Giuseppe Conte continua imperterrito a sostenere che grazie al
superbonus lo stato avrebbe guadagnato un sacco di soldi e, di
conseguenza, sarebbe migliorata la situazione dei conti
pubblici.
Insomma, per il signor Conte se io regalo soldi al
primo che passa accresco il saldo del mio conto corrente. Sarebbe
davvero bello se una cosa simile potesse accadere: tutti diventeremmo
ricchi in men che non si dica.
Facili ironie a parte, e
tralasciando ogni considerazione sulle cifre, facciamo uno sforzo e
vediamo di prendere sul serio le sciocchezze che il signor Giuseppe
Conte non si stanca di ripetere. Su cosa si basa, a livello di teoria
economica, il suo, si fa per dire, “ragionamento”? Più o meno su
questo. Il superbonus, ha rilanciato l’edilizia, sostenuto
l’occupazione quindi fatto aumentare il totale delle tasse pagate
dai cittadini. Questi maggiori introiti avrebbero superato le perdite
derivanti dai regali che lo stato ha graziosamente concesso a chi
volesse ristrutturare la propria abitazione, quindi migliorato la
situazione dei conti pubblici.
Questa tesi è valida a livello
teorico ed è supportata da dati empirici seri? La risposta non può
essere che un rotondo NO. Poniamo che lo stato regali 100 ai
proprietari di immobili che intendono fare lavori di
ristrutturazione. Questi pagano 100 alle ditte che compiono i lavori,
le ditte pagano tasse per 20. Bastano questi conti da quattro soldi
per vedere che il giro si conclude per lo stato con una perdita di
80. Perché l’operazione si concluda con un guadagno per lo stato
occorrerebbe che le tasse sui lavori superassero il 100%, cosa
impossibile, almeno per ora.
Tutti sanno che grazie al
superbonus sono lievitati in maniera enorme i costi dei prodotti per
l’edilizia. Se il “ragionamento” di Conte fosse corretto anche
questo avrebbe migliorato i conti pubblici perché avrebbe fatto
salire gli introiti da imposte indirette. Insomma: lo stato mi regala
10 per comprare cemento… il prezzo del cemento sale a 20., lo stato
mi regala altri 10, compro il cemento, spendo 20 e pago 5 di IVA…
Per Conte tutto questo giro non si conclude per lo stato con una
perdita di 15 ma con un guadagno. Ridicolo.
Ma c’è
dell’altro da aggiungere, e si tratta della cosa più importante di
tutte. Se si regalano soldi a chi vuole ristrutturare casa aumentano
di certo i lavori nel settore edile, quindi i salari e la domanda
globale. Ma esiste un incremento di produzione totale a fronte di
questo aumento della domanda? Cosa hanno prodotto le ditte edili?
Forse beni destinati ad essere acquistati sul mercato? No, hanno
prodotto tanti bei cappotti termici che faranno felici i proprietari
delle abitazioni ma che nessun muratore, nessun lavoratore potrà mai
acquistare sul mercato. A fronte di un aumento della domanda non c’è
un corrispondente aumento dei beni disponibili per l’acquisto e
questo provoca non aumento di ricchezza ma inflazione. Un keynesiano
potrebbe rispondere che l’aumento della ricchezza è garantito dal
famoso “moltiplicatore degli investimenti”, ma i rivali di
Keynes hanno più volte messo in rilievo che il moltiplicatore molto
spesso non è in grado di garantire un aumento della produzione
proporzionale alla crescita della domanda e lo stesso Keynes ricorda
che tale moltiplicatore si esaurisce e che occorrono nuove iniezioni
di liquidità per impedire tale esaurimento. Cosa ha in mente il
signor Conte? Nuovi superbonus si auto, elettrodomestici e vacanze al
mare?
Questo a livello teorico. A livello empirico le
affermazioni di Conte hanno forse dei riscontri positivi? Di nuovo la
risposta è NO. Conte, con un gioco delle tre carte degno degli
illusionisti da strapazzo, attribuisce al superbonus l’incremento
del PIL verificatosi nel 2021 rispetto al 2020. Dimentica di
ricordare che il 2020 è stato l’anno del covid, con le chiusure
generalizzate moltissime attività produttive. E’ chiaro che se
riaprono fabbriche ed uffici chiusi o a che per molti mesi hanno
lavorato a ritmo ridotto il PIL schizza verso l’alto. Per Conte
questo sarebbe un risultato positivo del superbonus. Da nobel per
l’economia!
Inutile procedere...
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