Cerco di fare alcune considerazioni, molto pacate e generali, in tema
di vaccini, meglio, su temi che riguardano anche i vaccini e
la discussione sugli stessi. Non dico invece nulla di specifico sui
vaccini anti covid per un motivo molto semplice: non dispongo delle
conoscenze necessarie. Lascio a tutti i Beppe Grillo del mondo la immane
fatica di parlare di cose che non conoscono.
Mi limito ad
esaminare due tipi di argomentazioni: quella inerente il principio di
causa e l’altra sulle conseguenze a lungo termine dei vaccini. Non
esamino altri tipi di argomentazioni, a partire da quella sui
profitti delle case farmaceutiche che mi sembrano francamente troppo
ideologicamente caratterizzate.
Il principio di
causa
Alcune persone
sono morte di trombosi dopo la somministrazione dei vaccini anti
covid e questo ha, comprensibilmente, suscitato timori e discussioni.
Per cercare di capirci qualcosa occorre approfondire il tema della
causalità.
Prescindo totalmente dalla enorme discussione
filosofica sul principio di causa e vengo subito al dunque. Il
principio di causa dice che se tutte le volte che si da A
si da anche B allora A è causa di B.
Cosa segue da questo?
Vediamo, per punti.
1)
Il principio di causa instaura una relazione necessaria ed
universale fra i fenomeni. Da A
segue B sempre, a
meno che non esistano circostanze tali da annullare od attenuare
l’effetto di A su B. Se mi butto dalla finestra precipito al suolo
a meno che delle corde non mi trattengano. Se Tizio mi spara e mi
colpisce come minimo mi ferisce, a meno che io non sia protetto da un
giubbotto anti proiettile. Anche le circostanze che annullano o
attenuano gli effetti di A su B sono a loro volta legate al principio
di causa.
2) Il principio di causa agisce nel tempo, ma non
sempre il fatto che un fenomeno segua un altro significa che il primo
è causa del secondo.
Se A segue temporalmente B questo non vuol dire necessariamente che A è
causa di B. Se mangio un piatto
di spaghetti alla marinara e dieci minuti dopo muoio di infarto
non vuol dire che gli spaghetti siano stati la causa dell’infarto.
3) Chi indaga sulle
cause di certi fenomeni non si accontenta di dire: B segue A quindi A
è causa di B. Cerca di vedere se fra A e B esistono altri fenomeni:
X, Y, Z in grado di
meglio collegare A e B. Un forte colpo alla testa uccide Tizio perché
provoca la rottura di vasi sanguigni, quindi una emorragia interna,
quindi… e così via sino alla morte di Tizio. Certo, la catena di
collegamenti alla fine deve interrompersi. Alla fine si deve dire: e
Y provoca Z perché è così, punto e basta.
Ma la scienza si differenzia dalla magia proprio perché cerca di
allungare il più possibile la catena dei collegamenti. Per poter
dire che un vaccino provoca la trombosi occorre individuare fra il
fenomeno “somministrazione del vaccino” e l’altro, “trombosi
mortale” tutta una serie di fenomeni intermedi.
4) Il
principio di causa agisce diversamente in situazioni diverse. Se cado
da dieci metri su delle rocce aguzze muoio, o sono ferito gravemente,
se cado in mare me la cavo con pochi danni. Lo zucchero può
risultare mortale per i diabetici, non
fa nulla a
chi diabetico non è.
Parlando di medicinali questi possono
avere effetti diversi se somministrati a persone diverse.
5) Un
fenomeno può essere causa di numerosi effetti. Un farmaco ha effetti
benefici ma anche dannosi effetti collaterali, legati a loro volta
alle particolarità di chi il farmaco lo ingerisce.
6) Al contrario numerose cause possono provocare un solo effetto. Spesso una causa ha determinati effetti perché esistono numerose concause.
Si
potrebbe continuare ma direi che basta. Ora, si pensi ai vaccini anti
covid. Su circa 20 milioni di somministrazioni si sono avute un certo
numero di morti sospette. C’è chi parla di 20, altri di due o
trecento decessi sospetti. Ha senso parlare del vaccino come di causa
di tali decessi? E’ quanto meno estremamente dubbio, direi. Certo,
occorre indagare, approfondire, cercare i fenomeni intermedi, le concause, vedere se il vaccino somministrato a chi ha certe
patologie può avere effetti particolarmente dannosi. Tutto giusto,
ma si tratta di precauzioni che valgono, devono valere, per tutti
i farmaci. Sono invece del tutto ingiustificati, e gravemente
dannosi, gli allarmismi.
Conseguenze a lungo
termine
Non sappiamo
quali possono essere le conseguenze a lungo termine della
somministrazione di vaccini, quindi, almeno per ora, è meglio
astenersi dall’assumerli. Questo dicono molti.
Lo dico chiaramente, ritengo del
tutto errato un tale ragionamento; tra l’altro resta completamente
indeterminato quell’”almeno per ora” che lo conclude. Cosa vuol
dire “almeno per ora”?
In che lasso di tempo dovrebbe concretizzarsi? Quanto dobbiamo
aspettare per avere ragionevoli rassicurazioni sulle conseguenze a
lungo termine? Quanto è lungo il termine delle conseguenze a lungo
termine? Non sembra sia dato saperlo. Sappiamo invece quali possono
essere le conseguenze negative di simili attese, purtroppo.
Questi
però sono dettagli. Il discorso sulle conseguenze a lungo termine è
strutturalmente sbagliato, val la pena di esaminarlo in
profondità.
