UN MONDO IPOCRITA E ROVESCIATO
Non
esistono prostitute, meglio, quelle che esistono sono, TUTTE,
“obbligate” a prostituirsi. La prostituzione esiste da millenni e,
secondo i nostri media politicamente corretti, mai, in millenni di
storia, c'è mai stata una sola donna che si sia prostituita senza essere
stata obbligata da qualcuno. Dobbiamo crederci, se no facciamo la
figura dei maschilisti insensibili
Scandalo delle baby
prostitute. L'indignazione è generale. Però, vediamo. Tempo fa in Gran
Bretagna, se ricordo bene, è passata una legge che consente alle
minorenni di abortire anche senza il permesso dei genitori. Negli atri
di molte scuole medie europee sono state installate macchine
distributrici di profilattici. La Organizzazione mondiale della sanità
propone che negli ASILI venga “insegnata” ai bambini la “masturbazione
consapevole”. Ogni forma di convivenza fra esseri umani è stata
assimilata alla famiglia, il sesso è stato banalizzato, pubblicizzato,
spogliato di ogni mistero e di qualsiasi rilevanza esistenziale.
Nell'occidente politicamente corretto si è finalmente attuata la
speranza di Aleksandra Kollontaj, la bolscevica sessualmente emancipata
che teorizzava che far sesso è la cosa più semplice del mondo, “come
bere un bicchier d'acqua”. In effetti pare che la stragrande maggioranza
degli adolescenti abbiano il primo rapporto sessuale intorno ai
quattordici anni. Però, quando si scopre che ci sono ragazzine di
quattordici, quindici o sedici anni che fanno sesso per comprarsi abiti
firmati o smartphone all'ultima moda, tutti si scandalizzano, FINGONO di
scandalizzarsi, e strillano che le ragazzine sono state “costrette”, e
organizzano grandi dibattiti in cui filosofi e psicologi, sacerdoti e
magistrati, sociologi e politici fanno mostra di grande cultura... ed
immensa ipocrisia.
Prima erano “emigranti”, addirittura
“clandestini”. Poi sono diventati “migranti”, infine si sono trasformati
in “profughi” e “perseguitati politici”. E' molto strano. Dalla
Germania di Hitler, e dalla Russia di Stalin, e dalla Cina di Mao, e
dalla Cambogia di Pol Pot riuscivano a fuggire col contagocce, invece i
“perseguitati politici” che sbarcano a Lampedusa sono autentiche
schiere. E poi, i perseguitati che lasciavano la Germania nazista o la
Russia comunista odiavano il nazismo ed il comunismo staliniano. Ed
amavano le nostre istituzioni, erano felici di poter vivere in paesi
liberi e democratici. I “migranti” non sembrano invece amare molto le
nostre istituzioni. Vengono da noi e subito chiedono che le nostre
istituzioni cambino, polemizzano contro la laicità dello stato e sognano
di instaurare, qui, a casa nostra, la sharia. Però i media continuano a
parlare di “perseguitati politici” che vengono a casa nostra per poter
gustare il sapore della democrazia e della libertà.
Viviamo in un mondo rovesciato, sommersi da una ignobile, disgustosa, melassa di ipocrisia.
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