La schiavitù moderna non
riguarda affatto solo l'Europa e gli Stati Uniti. Riguarda anche
l'Africa ed il medio oriente, anzi, queste due aree videro un
commercio di schiavi addirittura più massiccio di quello fra
l'Africa, l'Europa ed il nord America. Il filosofo francese Pascal
Bruckner ne “La tirannia della penitenza” ricorda che
“ il primo stato arabo mussulmano ad abolire la schiavitù fu la Tunisia nel 1846, ma la misura divenne efficace solo con la presenza dei francesi nel 1881. L'impero ottomano seguirà questa via verso la fine del diciannovesimo secolo. Questo traffico è stato dichiarato illegale nello Yemen e in Arabia saudita solo nel 1962 ed in Mauritania nel 1980”. Posso permettermi di aggiungere che l'Isis ha riscoperto OGGI la schiavitù e che in alcuni pesi musulmani la condizione delle donne ricorda moto da vicino quella delle schiave.
Dal canto suo Robert Hughes ricorda ne “la cultura del piagnisteo” che
“Jean Bedel Bokassa, incoronato nel 1977 imperatore della Repubblica Centrafricana, (...) possedeva centinaia di schiavi e ogni tanto, per divertirsi, ne massacrava un certo numero”.
Tanto per chiarire, Huges è tutto meno che uomo di “destra”, nel suo libro sottopone a critiche dure, e non sempre giuste a mio avviso, il presidente Regan.
Val la pena di aggiungere che gli ospiti dei gulag staliniani e delle comuni agricole nella Cina maoista erano schiavi a tutti gli effetti. I grandiosi piani quinquennali furono realizzati anche col lavoro forzato di milioni di sventurati.
Eppure quando si parla di schiavitù moderna si ricorda sempre e solo quella americana e se si allarga il discorso al mondo antico ci si concentra sempre sull'antica Roma. La schiavitù è stata caratteristica di tutta l'antichità, ma la civiltà romana è interna all'occidente quindi il suo schiavismo appare particolarmente ripugnante.
Queste considerazioni non dovrebbero neppure esser fatte. Lo schiavismo ha caratterizzato gran parte della storia del genere umano e si è trattato sempre di un fatto moralmente ripugnante, punto.
Oggi però qualcuno usa la storia dello schiavismo per giustificare qualsiasi cosa facciano i discendenti degli schiavi di ieri. Nessuna persona ragionevole può ritenere giusto che se un poliziotto uccide un uomo di colore altri uomini di colore saccheggino super mercati, brucino chiese e sinagoghe, uccidano il primo bianco che vedono. Così i nostri cari “progressisti”, per giustificare l'ingiustificabile, si appellano alla storia. Avete avuto lo schiavismo, ora pagate, strillano.
E, del tutto ignoranti della storia, dimenticano che lo schiavismo non lo abbiamo avuto solo noi.
E, incapaci di pensare, dimenticano che se il loro modo di “ragionare”, si fa per dire, fosse anche solo minimamente corretto allora gli ebrei dovrebbero massacrare un sacco di tedeschi, cristiani e musulmani. E i discendenti degli internati nei gulag dovrebbero bruciare le sedi di ogni partito si sinistra.
Tempo fa una anziana signora ebrea è stata sgozzata a Parigi da un giovane musulmano. Non mi pare che gli ebrei francesi abbiano sparato a vista sugli arabi o bruciato moschee. E quando il comunismo è crollato non c'è stata nessuna caccia all'uomo, mi pare.
Me ne rendo conto, le mie considerazioni per qualcuno sono inutili. L'odio che certi occidentali hanno per la loro civiltà è peggio del Covid 19. Nessuna considerazione è in grado di farlo vacillare. Le persone ragionevoli non possono convincerli. Devono però difendersi dai loro deliri. In maniera pacifica, democratica, ma senza timidezze. Ne va della sopravvivenza di ciò che resta della nostra civiltà.
