Dire: “Era stanco, ma ha commesso
un errore gravissimo.” è lo stesso che dire: “ha commesso
un errore gravissimo ma era stanco.”? NO,
i due enunciati non
sono equivalenti. Nel primo l'accento è posto sull'errore
gravissimo che neppure la stanchezza può giustificare. Nel secondo
invece l'accento cade sulla stanchezza che giustifica in qualche modo
l'errore, anche se gravissimo.
Dire: “Non si ride della fede altrui, ma non si deve uccidere in nome di Dio” non è la stessa cosa che dire: “Non si deve uccidere in nome di Dio, ma non si ride della fede altrui”. Nel primo enunciato viene posto in risalto il divieto etico di uccidere in nome di Dio che nulla può giustificare, nel secondo invece viene sottolineato ciò che in qualche modo giustifica l'omicidio in nome di Dio, o, se non lo giustifica, lo rende meno grave, in qualche modo comprensibile.
Papa Francesco ha usato la seconda forma, nelle sue celebri esternazioni sul massacro di Parigi. Anche nel modo di esplicitare il suo pensiero ha fatto prevalere il giustificazionismo, la “comprensione” nei confronti degli assassini.
E non si è fermato qui. Affinché non sorgessero dei dubbi sul senso del suo pensiero ha aggiunto: “Se qualcuno prende in giro mia madre gli arriva un pugno”. Ai giornalisti francesi non è arrivato solo un pugno, ma una raffica di proiettili, gli assassini hanno esagerato, tutto qui.
Molti hanno storto il naso all'idea di un papa che minaccia la gente coi pugni. Io, che sono un appassionato di pugilato potrei trovare la cosa addirittura divertente, se non mi venisse in mente un pensierino molto cattivo. Il papa è pronto a prendere a pugni chi ride della religione, però si è detto pronto a dialogare anche con l'Isis, cioè con i criminali fanatici che crocifiggono i cristiani, e li impalano, e li mettono a cuocere nei forni per mattoni. E che vendono come schiave le donne che rifiutano di convertirsi, e dicono di voler conquistare il Vaticano.
Se proprio il papa vuole prendere a pugni qualcuno potrebbe fare un pensierino all'Isis, o magari partire per l'Africa, dove folle di islamici (pardon “falsi islamici”) stanno massacrando cristiani e bruciando chiese per protestare contro le vignette parigine. Come tutti sanno i cristiani nigeriani si prendono gioco della “altrui fede”...
A Parigi non sono morti solo i vignettisti. Sono morte persone che nulla avevano a che fare con le vignette, come i quattro ebrei. E non avevano nulla a che fare con le vignette i bambini della scuola ebraica che un fondamentalista assassino voleva massacrare per “vendicare i bambini di Gaza”. Detto per inciso, questo la dice lunga sul senso della martellante propaganda sul “genocidio” che gli Israeliani avrebbero perpetrato a Gaza.
Degli ebrei morti si è parlato pochissimo: i loro cadaveri costituiscono un impiccio per tutti i giustificazionisti che invitano la gente a “non ridere della altrui fede”. Gli ebrei assassinati non ridevano della altrui fede, come non ridono della altrui fede i cristiani perseguitati in Africa. Semmai devono piangere per le azioni dei fanatici di un'altra fede.
Discettare sui “limiti alla libertà di satira” mentre branchi di assassini massacrano in mezzo mondo vuol dire far loro un graditissimo regalo, al di la di ogni buona intenzione.
Lo hanno detto e ripetuto, fino alla nausea. Gli attentati di Parigi sono opera di “falsi islamici”, sono diretti in realtà contro il “vero islam”. Beh... i falsi islamici si stanno moltiplicando a vista d'occhio. In Africa vengono bruciate chiese cristiane ed ammazzati cristiani che avrebbero “riso” della altrui fede. Io penso che i cristiani ammazzati in Nigeria neppure sapessero delle vignette parigine, ma la cosa non conta. Se Tizio ride della mia fede, o prende in giro mia madre, io sono autorizzato ad uccidere lui ed anche Caio e Sempronio. Perché ? Perché sono “offeso” perbacco, e sento una gran voglia di tirare pugni, anche al primo che passa. E se i pugni non bastano ci sono i coltelli, le pistole, i mitra, i bazooka. Guai se qualcuno ride della mia mamma!
