L'ossimoro è una figura retorica che consiste nell'accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Come figura retorica l'ossimoro è assai efficace. La contraddizione che in esso si cela non è una reale contraddizione logica. L'accostamento di termini contraddittori serve ad esprimere alcuni concetti in maniera stilisticamente originale, al fine di coinvolgere l'attenzione dell'ascoltatore o dell'interlocutore. “Assordante silenzio”, ad esempio, esprime la nota verità che a volte il silenzio è più esplicativo di qualsiasi parola; “illustre sconosciuto” rende assai bene l'idea che una certa persona, chiamata magari a coprire cariche di responsabilità, è del tutto sconosciuta e, probabilmente, non adatta ai compiti che le sono stati assegnati; “ghiaccio bollente” sta ad indicare una persona che dietro l'apparente freddezza cela sentimenti e passioni molto forti.
Non tutti gli ossimori però sono così innocenti. Alcuni celano autentiche contraddizioni logiche o sono il paravento retorico di politiche criminali.
Il primo fu, probabilmente, Rousseau. Disse che “si può obbligare un uomo ad essere libero”, e dopo di lui i giacobini inventarono il “dispotismo della libertà”. Contraddizioni logiche? Formalmente si, nei fatti no. Perché obbligando un uomo ad essere libero lo si rende solo schiavo, e non c'è libertà alcuna nel “dispotismo della libertà”.
Poi Lenin e Trotzsky teorizzarono la “dittatura democratica”. Da buoni marxisti hegeliani detestavano il principio di non contraddizione; ma neppure loro incorsero, nei fatti, in alcuna contraddizione: la loro “dittatura democratica” era tutto fuorché democratica.
Poi vennero i marxisti raffinati della scuola di Francoforte, che parlarono della “società industriale avanzata” come di un orribile, disumano, "sistema" caratterizzato dalla “tolleranza repressiva”. Non potevano tollerare che il “sistema” non venisse contestato da coloro che avrebbero dovuto essere i suoi affossatori. La classe operaia, ben lungi dal fare la rivoluzione pensava solo ad aumenti salariali, al massimo a buone riforme. Questo dimostrava, ovviamente, che il sistema era “repressivo” che, la sua tolleranza era la massima forma di oppressione mai esistita. Idiozie logiche? Certo. Che però mascheravano solo la rabbia impotente di pochi intellettuali che non perdonavano al mondo ed agli esseri umani di non essere come loro li avrebbero voluti.
I giorni d'oggi non sono fatti per i teorici. Oggi nessuno teorizza più; a ben vedere le cose quasi nessun politico, oggi, dice qualcosa, se per “dire” intendiamo qualcosa di diverso dall'intollerabile bla bla diffuso dai media.
Gli ossimori odierni sono pratici, riguardano le azioni, non le teorie.
Giorno dopo giorno si sta svolgendo in mare, sotto i nostri occhi, quella che si può definire una azione legale di favoreggiamento della illegalità.
Anche dopo la eliminazione del reato di clandestinità la immigrazione clandestina resta un illecito amministrativo. Favorirla è quindi illegale. Eppure l'operazione “mare nostrum” fa proprio questo: favorisce legalmente l'illegale ingresso di clandestini nel nostro paese, un autentico ossimoro pratico.
E, come nel caso degli altri ossimori, la contraddizione è solo apparente. Perché dietro alla legalità di “mare nostrum” si cela la sua illegalità sostanziale. Non può esistere una azione legale che protegga la illegalità perché questa stessa protezione rende illegale l'azione.
E non solo una azione come “mare nostrum” è, nella sostanza, illegale, contribuisce a fare a pezzi la legalità. Molti dicono: “non preoccupiamoci troppo degli sbarchi, i migranti proseguiranno il loro viaggio verso i paesi del nord Europa”. Ammettiamo pure che sia vero (ammettiamo!!), e, con questo? Andare illegalmente in Francia o in Germania è qualcosa di “legale”?
Siamo il paese in cui tutti strillano “legalità” ed intanto intascano tangenti. Siamo il paese in cui si invocano di continuo nuovi controlli su tutto e tutti, per “battere la corruzione”, fino a scoprire che i controllori sono a volte più corruttibili dei controllati.
E siamo il paese in cui in nome della “accoglienza” si presta soccorso legale ad una enorme azione illegale di massa.
Siamo insomma il paese degli ossimori pratici. POVERI NOI!!
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