venerdì 23 agosto 2013

I MIGRANTI



Le rondini, i salmoni, le tartarughe marine, gli gnu sono animali migratori. Si spostano al variare delle stagioni in zone in cui è più facile per loro sopravvivere. Rondini e zebre, salmoni e gnu non emigrano da una certa zona né immigrano in un'altra. Gli animali migratori sono migranti, non emigranti o immigrati, perché hanno degli habitat ma non una patria, un paese che abbandonano ed un altro che li accoglie.
Per gli esseri umani il discorso è del tutto diverso. Tizio emigra dalla Libia per immigrare in Italia. Se compie questa operazione in maniera conforme alle leggi è un immigrato regolare, altrimenti è un clandestino.
Fino a poco tempo fa si parlava di emigrati e di immigrati, di regolari e di clandestini. Poi, di colpo, letteralmente dall'oggi al domani, la nuova parola è sorta come un fungo: migranti. E' così che avviene con la neolingua politicamente corretta. Il linguaggio non si evolve più dal basso, in maniera molecolare, al variare delle abitudini e degli stili di vita, o delle scoperte scientifiche, o delle tendenze artistiche. No, ora è tutto diverso. Un gruppetto di burocrati seguaci del politicamente corretto si riunisce e decide che una certa parola non deve essere più usata e che al suo posto ne va usata un'altra. Da quel momento tutti sui media usano quella parola e chi si azzarda a non usarla è un bieco reazionario, un razzista, è cattivo, egoista, malvagio.
Perché la parola migranti ha sostituito emigrati o immigrati? E' fin troppo chiaro. Chi emigra ed immigra ha una patria che abbandona ed una in cui viene accolto. Chi accoglie  ha diritto a programmare i flussi di immigrati,  chi viene accolto ha dei doveri, oltre che dei diritti. Deve rispettare chi lo accoglie; non solo le leggi ma anche gli usi ed i costumi, gli stili di vita, la cultura, la storia, le tradizioni del paese in cui va a vivere. Chi invece migra non ha una patria e non viene accolto in una nuova patria. Si sposta per cercare un luogo in cui vivere meglio. Non ha particolari doveri, esattamente come le rondini ed i salmoni non hanno doveri verso gli animali dei luoghi verso cui migrano. E noi non abbiamo il diritto di controllare i flussi migratori, esattamente come non controlliamo le migrazioni delle rondini. Abitiamo le zone oggetto delle “migrazioni” e abbiamo solo il dovere di rendere ai migranti la vita il meno dura possibile.
Credendo di essere campioni di antirazzismo gli zuccherosi campioni del politicamente corretto assimilano in realtà gli emigrati alle rondini ed ai salmoni. E pretendono che noi occidentali consideriamo le nostre terre, le nostre patrie, alla stregua di normali habitat, zone di passaggio o di insediamento, più o meno temporaneo, per le migrazioni del ventunesimo secolo.

1 commento:

  1. I paladini del politicamente corretto anrebbero apostrofati col termine che più si addice loro: RAZZISTI.

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