domenica 13 dicembre 2020

ELEZIONI AMERICANE, UN BREVE RIASSUNTO IN FORMA DI REPLICA

 

Con tutta probabilità Joe Biden sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Ma è certo che lo diventerà al termine di una vicenda da cui la democrazia americana esce gravemente, molto gravemente, compromessa.
Alcuni sostengono che tutto è stato regolare e che la bufera che sta attraversando gli USA è dovuta solo alle bizze di Trump. A sostegno di questa tesi ricordano che tutti i ricorsi del presidente sono stati respinti, anche dalla Corte Suprema. Non si può parlare degli USA come se si trattasse del Venezuela o della Bielorussia aggiungono.
Si tratta di un argomento forte cui val la pena di replicare. Cercherò di farlo per punti.

1) Tutti i ricorsi del presidente sono stati respinti per motivi procedurali. Lo staff legale di Trump afferma di essere in possesso di numerosissime prove di brogli: testimonianze giurate, filmati, perizie di tecnici informatici, ma non un solo testimone è stato ascoltato, non una sola perizia esaminata, non un solo filmato visionato. Sono stati effettuati dei riconteggi di voti, ma i riconteggi non dicono nulla se il problema sono schede irregolari, ad esempio con timbri postali falsificati, che NON dovevano essere né conteggiate né riconteggiate.
2) La preoccupazione principale di chi ha respinto gli appelli è stata quella di perdere tempo per evitare che le cause per brogli arrivassero alla Corte Suprema in tempo utile. Per questo il Texas ha fatto, in quanto stato, appello alla suprema corte denunciando non i brogli ma la presunta incostituzionalità in cui sarebbero incorsi Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia modificando le proprie procedure elettorali. In questo modo si sono saltati i gradi intermedi e si è potuti finalmente arrivare alla Corte Suprema. Al Texas si sono uniti altri 18 stati, in totale 19 stati sui 50 dell'unione, mica uno scherzo...
3) La Corte Suprema NON ha respinto il ricorso del Texas, semplicemente si è rifiutata di esaminarlo perché ritiene che il Texas e gli altri 18 stati non possano considerarsi “parti lese”. La Corte NON ha detto che “tutto è stato regolare”, del resto non erano i brogli la causa del ricorso, e neppure che non vi sono state violazioni della costituzione. Semplicemente ha stabilito che non era il Texas e dover denunciare simili violazioni.
4) Quello che è avvenuto il 3 novembre e dopo tale data è grave, ma altrettanto grave ciò che è avvenuto prima. Trump è stato sottoposto ad una censura degna di Goebbels. Il presidente degli Stati Uniti, l'uomo da cui dipendono le sorti del mondo, è stato censurato da FB e da Twitter, le grandi reti televisive hanno cercato di ridurlo al silenzio. La casa farmaceutica Pfizer ha atteso il dopo voto per annunciare al mondo che gli USA avevano sperimentato il vaccino anti covid (fino al 3 novembre quando il “negazionista” Trump parlava di vaccino tutti i media lo deridevano). TV e media hanno addirittura censurato la notizia delle indagini cui era sottoposto il figlio di Biden per riciclaggio di denaro sporco proveniente dalla Cina. Insomma, uno schifo indegno di una democrazia.
5) Sono risibili le lamentele di chi si dice “amico degli USA” e per questo condanna le “bizze” del presidente uscente. Protestare sulla regolarità del voto dà al mondo una brutta immagine della democrazia americana, sostengono. Ma qui non si tratta di immagine. Una grande democrazia deve sempre dimostrare di essere tale, se dimostra di non esserlo è giusto che venga duramente criticata per questo. Non si difende la democrazia ignorando gli sfregi che questa deve subire. In questo modo la si ferisce, forse mortalmente.

E ora? Cosa succederà? Molto probabilmente (ma non sicuramente) Biden sarà presidente. Chi ama la democrazia americana non può che sostenere tutti coloro che, in una situazione oggettivamente molto difficile, cercheranno di sanare le ferite che questa ha dovuto subire. Ma sanare e ferite NON vuol dire affermare che “tutto è regolare, tutto va bene”. Al contrario, vuol dire denunciare che la democrazia americana è gravemente ammalata e fare delle regolarità delle future votazioni uno dei punti centrali della propria iniziativa politica. Se Trump, cosa probabile, vorrà continuare a far politica farà bene a fondare una nuova rete televisiva e/o un nuovo grande social. Senza l'asservimento di TV e social la truffa del voto postale non avrebbe avuto le dimensioni che pare abbia avuto. Rompere la rete della censura è fondamentale per il non ripetersi di di simili situazioni.
Non ci resta che attendere...

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