In
senso stretto noi non siamo certi delle conseguenze a lungo termine
di nulla, anzi, non
siamo certi neppure del nostro futuro prossimo. Che il mondo sia,
almeno in parte, regolare, che il domani sia, grosso modo, simile
all’oggi è un dato originario
che rende possibile ogni nostro pensiero o discorso e, prima ancora,
ogni nostra azione. Ma nulla può darci la certezza apodittica che un
simile dato sia permanente. Noi presupponiamo il persistere della
regolarità del mondo, diamo per scontato, istintivamente prima
ancora che razionalmente, che tale regolarità sia
destinata a durare
indefinitamente, ma non
possiamo esserne logicamente certi.
Guglielmo di Occam ricordava
che Dio potrebbe annichilire il mondo stanotte. Secoli dopo di lui
Hume afferma che è logicamente possibile che se buttiamo un bambino
dalla finestra questo resti sospeso a mezz’aria invece che
precipitare al suolo. Aggiungeva però che le madri non gettano i
bambini dalla finestra, e fanno benissimo a non farlo.
L’impossibilità di fondare logicamente
il dato originario della regolarità del mondo non toglie a questo un
grammo del suo valore teoretico e pratico.
Ma c’è di più.
Anche dando per scontata la regolarità del mondo dobbiamo ammettere
che questa non garantisce la
certezza a lungo, e meno lungo, termine di un bel niente.
Diamolo
per scontato: il mondo è
perfettamente regolare, tutto ciò che accade si inserisce in una
lunga catena di cause ed effetti. Da questo qualcuno potrebbe dedurre
che tutto è perfettamente prevedibile. Invece NO.
Anche in un mondo perfettamente regolare è possibile che esista una
legge di natura a noi del tutto sconosciuta, che questa agisca,
regolarmente, diciamo
una volta ogni 10.000 anni, che si manifesti stanotte e renda errate
tutte le nostre previsioni sul futuro, a breve e lungo termine.
Cosa
ci portano a concludere queste fantasie filosofiche? Forse che non
dobbiamo far nulla perché non possiamo avere alcuna certezza
apodittica del domani? No, ovviamente.
A chi avanza fantasiose
ipotesi su ciò che domani potrebbe accadere si può rispondere in un
solo modo: nulla al momento ci induce a pensare che ciò accada,
quando accadrà esamineremo la cosa.
Chi
afferma che non possiamo sapere quali siano gli effetti a lungo
termine dei vaccini deve esporre i fenomeni che possono far pensare,
oggi, che tali
effetti siano
ragionevolmente prevedibili.
Deve cioè mostrare che, in base alle conoscenze oggi in
nostro possesso, è possibile
affermare
con buone ragioni che prevedere tali effetti sia
qualcosa di più di un mero esercizio logico (tale era il discorso di
Hume sul bambino buttato dalla finestra). Se
non lo fa gli si può solo rispondere: quando questi
effetti negativi si manifesteranno li esamineremo.
E chiudere il discorso.
La certezza sul mondo è fuori
dalla portata degli esseri umani. Certezze
le danno la logica, che nulla dice sul mondo, e la religione, che è
privilegio di chi ha fede.
La scienza non da, mai,
certezze, solo verità valide sino a prova contraria. Le
previsioni scientifiche valgono sino a che persiste la regolarità
del mondo e a meno che non
emergano, in tale regolarità, nuovi fenomeni, al momento non
previsti e non prevedibili, che “cambino le carte in tavola”. Se
oggi assumo un farmaco questo non avrà per me fra 10 anni
conseguenze negative se nei prossimi 10 anni il mio fisico continuerà
a comportarsi come oggi, o cambierà in maniera oggi prevedibile.
Altro la medicina non può dire.
La mancanza di tali certezze
sul futuro può indurci a rifiutare ciò che di buono scienza e
medicina possono offrirci? Basta fare la domanda per avere la
risposta, e la risposa è NO.
Agire solo se si hanno indiscutibili certezze o totali rassicurazioni
sul futuro è quanto di più irrazionale si possa concepire. E’ la
logica del “rischio zero” che, se portata alle sue logiche
conseguenze, dovrebbe indurci ad una totale immobilità, alla non
scelta come stile di vita. Cioè a qualcosa di estremamente, ed
irrazionalmente rischioso.
Poche parole per
concludere
Non vado
oltre, mi sembra di essere stato chiaro. Vorrei solo specificare,
anche se dovrebbe essere evidente,
che quanto ho scritto non è e non vuole essere un invito a fidarsi
ciecamente di tutto e di tutti. La fiducia generalizzata è
altrettanto irrazionale della generalizzata diffidenza. E il fatto
che non si possano avere certezze assolute non esclude, ma implica
che si debbano cercare certezze ragionevoli. L’impossibilità di
fare previsioni assolutamente certe non vuol dire che non si possano
tentare previsioni ragionevolmente attendibili. La medicina non è un
toccasana ma è la miglior garanzia per la nostra salute. Aver
fiducia nei vaccini non vuol dire rinunciare a vederci chiaro negli
stessi. Non demonizzare le case farmaceutiche, non strillare contro i
loro profitti non equivale a rifiutarsi di considerare la possibilità
che dietro a tali profitti possano esserci pratiche, diciamo… non
trasparenti.
Quelli che sono da rifiutare sono, come sempre, gli
atteggiamenti ideologici, le ostilità per partito preso, in una
parola, il fanatismo.
E tanto basta.
La questione degli effetti a lungo termine è in tutto e per tutto un Comma 22: per sapere quali sono gli effetti a lungo termine devo prendere il farmaco o fare il vaccino e poi aspettare che il tempo entro cui vogliamo definire il "lungo termine" sia passato. Ma se non lo facciamo per non rischiare che ci siano degli effetti a lungo termine, non esiste alcuna possibilità di sapere se questi effetti ci sono o no.
RispondiElimina