Se, sottolineo: SE, i sondaggi hanno una qualche affidabilità è chiaro che Enrico letta ha sbagliato clamorosamente l’impostazione della campagna elettorale. Che il centro destra partisse nettamente favorito lo sapevano tutti, ma circa un mese fa PD e FdI erano dati più o meno alla pari. Nel corso della campagna elettorale la distanza fra i due partiti si è però andata allargando a tutto vantaggio del partito della Meloni. Insomma, Letta ed il PD dovevano cercare di recuperare lo svantaggio, questo è invece cresciuto man mano che la campagna elettorale proseguiva, come mai?
La risposta mi sembra abbastanza chiara. Letta NON ha cercato di convincere gli indecisi, di parlar loro, misurarsi coi loro problemi e le loro perplessità. No, Letta ha parlato SOLO ai suoi, si è rivolto a quell’area del corpo elettorale che è già schierata a sinistra, spesso addirittura all’estrema sinistra.
Per quanto riguarda i programmi Letta non ha fatto altro che riproporre tutto l’armamentario ideologico post comunista: ecologismo alla Greta Thunberg, immigrazionismo no border, filosofia gender, ma questa è in fondo la cosa meno importante. Tutta la campagna elettorale di Letta ha gravitato e gravita attorno ad un nome ed un cognome: Giorgia Meloni. E’ stata ed è LEI, non la crisi energetica, non la guerra, non l’economia il centro degli sforzi propagandistici di Letta. Tutta l’azione del segretario del PD ha mirato e mira non a battete l’avversaria ma a demonizzarla, delegittimarla, addirittura a contestare il suo diritto costituzionale a partecipare alle elezioni e, se vincente, a governare.
Ora, è chiaro che una simile impostazione della campagna elettorale convince solo chi è già convinto, può al massimo compattare il campo della sinistra, ma non conquista alcun voto aggiuntivo, anzi, provoca una reazione, un moto quasi istintivo di rifiuto in masse consistenti del corso elettorale, specie fra gli indecisi.
C’è da chiedersi: possibile che Letta non capisca una cosa tanto semplice? D’accordo, il leader del PD non è un genio, ma non occorre un genio per rendersi conto di simili, elementari banalità.
L’errore di Letta ha in realtà una radice profonda. Per i leader del PD gli elettori di sinistra sono la “parte più avanzata” del paese, quelli che vanno nel verso giusto della storia. Gli altri, chi vota per il centro destra ed anche la gran massa degli indecisi, sono il corpo morto della storia. Sfruttatori, evasori fiscali, persone grette con interessi limitati al loro miserabile orticello, nel migliore dei casi imbecilli. Non val neppure la pena di cercare di conquistare gente simile, la si può solo disprezzare.
Marx divideva la società in sfruttatori e sfruttati, oppressi ed oppressori. Letta ha sostituito alla polarizzazione marxiana del corpo sociale una polarizzazione di tipo diverso, ma ancora più sbagliata: quella fra nobili ed ignobili. Con una differenza importante rispetto a Marx. Il barbone di Treviri fonda la sua previsione della polarizzazione sociale su una analisi filosofica ed economica che Letta non è in grado, probabilmente, neppure di capire. Chiedo perdono a Marx per l’accostamento col leader del PD.
Comunque, il 25 settembre si vota. Fra poco sapremo se Letta ha davvero sbagliato tutto o se invece ha dimostrato una intelligenza politica superiore.
Io penso che il 26 settembre le persone intelligenti del PD si porranno il problema di una sua immediata sostituzione.
Ovviamente posso sbagliare.
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