“ il primo stato arabo mussulmano ad abolire la schiavitù fu la Tunisia nel 1846, ma la misura divenne efficace solo con la presenza dei francesi nel 1881. L'impero ottomano seguirà questa via verso la fine del diciannovesimo secolo. Questo traffico è stato dichiarato illegale nello Yemen e in Arabia saudita solo nel 1962 ed in Mauritania nel 1980”. Posso permettermi di aggiungere che l'Isis ha riscoperto OGGI la schiavitù e che in alcuni pesi musulmani la condizione delle donne ricorda moto da vicino quella delle schiave.
Dal canto suo Robert Hughes ricorda ne “la cultura del piagnisteo” che
“Jean Bedel Bokassa, incoronato nel 1977 imperatore della Repubblica Centrafricana, (...) possedeva centinaia di schiavi e ogni tanto, per divertirsi, ne massacrava un certo numero”.
Tanto per chiarire, Huges è tutto meno che uomo di “destra”, nel suo libro sottopone a critiche dure, e non sempre giuste a mio avviso, il presidente Regan.
Val la pena di aggiungere che gli ospiti dei gulag staliniani e delle comuni agricole nella Cina maoista erano schiavi a tutti gli effetti. I grandiosi piani quinquennali furono realizzati anche col lavoro forzato di milioni di sventurati.
Eppure quando si parla di schiavitù moderna si ricorda sempre e solo quella americana e se si allarga il discorso al mondo antico ci si concentra sempre sull'antica Roma. La schiavitù è stata caratteristica di tutta l'antichità, ma la civiltà romana è interna all'occidente quindi il suo schiavismo appare particolarmente ripugnante.
Queste considerazioni non dovrebbero neppure esser fatte. Lo schiavismo ha caratterizzato gran parte della storia del genere umano e si è trattato sempre di un fatto moralmente ripugnante, punto.
Oggi però qualcuno usa la storia dello schiavismo per giustificare qualsiasi cosa facciano i discendenti degli schiavi di ieri. Nessuna persona ragionevole può ritenere giusto che se un poliziotto uccide un uomo di colore altri uomini di colore saccheggino super mercati, brucino chiese e sinagoghe, uccidano il primo bianco che vedono. Così i nostri cari “progressisti”, per giustificare l'ingiustificabile, si appellano alla storia. Avete avuto lo schiavismo, ora pagate, strillano.
E, del tutto ignoranti della storia, dimenticano che lo schiavismo non lo abbiamo avuto solo noi.
E, incapaci di pensare, dimenticano che se il loro modo di “ragionare”, si fa per dire, fosse anche solo minimamente corretto allora gli ebrei dovrebbero massacrare un sacco di tedeschi, cristiani e musulmani. E i discendenti degli internati nei gulag dovrebbero bruciare le sedi di ogni partito si sinistra.
Tempo fa una anziana signora ebrea è stata sgozzata a Parigi da un giovane musulmano. Non mi pare che gli ebrei francesi abbiano sparato a vista sugli arabi o bruciato moschee. E quando il comunismo è crollato non c'è stata nessuna caccia all'uomo, mi pare.
Me ne rendo conto, le mie considerazioni per qualcuno sono inutili. L'odio che certi occidentali hanno per la loro civiltà è peggio del Covid 19. Nessuna considerazione è in grado di farlo vacillare. Le persone ragionevoli non possono convincerli. Devono però difendersi dai loro deliri. In maniera pacifica, democratica, ma senza timidezze. Ne va della sopravvivenza di ciò che resta della nostra civiltà.
Veramente a questo punto i saccheggi e gli incendi nei negozi da parte dei black blocks neri (in questo caso), sono fatti 'per fare bordello' come diceva un certo black block nostrano. In questo momento difficilmente buona parte dei faricinosi hanno in mente quel che è successo, mentre sentono solo l'ebrezza della distruzione.
RispondiElimina(e poi stanno massacrando, ammazzando e rovinando la vita a persone di tutte le razze).
Comunque per la schiavitu, perchè io dovrei pagare se non ho mai ridotto in schiavitù nessuno e non ho mai acquistato schiavi?
RispondiEliminaPienamente d'accordo!
RispondiEliminaMi permetto di segnalare questo mio vecchio post, contenente un importante e documentato articolo tradotto da me:
RispondiEliminahttps://ilblogdibarbara.wordpress.com/2013/09/06/la-storia-dimenticata-dei-bianchi-ridotti-in-schiavitu/