giovedì 2 novembre 2023

LA GUERRA E' UNA OPERAZIONE DI POLIZIA?

 

Settembre 1939. La Germania invade la Polonia. Il governo britannico si riunisce con la massima urgenza. Occorre decidere se dichiarare o meno guerra alla Germania.
Tutti i ministri sono per la dichiarazione di guerra, tranne il signor Pacifico, un nuovo ministro noto per la sua angelica, infinita bontà.
Con dolce voce Pacifico spiega agli altri ministri perché è contrario all’entrata in guerra.
“Io condanno fermamente l’invasione nazista della Polonia”, afferma, “sono il primo a condannare il nazismo ed i suoi crimini, ma sono anche contrario ad ogni vendetta nei confronti della Germania. Non tutti i tedeschi sono nazisti, non lo sono tutti i militari, né, tento meno, tutti i civili. Una guerra però porta inevitabilmente all’uccisione di tanti militari e purtroppo, anche di tanti civili. Pensare che oggi si possa condurre una guerra che, malgrado tutti i nostri sforzi, non colpisca in alcun modo la popolazione civile è solo una illusione.
Dichiarando guerra alla Germania noi di certo uccideremo molti innocenti tedeschi, persone che non hanno commesso crimine alcuno e che neppure sono naziste. Uccideremo degli innocenti fra i militari ed anche, cosa ancora più grave, fra i civili. Uccidere innocenti non è giusto onorevoli colleghi! Non si può difendere la libertà commettendo atti ingiusti, quindi NON dobbiamo dichiarare guerra alla Germania. Dobbiamo invece perseguire i nazisti colpevoli di atti di violenza. Propongo quindi che si apra una inchiesta internazionale a Carico di Hitler, Goring, Goebbels e di tutti i gerarchi nazisti. Si mandi loro un avviso di garanzia e li si convochi di fronte ad un costituendo tribunale internazionale affinché rispondano dei loro crimini. Il glorioso popolo britannico sosterrà l’azione della magistratura con cortei pacifici, veglie di preghiera, minuti di silenzio e lancio di palloncini colorati”.
Se qualcuno in Gran Bretagna avesse fatto nel settembre del 1939 simili discorsi sarebbe stato preso immediatamente a sonori calci nel deretano.
Però in questi giorni si leggono in rete idiozie di questo genere.
Sono caratteristiche di chi dice di condannare Hamas, però…
I civili di Gaza non sono mica tutti membri di Hamas, sostengono, quindi non si può attaccare Gaza, in nessun modo, neppure cercando, come Israele fa, di contenere al massimo il numero delle vittime civili.
Quelli che sostengono cose simili, se in buona fede (e credo che siano pochissimi ad essere in buona fede) confondono la guerra con una operazione di polizia.
Ma una guerra è qualcosa di totalmente diverso da una operazione di polizia. Si fa una guerra per sconfiggere il nemico, o comunque impedirgli di realizzare i suoi obiettivi , non per assicurare alla giustizia dei colpevoli, questa semmai può essere, a volte, una delle conseguenze della guerra, e di certo non la più importante.
Il giudizio su una guerra dipende in primo luogo dal giudizio sugli obiettivi dei combattenti. Era giusto nel 1939 cercare di impedire alla Germania di conquistarsi il presunto “spazio vitale” trasformando tutta l’est Europa in sua colonia agricola?
E’ giusto oggi distruggere l’apparato militare di Hamas, smilitarizzare Gaza e, su questa base, discutere dei “due popoli due stati”?
Personalmente penso che basta porsi simili domande per avere la giusta risposta.
E tanto basta ed avanza.


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