venerdì 15 settembre 2023

CRISI MIGRATORIA, GOVERNO ED OPPOSIZIONI

Bisogna dire le cose come stanno: la situazione degli sbarchi rischia di finire fuori controllo. Molti che hanno votato centro destra sono decisamente arrabbiati con la Meloni che una volta diventata capo dell’esecutivo si sarebbe scordata degli impegni presi col corpo elettorale.
Sinceramente queste critiche mi sembrano ingenerose. La Meloni ha finora cercato di gestire la crisi puntando sulla diplomazia. Da un lato ha spinto perché l’Europa si facesse carico della difesa dei propri confini esterni (cosa radicalmente diversa dalla tanto declamata “redistribuzione” dei migranti), dall’altro ha cercato accordi con gli stati del nord Africa perché collaborassero coi paesi europei per bloccare le partenze. Era questa la sostanza del famoso blocco navale di cui molti lamentano la mancata applicazione. Non si trattava di un blocco unilaterale ma di una azione di contrasto alle partenze attuata collaborando con gli stati del nord Africa.
Bisogna però dire che questa azione sta dando scarsi o nulli risultati. L’Europa ha preso impegni a parole ma, come al solito, ,le parole non si sono trasformate in fatti. La UE è bravissima quando si tratta di imporre auto elettriche o cappotti termici, del tutto inerte quando si tratta di gestire le crisi migratorie.
In ogni caso, il governo deve reagire. Se l’Europa non fa nulla l’Italia agisca da sola, o con la collaborazione dei paesi mediterranei: Spagna e Grecia. Se gli stati del nord Africa non sono in grado di bloccare le partenze si dia loro una mano, motovedette e guardia costiera ci sono anche per questo. Così NON si può andare avanti: nessun paese può reggere l’impatto di una immigrazione clandestina fuori controllo. Ogni paese ha il diritto ed il dovere di difendere i propri confini, se non lo fa cessa di essere un paese, diventa una terra di nessuno. Se in Italia possono entrare tutti, senza limiti, vincoli e controlli l’Italia cessa di esistere.
Ciò detto sul governo val la pena di aggiungere una breve considerazione sull’atteggiamento delle opposizioni.
Per anni hanno detto che i migranti erano preziose risorse, hanno ripetuto fino alla noia che i nuovi arrivati ci avrebbero pagato le pensioni. Hanno aggiunto che eravamo moralmente obbligati ad accogliere TUTTI. Sulla base di questi assunti hanno letteralmente spalancato le porte del paese alla immigrazione clandestina,
e ora cosa fanno? Strillano che la situazione migratoria è fuori controllo, si lamentano dei troppi sbarchi e puntano l’indice accusatore contro il governo.
Il più solerte è, ancora una volta, il signor Giuseppe Conte.
A suo tempo questo signore fu decisivo per mandare a processo Salvini, all’epoca dei fatti suo ministro dell’interno, “reo” di aver ritardato di qualche giorno lo sbarco di un centinaio, circa di migranti.
Oggi quello stesso Giuseppe Conte è l’uomo che più di tutti abbaia per denunciare il numero eccessivo di sbarchi a Lampedusa. Siamo fuori da ogni decenza.
Il fatto che in momenti gravi come quello che stiamo vivendo le persone per bene debbano essere infastidite dai latrati di personaggi come Conte è indice di quanto grave sia la decadenza politica della nostra povera Italia.

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