Mentre l’Italia è meta di un numero mai visto di sbarchi il capo dello stato non ha trovato niente di meglio che affermare, al meeting di “Comunione e liberazione” (per inciso: non si capisce perché mai tutti i politici diano tanta importanza a questo meeting) che noi tutti siamo figli di numerose etnie.
Se il capo dello stato ha voluto dire che etnie e nazioni cambiano nel tempo composizione e caratteristiche, la sua affermazione è sicuramente vera, ma anche del tutto ovvia, al limite della banalità.
Etnie e nazioni si formano in lunghi e complicati processi storici caratterizzati da disaggregazioni ed aggregazioni etniche e nazionali. Quello della purezza etnica è un oscuro mito nazista che ogni democratico, ogni liberale non può che respingere con la massima determinazione.
Tutto questo però non c’entra assolutamente NULLA con l’attuale dibattito sui processi migratori.
E’ vero, etnie e nazioni cambiano nel tempo, ma COME cambiano? In che modo noi dovremmo indirizzare il cambiamento? Questa è la domanda seria da porsi.
Etnie e nazioni possono cambiare in conseguenza degli scambi commerciali e culturali, dei processi LEGALI di immigrazione ed emigrazione, dei viaggi e del turismo, dei matrimoni misti, tutte cose che nessuna persona seria osa, credo, mettere in discussione. Ma anche altre possono essere le cause del cambiamento: guerre di conquista, spostamenti forzosi di intere popolazioni, processi fuori controllo di immigrazione clandestina.
Quello a cui stiamo assistendo è forse un processo, potenzialmente positivo, di immigrazione ed emigrazione controllato e legale? Basta fare la domanda per avere la risposta. Quello a cui stiamo assistendo non ha nulla di controllato e legale: si tratta di un autentico trasferimento clandestino di popolazioni dall’Africa all’Europa, in larga misura gestito dalla malavita. Un governo, qualsiasi governo ha o non ha il diritto di opporsi, con tutte le forze, ad un simile processo? Di nuovo, basta fare la domanda per avere al risposta. Chi si oppone ad un simile processo è forse un teorico della “purezza etnica”? Per la terza volta basta fare la domanda per avere la risposta. Se opporsi alla immigrazione clandestina di massa vuol dire sostenere l’orribile idea nazista della “purezza etnica” tutti i governi del mondo sarebbero “nazisti”.
Ogni stato ha diritto di difendere i propri confini, di regolare i flussi migratori, di stabilire quante persone può accogliere. Nulla in tutto questo contrasta con i valori democratici e liberali cui tanti teorici “no border” fingono di credere. Appunto...FINGONO...
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