martedì 27 luglio 2021

CONTRO TUTTI I TALEBANI

 

Non ne posso più dei talebani, di ogni tipo, forma e colore.
In una democrazia liberale non esistono valori assoluti, valori cioè che sempre, in ogni situazione debbano avere una preponderanza tale da annichilire tutti gli altri.
La libertà è un valore fondante in ogni democrazia pluralista, ma è, come tutti gli altri, soggetta a limiti. Nessun liberale ha mai teorizzato la libertà illimitata. E’ meglio se le limitazioni alla libertà sono il più possibile ridotte, ma esistono, ed in momenti di emergenza, e una pandemia è un momento di emergenza, possono diventare più rigide.
Non è un valore assoluto neppure la tutela della salute. La salute va tutelata. In certi momenti si possono imporre ai cittadini alcune limitazioni della libertà per meglio tutelare la salute di tutti, ma queste non possono MAI ridurre la libertà oltre certi limiti. Piaccia o non piaccia ai talebani la democrazia pluralista è il regno del compromesso, del contemperamento di valori diversi. Non è il regno degli assoluti sostenuti da grida ed insulti.
In Italia alcuni ritengono inaccettabile qualsiasi limitazione della libertà, per qualsiasi motivo. Altri di fatto disprezzano la libertà. Non a caso non usano quasi mai questa parola, o le affiancano aggettivi spregiativi tipo “smodata”, “antisociale” e cose simili. Sono gli eredi del comunismo marxiano, che, come tutti (o quasi) sanno, definiva “borghese” ed “egoistica” la libertà. Sappiamo quale è stato lo sbocco storico di simili teorizzazioni...

In una democrazia pluralista debbano convivere valori diversi, che in certi momenti possono diventare contrastanti. Questo può dar vita ad autentici dilemmi etici che di volta in volta una buona politica deve cercare di risolvere, o, quanto meno, rendere meno gravi. Il fatto che spesso i politici neppure si rendano conto dell’esistenza di tali dilemmi è una prova in più del fatto che a dominare oggi in Italia, e non solo, non è la buona ma la cattiva politica.
Cerco di esemplificare. Ormai è assodato che il covid colpisce in maniera grave o mortale le persone appartenenti a certe fasce di età. Per chi ha meno di 40 o di 30 anni il rischio è invece minimo, praticamente inesistente sotto i 20 anni. Perché allora volere a tutti i costi vaccinare anche i minorenni, gli adolescenti, addirittura i bambini? La risposta più frequente è la seguente: “si devono vaccinare tutti perché in questo modo si blocca il sorgere di nuove varianti”. Do per scontato che la risposta sia corretta dal punto di vista scientifico, ma trovo incredibile che in tanti non si rendano neppure conto del dilemma etico che una tale risposta sottintende. Praticamente si dice che è lecito sottoporre Tizio ad un trattamento sanitario obbligatorio di cui non ha nessun bisogno, anzi che può risultare sia pur minimamente rischioso, per tutelare la salute degli ALTRI. E’ moralmente lecita una cosa simile? La cosa è quanto meno assai dubbia. Estremizzando si potrebbe sostenere che in nome della salute pubblica possano essere anche oggi ammissibili le misure di inaudita crudeltà che un tempo venivano prese per cercare, inutilmente, di arginare le epidemie. In fondo, se viene scoperto un focolaio epidemico in una certa città nulla è tanto efficace per contrastare il diffondersi dell’epidemia quanto una bella scarica di napalm...

Non mi stancherò mai di ripeterlo: in una società libera bisogna salvaguardare tutti i valori fondamentali. La tutela della salute è un valore, ma anche la libertà lo è. Bisogna fare in modo che i possibili contrasti fra questi valori siano il meno acuti possibile, occorrono politiche pragmatiche, intelligenti, non proclami e strilli.
Del resto, quelli che non esito a definire i “talebani della salute” non sempre mettono la salute al primo posto fra i valori. Quando l’epidemia di covid ha iniziato a diffondersi alcuni governatori di regione avevano proposto che venisse sottoposto a quarantena chi arrivava dalla Cina. Si è subito levato un uragano di grida contro la “discriminazione” ed il “razzismo” anticinesi. Visto che c’era di mezzo un paese non occidentale la salute poteva benissimo passare dal primo all’ultimo posto…
Ed anche oggi, gli stessi che in nome della tutela della salute sono pronti ad accettare tutto spalancano le porte alla immigrazione clandestina, senza neppure chiedersi se questa non possa diventare stimolo al sorgere di nuove varianti.
Non aggiungo altro. So che molti non saranno d’accordo con me. Mi accuseranno di tenere una posizione “mediana”, di cercare di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Può darsi che sia così, ma… siamo davvero sicuri che le posizioni “mediane” siano sempre sbagliate? Personalmente non mi sento obbligato a schierarmi con chi, come Burioni, paragona a “sorci” i presunti no vax, ma neppure con chi paragona il green pass alla Shoah.
Ho dubbi fortissimi sul green pass, tra l’altro mi sembra di impossibile attuazione. Per fare solo un esempio: può un barista chiedermi di esibire il green pass? Solo un poliziotto o un pubblico ufficiale possono costringermi ad esibire un documento. E’ pubblico ufficiale un barista? Non mi pare.
Ho, dicevo, serissimi dubbi sul green pass ma NON sono, NON sono MAI stato un no vax. Credo nella medicina “tradizionale”, cioè nella medicina tout court, non alle chiacchiere dei cultori delle medicine "alternative" e credo nella enorme utilità dei vaccini. Quindi non mi schiero con i talebani di nessun colore. Preferisco continuare a ragionare conla mia testa:
Aspetto le contestazioni...

1 commento:

  1. Però la cassiera del supermercato è autorizzata a chiedere un documento a chi compra alcolici se le sembra troppo giovane: non credo che lo faccia abusivamente, di propria iniziativa.

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