fu la Tunisia nel 1846, ma la misura divenne efficace solo con la presenza dei francesi nel 1881. L'impero ottomano seguirà questa via verso la fine del diciannovesimo secolo. Questo traffico è stato dichiarato illegale nello Yemen e in Arabia saudita solo nel 1962 ed in Mauritania nel 1980”. Posso permettermi di aggiungere che l'Isis ha riscoperto OGGI la schiavitù e che in alcuni pesi musulmani la condizione delle donne ricorda moto da vicino quella delle schiave.
Dal canto suo Robert Hughes ricorda ne “la cultura del piagnisteo” che
“Jean Bedel Bokassa, incoronato nel 1977 imperatore della Repubblica Centrafricana, (...) possedeva centinaia di schiavi e ogni tanto, per divertirsi, ne massacrava un certo numero”.
Tanto per chiarire, Huges è tutto meno che uomo di “destra”, nel suo libro sottopone a critiche dure, e non sempre giuste a mio avviso, il presidente Regan.
Val la pena di aggiungere che gli ospiti dei gulag staliniani e delle comuni agricole nella Cina maoista erano schiavi a tutti gli effetti. I grandiosi piani quinquennali furono realizzati anche col lavoro forzato di milioni di sventurati.
Eppure quando si parla di schiavitù moderna si ricorda sempre e solo quella americana e se si allarga il discorso al mondo antico ci si concentra sempre sull'antica Roma. La schiavitù è stata caratteristica di tutta l'antichità, ma la civiltà romana è interna all'occidente quindi il suo schiavismo appare particolarmente ripugnante.

Queste considerazioni non dovrebbero neppure esser fatte. Lo schiavismo ha caratterizzato gran parte della storia del genere umano e si è trattato sempre di un fatto moralmente ripugnante, punto.
Oggi però qualcuno usa la storia dello schiavismo per giustificare qualsiasi cosa facciano i discendenti degli schiavi di ieri. Nessuna persona ragionevole può ritenere giusto che se un poliziotto uccide un uomo di colore altri uomini di colore saccheggino super mercati, brucino chiese e sinagoghe, uccidano il primo bianco che vedono. Così i nostri cari “progressisti”, per giustificare l'ingiustificabile, si appellano alla storia. Avete avuto lo schiavismo, ora pagate, strillano.
E, del tutto ignoranti della storia, dimenticano che lo schiavismo non lo abbiamo avuto solo noi.
E, incapaci di pensare, dimenticano che se il loro modo di “ragionare”, si fa per dire, fosse anche solo minimamente corretto allora gli ebrei dovrebbero massacrare un sacco di tedeschi, cristiani e musulmani. E i discendenti degli internati nei gulag dovrebbero bruciare le sedi di ogni partito si sinistra.
Tempo fa una anziana signora ebrea è stata sgozzata a Parigi da un giovane musulmano. Non mi pare che gli ebrei francesi abbiano sparato a vista sugli arabi o bruciato moschee. E quando il comunismo è crollato non c'è stata nessuna caccia all'uomo, mi pare.
Me ne rendo conto, le mie considerazioni per qualcuno sono inutili. L'odio che certi occidentali hanno per la loro civiltà è peggio del Covid 19. Nessuna considerazione è in grado di farlo vacillare. Le persone ragionevoli non possono convincerli. Devono però difendersi dai loro deliri. In maniera pacifica, democratica, ma senza timidezze. Ne va della sopravvivenza di ciò che resta della nostra civiltà.