domenica 11 dicembre 2022

IRAN

“Il governo dell’Iran è una Repubblica islamica che la nazione iraniana, sulla base della sua tradizionale fede nel governo del diritto e della giustizia del Corano ha adottato...”
(…)
“La repubblica islamica è un sistema che si basa sulla fede in:
1) Non c’è dio al di fuori di Dio (la ilaha illa Allah), nella sua sovranità esclusiva, nei suoi comandamenti e nella necessità di sottomettersi al suo ordine.
2) La rivelazione divina e il suo ruolo fondamentale nella formazione delle leggi.”
(…)
“L’insieme di leggi e regolamenti civili, penali, finanziari, economici, amministrativi, culturali, militari, politici o altro deve essere basata su precetti islamici. Questo principio si applica in modo generale a tutti i principi della Costituzione e alle leggi e regolamenti. La determinazione di questo punto è di competenza dei dottori del dogma, membri del consiglio di sorveglianza.”

Sono estratti della Costituzione iraniana, riportati ne “Il libro nero del califfato” di Carlo Pannella. BUR 2015.

Mentre il mondo parla d’altro e fa finta di non sapere in Iran si assiste ad una esplosione di violenza inaudita. La “polizia morale” (si, proprio così, in quel paese esiste una “polizia morale”) sorveglia le donne, pronta a riempirle di botte se indossano nella maniera “sbagliata” il velo, quello stesso velo che certe femministe occidentali fingono di credere sia una “libera scelta”.
Enormi manifestazioni scuotono il paese. Il regime risponde col pugno di ferro. La polizia spara sui manifestanti, i tribunali hanno emesso già ben 11 sentenze di morte, una è stata eseguita. Gli imputati sono accusati di “guerra contro Dio”. Non di omicidio o crimini simili, no, di “guerra contro Dio, il più orribile dei reati per dei teocrati fondamentalisti.
Eppure il mondo tace.
Tacciono i “progressisti” di sinistra, e non a caso. Loro non fanno che ripetere che l’Islam è una “religione di pace”. Lo ripetono tutti i santi giorni dall’undici settembre 2001. E per rafforzare questa autentica fede si sono inventati il reato di “islamofobia”.
Tacciono i critici ed i nemici dello stato di Israele, quelli che in continuazione manifestano a favore di Gaza. Non è un caso: l’Iran è lo stato che con più radicalità nega ad Israele il diritto di esistere. I teocrati iraniani neppure concedono ad Israele il diritto al nome: lo definiscono “entità sionista”.
Tacciono i putinisti. Di nuovo, non a caso: l’Iran fondamentalista è forse il miglio alleato del despota del Cremlino.
Tacciono certi sedicenti “difensori della libertà” che hanno strillato contro la “dittatura sanitaria” in occasione del Covid. Ho dato un’occhiata alle pagine di alcuni loro eminenti esponenti, come Fusaro o Paragone. Non una parola sull’Iran, in compenso ancora polemiche sui vaccini.
Tacciono certe persone vicine alla destra che confondono la difesa delle proprie tradizioni religiose con l’intolleranza fondamentalista.
Tacciono quelli che strillano contro il mercato, l’onnipresente “liberismo”, ed i processi di “omologazione” che questo imporrebbe agli esseri umani.
Insomma, tacciono tutti o quasi. E l’Iran è membro della commissione ONU per i diritti delle donne.
Da morire dal ridere, se non ci fosse da piangere.
E chi in Iran lotta per avere un po’ di quella libertà di cui noi occidentalki non sappiamo più apprezzare il valore è solo, disperatamente solo.
L’Iran è la nostra cattiva coscienza.



 

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