Dire: “Non si ride della fede altrui, ma non si deve uccidere in nome di Dio” non è la stessa cosa che dire: “Non si deve uccidere in nome di Dio, ma non si ride della fede altrui”. Nel primo enunciato viene posto in risalto il divieto etico di uccidere in nome di Dio che nulla può giustificare, nel secondo invece viene sottolineato ciò che in qualche modo giustifica l'omicidio in nome di Dio, o, se non lo giustifica, lo rende meno grave, in qualche modo comprensibile.
Papa Francesco ha usato la seconda forma, nelle sue celebri esternazioni sul massacro di Parigi. Anche nel modo di esplicitare il suo pensiero ha fatto prevalere il giustificazionismo, la “comprensione” nei confronti degli assassini.
E non si è fermato qui. Affinché non sorgessero dei dubbi sul senso del suo pensiero ha aggiunto: “Se qualcuno prende in giro mia madre gli arriva un pugno”. Ai giornalisti francesi non è arrivato solo un pugno, ma una raffica di proiettili, gli assassini hanno esagerato, tutto qui.
Molti hanno storto il naso all'idea di un papa che minaccia la gente coi pugni. Io, che sono un appassionato di pugilato potrei trovare la cosa addirittura divertente, se non mi venisse in mente un pensierino molto cattivo. Il papa è pronto a prendere a pugni chi ride della religione, però si è detto pronto a dialogare anche con l'Isis, cioè con i criminali fanatici che crocifiggono i cristiani, e li impalano, e li mettono a cuocere nei forni per mattoni. E che vendono come schiave le donne che rifiutano di convertirsi, e dicono di voler conquistare il Vaticano.
Se proprio il papa vuole prendere a pugni qualcuno potrebbe fare un pensierino all'Isis, o magari partire per l'Africa, dove folle di islamici (pardon “falsi islamici”) stanno massacrando cristiani e bruciando chiese per protestare contro le vignette parigine. Come tutti sanno i cristiani nigeriani si prendono gioco della “altrui fede”...
A Parigi non sono morti solo i vignettisti. Sono morte persone che nulla avevano a che fare con le vignette, come i quattro ebrei. E non avevano nulla a che fare con le vignette i bambini della scuola ebraica che un fondamentalista assassino voleva massacrare per “vendicare i bambini di Gaza”. Detto per inciso, questo la dice lunga sul senso della martellante propaganda sul “genocidio” che gli Israeliani avrebbero perpetrato a Gaza.
Degli ebrei morti si è parlato pochissimo: i loro cadaveri costituiscono un impiccio per tutti i giustificazionisti che invitano la gente a “non ridere della altrui fede”. Gli ebrei assassinati non ridevano della altrui fede, come non ridono della altrui fede i cristiani perseguitati in Africa. Semmai devono piangere per le azioni dei fanatici di un'altra fede.
Discettare sui “limiti alla libertà di satira” mentre branchi di assassini massacrano in mezzo mondo vuol dire far loro un graditissimo regalo, al di la di ogni buona intenzione.
Lo hanno detto e ripetuto, fino alla nausea. Gli attentati di Parigi sono opera di “falsi islamici”, sono diretti in realtà contro il “vero islam”. Beh... i falsi islamici si stanno moltiplicando a vista d'occhio. In Africa vengono bruciate chiese cristiane ed ammazzati cristiani che avrebbero “riso” della altrui fede. Io penso che i cristiani ammazzati in Nigeria neppure sapessero delle vignette parigine, ma la cosa non conta. Se Tizio ride della mia fede, o prende in giro mia madre, io sono autorizzato ad uccidere lui ed anche Caio e Sempronio. Perché ? Perché sono “offeso” perbacco, e sento una gran voglia di tirare pugni, anche al primo che passa. E se i pugni non bastano ci sono i coltelli, le pistole, i mitra, i bazooka. Guai se qualcuno ride della mia mamma!
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