Con tutta probabilità Joe Biden sarà
il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Ma è certo che lo
diventerà al termine di una vicenda da cui la democrazia americana
esce gravemente, molto gravemente, compromessa.
Alcuni sostengono
che tutto è stato regolare e che la bufera che sta attraversando
gli USA è dovuta solo alle bizze di Trump. A sostegno di questa tesi
ricordano che tutti i ricorsi del presidente sono stati respinti,
anche dalla Corte Suprema. Non si può parlare degli USA come se si
trattasse del Venezuela o della Bielorussia aggiungono.
Si tratta
di un argomento forte cui val la pena di replicare. Cercherò di
farlo per punti.
1) Tutti i ricorsi del presidente sono stati
respinti per motivi procedurali. Lo staff legale di Trump afferma di
essere in possesso di numerosissime prove di brogli: testimonianze
giurate, filmati, perizie di tecnici informatici, ma non un solo
testimone è stato ascoltato, non una sola perizia esaminata, non un
solo filmato visionato. Sono stati effettuati dei riconteggi di voti,
ma i riconteggi non dicono nulla se il problema sono schede
irregolari, ad esempio con timbri postali falsificati, che NON
dovevano essere né conteggiate né riconteggiate.
2) La
preoccupazione principale di chi ha respinto gli appelli è stata
quella di perdere tempo per evitare che le cause per brogli
arrivassero alla Corte Suprema in tempo utile. Per questo il Texas ha
fatto, in quanto stato, appello alla suprema corte denunciando non i brogli ma
la presunta incostituzionalità in cui sarebbero incorsi
Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia modificando le proprie
procedure elettorali. In questo modo si sono saltati i gradi
intermedi e si è potuti finalmente arrivare alla Corte Suprema. Al
Texas si sono uniti altri 18 stati, in totale 19 stati sui 50
dell'unione, mica uno scherzo...
3) La Corte Suprema NON ha
respinto il ricorso del Texas, semplicemente si è rifiutata di
esaminarlo perché ritiene che il Texas e gli altri 18 stati non
possano considerarsi “parti lese”. La Corte NON ha detto
che “tutto è stato regolare”, del resto non erano i brogli la causa del ricorso, e neppure che non vi sono state
violazioni della costituzione. Semplicemente ha stabilito che non era
il Texas e dover denunciare simili violazioni.
4) Quello che è
avvenuto il 3 novembre e dopo tale data è grave, ma altrettanto
grave ciò che è avvenuto prima. Trump è stato sottoposto ad una
censura degna di Goebbels. Il presidente degli Stati Uniti, l'uomo da
cui dipendono le sorti del mondo, è stato censurato da FB e da
Twitter, le grandi reti televisive hanno cercato di ridurlo al
silenzio. La casa farmaceutica Pfizer ha atteso il dopo voto per
annunciare al mondo che gli USA avevano sperimentato il vaccino anti
covid (fino al 3 novembre quando il “negazionista” Trump parlava
di vaccino tutti i media lo deridevano). TV e media hanno addirittura
censurato la notizia delle indagini cui era sottoposto il figlio di
Biden per riciclaggio di denaro sporco proveniente dalla Cina.
Insomma, uno schifo indegno di una democrazia.
5) Sono risibili le
lamentele di chi si dice “amico degli USA” e per questo condanna
le “bizze” del presidente uscente. Protestare sulla regolarità
del voto dà al mondo una brutta immagine della democrazia americana,
sostengono. Ma qui non si tratta di immagine. Una grande democrazia
deve sempre dimostrare di essere tale, se dimostra di non esserlo è
giusto che venga duramente criticata per questo. Non si difende la democrazia
ignorando gli sfregi che questa deve subire. In questo modo la si
ferisce, forse mortalmente.
E ora? Cosa succederà? Molto
probabilmente (ma non sicuramente) Biden sarà presidente. Chi
ama la democrazia americana non può che sostenere tutti coloro che,
in una situazione oggettivamente molto difficile, cercheranno di
sanare le ferite che questa ha dovuto subire. Ma sanare e ferite NON
vuol dire affermare che “tutto è regolare, tutto va bene”. Al
contrario, vuol dire denunciare che la democrazia americana è
gravemente ammalata e fare delle regolarità delle future votazioni
uno dei punti centrali della propria iniziativa politica. Se Trump,
cosa probabile, vorrà continuare a far politica farà bene a fondare
una nuova rete televisiva e/o un nuovo grande social. Senza
l'asservimento di TV e social la truffa del voto postale non avrebbe
avuto le dimensioni che pare abbia avuto. Rompere la rete della
censura è fondamentale per il non ripetersi di di simili situazioni.
Non
ci resta che attendere...
Sempre un piacere leggerti!
RispondiElimina