Qualcuno paragona il voto postale al
voto, ad esempio, degli italiani all'estero, o a quello dei militari
impegnati in missione e lontani dal loro paese. NON è così. In
questi casi il voto è in presenza. Si vota nelle cabine elettorali,
o si passa per consolati ed ambasciate. Chi vota è identificato, poi
la sua scheda, inseme alle altre viene inviata ai seggi di
competenza.
Col voto postale la dinamica è diversa. Arriva a casa
di Tizio la scheda elettorale. Lui la prende, vota, dopo di che
rispedisce la scheda, o addirittura passa a casa sua una sorta di
“scrutatore itinerante” a cui a scheda viene riconsegnata.
Qui
il votante NON viene identificato. La scheda consegnata a Tizio può
essere votata da da lui ma anche da suo figlio, o sua moglie, o un
suo conoscente.
Nelle votazioni normali la scheda è anonima e il
votante è identificato, nel voto per posta avviene il contrario: il
votante NON viene identificato, in compenso la scheda NON è anonima
perché accompagnata da firma o fotocopia di un documento.
Il voto
per posta favorisce i brogli elettorali, non a caso arrivano in
queste ore dagli Stati Uniti innumerevoli notizie di brogli, ma non
solo di questo si tratta. Il voto per posta è IN QUANTO TALE una
truffa, un palese capovolgimento dei principi su cui dovrebbe basarsi
ogni libera elezione: identificazione del votante e segretezza del
suo voto.
Certo, in tutto questo Biden non c'entra: si tratta del
sistema di voto americano, delle regole. Mi spiace dirlo ma si tratta
di regole pessime, indegne di una grande democrazia. Del resto, si è
mai vista una consultazione elettorale in cui si continuano a
conteggiare i voti oltre tre giorni dopo la chiusura dei seggi? Non
si tratta di contestazioni o cause legali, NO, si tratta di conteggio
dei voti che dura ormai da tre giorni e continuerà a durare.
All'alba del 4 novembre Trump era vincitore, poi sono arrivate
vagonate di voti favorevoli a Biden e il conteggio è continuato, e
continua. Una cosa mai vista. Cosa diremmo se qualcosa di simile
avvenisse in Italia?
Le regole vanno rispettate si può dire.
Certo, vanno rispettate, ma regole pessime restano. Perché solo ora
ci si accorge che si tratta di pessime regole? Potrebbe chiedere
qualcuno. Semplice, perché solo in queste elezioni simili pessime
regole hanno condizionato, meglio, stravolto, la regolarità del
voto. Perché solo in questa occasione i voti per posta sono stati
decine di milioni, solo stavolta un partito ha fatto quasi esclusivo
affidamento su quelli per prevalere. Solo stavolta sul voto postale
si è innestata una incredibile quantità di brogli.
Non so come
andrà a finire. Trump fa benissimo a non mollare. Penso si arriverà
alla corte suprema. Vedremo. In ogni coso l'America esce a pezzi da
queste elezioni. Chi odia Trump sperava che le elezioni del 2020
segnassero la fine del trumpismo. Comunque vadano le cose questa non
c'è stata. L'onda blu che doveva travolgere il “tycoon” non è
arrivata. C'è stato invece un voto che di regolare ha poco o nulla e
che, quale che sia il suo esito finale, indebolisce moltissimo il
prestigio e la credibilità del paese guida dell'occidente.
Una
autentica catastrofe.
Guarda, in linea di massima a me piace il sistema elettorale americano, ma la cosa dei voti per posta è degna solo dell'ultimo dei paesi del terzo mondo.
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