venerdì 2 marzo 2018

RENZI E IL PD

All'inizio ho guardato con simpatia a Renzi ad al suo tentativo di trasformare la sinistra italiana.
Voleva una sinistra moderna, pragmatica, occidentale, non ideologica, tutte cose ampiamente condivisibili. Ha dovuto pagare dei prezzi ed ha ottenuto dei successi nella sua azione, sarebbe ingiusto non riconoscergliene il merito. E' molto positivo che vecchi dinosauri del comunismo come Bersani o D'Alema siano ormai politicamente fuori gioco.
Ma ha fallito, e probabilmente non poteva che fallire. E non solo perché nel suo partito ci sono ancora fior di dinosauri. Ha fallito perché poche cose infatti sono tanto difficili quanto trasformare un partito ideologico in uno non ideologico.
Il PD non è di certo, oggi, un partito “comunista”. I suoi referenti sociali abitano nelle zone "bene" delle città più che nelle periferie e nei quartieri operai. A ben vedere le cose
è un partito che ha poco a che vedere con la storia e le tradizioni del movimento operaio, comunista o non comunista. Ma è il partito in cui si concentrano tutte le nuove ideologie che caratterizzano l'occidente decadente di oggi.

Il PD di Renzi accetta l'economia di mercato, e questo è un bene. Ma ha trasformato alcune caratteristiche del mercato in assurdi dogmi ideologici. Il libero scambio, ad esempio. Protezionismo e libero scambio sono storicamente politiche diverse che vari stati hanno adottato a difesa delle proprie economie. E non sono mai esistiti nella loro forma “pura”. Paesi liberoscambisti hanno spesso e volentieri fatto ricorso a misure protettive quando queste erano giudicate capaci di favorire le industrie nazionali. Paesi protezionisti hanno accettato il libero scambio quando questo sembrava favorirli. Oggi invece l'alternativa protezionismo – libero scambio è presentata come una scelta fra vizio e virtù, bene e male. Dietro a questa deformazione ideologica sta la convinzione, anch'essa ideologica, che mercato equivalga ad abolizione delle particolarità e che stare nel mercato internazionale voglia dire eliminare ogni differenza fra stati, tradizioni, culture. E' il mondialismo, la peggiore fra le ideologie dell'occidente di oggi. L'idea che il mondo sia ormai una enorme area grigia priva di differenze e, soprattutto, di confini, in cui tutti ci si possa muovere senza limiti, vincoli e controlli. Qui sta la radice della folle politica del PD nei confronti dei “migranti” che non è un modo, magari sbagliato, di rispondere ad una emergenza. No, dietro a quella politica sta la convinzione che sia ormai insensato parlare di italiani o nigeriani, occidente o Islam. Siamo tutti pedine prive di particolarità che possono essere spostate a piacimento sul mercato del pianeta terra. Ma il mercato relaziona le particolarità, non le elimina. E accettare migrazioni che sono veri e propri spostamenti di popoli, processi di sostituzione etnica, vuol dire distruggere i fondamenti stessi della nostra civiltà, economia di mercato compresa.

Abolizione della differenza, questa la caratteristica comune un po' a tutte le ideologie che il PD ha amorevolmente fatto proprie.
L'ideologia gender in primis. Che non è sacrosanto riconoscimento del diritto di ognuno a vivere la propria sessualità, o difesa rigorosa dei diritti e della dignità delle donne. E' qualcosa di completamente diverso: teorizzazione che i sessi non esistono. Il sesso non è qualcosa di fondamentale, ontologicamente primo, nella definizione della natura di ognuno di noi. No, è un “costrutto sociale”. L'importanza del sesso nella riproduzione del genere umano sarebbe solo una invenzione della “cultura fallocratica”. Un “costrutto sociale”, appunto, cui contrapporre la visione del sesso come puro fattore ludico, strumento di piacere e divertimento socialmente non rilevante. Con la conseguenza che si affievolisce fin quasi a scomparire ogni differenza fra produzione e riproduzione. I bambini non sono più collegati al sesso e a quella cosa fuori moda che si chiama amore. Sono qualcosa che si desidera per “realizzarsi” e che in qualche modo si può acquistare sul mercato. Tizio fornisce il seme, Caia l'ovulo, Sempronia porta a termine la gravidanza...
Ed ancora, il misticismo ecologico, che nulla ha a che vedere con il riconoscimento doveroso dell'importanza dell'ambiente nelle nostre vite. La terra diventa una sorta di super persona della cui “salute” noi umani dobbiamo curarci, che non dobbiamo “offendere” né “ferire” con la nostra sciocca “arroganza”. Dopo, o insieme, alla sciocca umanizzazione degli animali arriva la umanizzazione della terra, riscoperta di vecchi miti che viene spacciata per scienza e che alimenta il business colossale di quella autentica truffa che è green economy.
Ed il rifiuto di tener conto della realtà quando ci si deve rapportare a quel fenomeno terrificante che è il terrorismo islamico. Il sacrosanto principio liberale secondo cui la responsabilità giuridica, anche di un attentato, è sempre individuale serve a trasformare il terrorismo da fenomeno socio culturale ad insieme di atti individuali, opera di singoli “folli” completamente slegati da una ideologia, una fede, una cultura.

Si potrebbe continuare ma non è il caso. Il PD è oggi il punto di incontro di quanto, ed è moltissimo, esiste di ideologico in occidente. Messa in soffitta la vecchia ideologia marxista, che ha comunque il pregio di una profondità inavvicinabile da Renzi e dai suoi giovanotti, il PD fa sue nuove ideologie “morbide”, accattivanti, superficiali. Non sanguinarie, certo, ma comunque molto pericolose. E questo spiega le tante contraddizioni e le tante idiozie della sua politica.
L'atteggiamento contraddittorio verso Israele, con cui Renzi si dichiara solidale, salvo schierarsi contro il riconoscimento della realtà: cioè che Gerusalemme è la sua capitale.
O le idiozie sul linguaggio, con le parole proibite, le “sindache” e le “ministre”.
O la contraddizione fra la sacrosanta difesa della scienza a proposito dei vaccini e l'abbandono di ogni serietà scientifica quando si parla di nucleare, o quando si spaccia il solare come fonte di energia per l'avvenire.
O le tentazioni autoritarie quando si cerca di imbavagliare la rete per combattere le “fake news”.
O la riscoperta del valore assoluto della uguaglianza quando si parla di flax tax.
No, il PD non è il partito di una sinistra “nuova” e non ideologica. E' il partito delle nuove ideologie dell'occidente in crisi. Per questo votarlo sarebbe un errore grave, molto grave.

1 commento:

  1. il M5s andrà al governo con la destra. Se Berlusconi non è completamente rincoglionito andrà anche lui. Da quel momento inizierà il processo di esplosione del m5s : baruffe interne, incoerenza programmatica ,atteggiamento manicheo inconciliabile con un ' alleanza , candidati scelti alla cazzo: tutti questi nodi arriveranno improvvisamente al pettine e il M5s comincerà a perdere compattezza ed elettori. Com'è già successo a Torino i questi giorni. A mio avviso sarà questione di tempo prima che si spacchi, e poi il centrodestra non dovrà che fagocitare quel che resta del M5s di destra e finire la legislatura. Ricordo che i canidati scelti da Di Maio sono stati buttati a caso nel carrozzone come dimostra il numero abnorme di allontanamenti pre -elettorali , creando ancor prima di cominciare una bella pattuglia di mercenari al gruppo misto.

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