Si calcola che durante la battaglia di Berlino morirono circa 100.000 civili tedeschi. La cifra è ovviamente molto approssimativa anche per la difficoltà di distinguere nella battaglia di Berlino i tedeschi civili dai combattenti. Di certo comunque le perdite civili furono altissime. Non ci furono in quella battaglia “corridoi umanitari”. Le truppe sovietiche non avvisarono i civili che le loro case stavano per essere bombardate. Nessun convoglio umanitario di aiuti entrò nella città assediata, non ci furono evacuazioni, solo combattimenti durissimi, spietati.
A ciò si aggiunga che la battaglia fu combattuta da ambo le parti in maniera barbara. I sovietici massacrarono spesso e volentieri inermi civili tedeschi, ci furono moltissimi stupri, tristissimo fenomeno che accompagnò un po’ tutta l’avanzata finale dell’armata rossa verso Berlino. Hitler dal canto suo non mostrò alcuna pietà nei confronti del suo stesso popolo. Gettò nella mischia bambini di meno di 10 anni, vecchi, donne del tutto incapaci di combattere.
Un massacro quindi che coinvolse in pieno i civili tedeschi. Tuttavia nessuno ha mai parlato, a proposito del crollo del terzo Reich, di “genocidio” perpetrato a danno dei tedeschi. I civili tedeschi furono coinvolti in una furiosa ed inutile battaglia, morirono in moltissimi ma non furono oggetto di genocidio. Terminata la battaglia i civili dovettero subire molte orribili violenze ma non furono sistematicamente massacrati. Non è possibile confrontare i civili morti durante la battaglia di Berlino con quelli massacrati dai tedeschi. I tedeschi massacrarono un numero enorme di civili nel corso di molte battaglie, ma in questo non furono troppo differenti da sovietici ed alleati. Quello che rende mostruosamente diversi i loro massacri fu il fatto che riguardarono abitanti di zone già conquistate, non ebbero relazione alcuna con gli scontri militari. I criminali delle SS andarono a scovare gli ebrei, e non solo loro, casa per casa, li misero in treni blindati e li mandarono ai forni. In Ucraina, a Kiev, ne fucilarono oltre 30.000 dopo aver promesso loro che sarebbero stati deportati in Germania. Nessuna battaglia era in corso: Kiev era saldamente in mano ai nazisti.
Solo degli imbecilli possono confondere le innocenti vittime civili di furiosi combattimenti col massacro deliberato di civili estraneo ad ogni operazione militare.
Eppure è proprio questo che fa oggi una propaganda martellante a proposito di Gaza.
I criminali di Hamas sono penetrati in villaggi israeliani e hanno volutamente massacrato moltissimi civili inermi. Non era in corso alcuna operazione militare, nessuna battaglia. La colpa dei massacrati era una sola: essere ebrei.
Gli israeliani stanno distruggendo l’apparato militare di Hamas, unico modo per evitare il ripetersi della tragedia del 7 ottobre. Per distruggerlo devono combattere. Cercano di prendere tutte le precauzioni possibili per limitare al massimo le perdite civili ma non sempre riescono nel loro intento anche perché Hamas si fa scudo dei civili, vuole il sangue del suo stesso popolo per usarlo a fini di propaganda criminale.
Mettere sullo stesso piano le purtroppo inevitabili vittime civili a Gaza con i massacri del 7 ottobre è quindi una assoluta mistificazione.
Che può ingannare solo persone molto “diversamente intelligenti” o accecate dal furore ideologico.
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