martedì 19 agosto 2014

CERVELLI A COMPARTIMENTI STAGNI

A volte mi viene il sospetto che il cervello di alcuni  esseri umani sia diviso in compartimenti stagni, incomunicabili.
Prendiamo i “grillini”, tanto per fare un esempio. Sono dei moralisti rigorosissimi, Kant a loro confronto sembra una sorta di libertino. Se Tizio è sospettato, solo sospettato, di aver preso una mazzetta si dimetta da ogni carica pubblica, tuonano, ed aspetti che la magistratura “faccia luce” sul suo caso, magari mettendoci una ventina d'anni. Un politico non deve solo essere, ma anche apparire integerrimo.
Non parliamo poi di quel delinquente che risponde al nome di Silvio Berlusconi. Il solo parlare col “pregiudicato” è una colpa gravissima, dialogare con lui un peccato mortale. In venti anni ha subito, più o meno, 35 processi e UNA, molto discutibile, condanna. Questo fa di lui una sorta di paria.
Però, il moralismo rigorosissimo dei grillini a volte si attenua. In Iraq i terroristi dell'ISIS ammazzano donne, vecchi e bambini, stanno mettendo in atto una autentica pulizia etnica. Dei super moralisti come i seguaci di Beppe grillo dovrebbero esprimere una indignazione totale, assoluta di fronte a simili scempi. Invece NO. Con gli assassini dell'ISIS i “grillini” diventano comprensivi. “Dobbiamo capire”, dicono, “a volte il terrorismo è l'ultima arma rimasta a chi vuole continuare a lottare”. E poi, la storia, la storia! I nostri fratelli mussulmani hanno dovuto subire orribili ingiustizie per tanti secoli! Erano arrivati fino a Vienna, la volevano conquistare ma quei cattivissimi austriaci li hanno sconfitti. Avevano conquistato la Spagna e sono stati cacciati via da quella bella terra! E le crociate? Dove le mettiamo le crociate? E' vero, sono un po' vecchiotte, roba di sette, otto secoli fa, ma è comprensibile che cerchino ancora di vendicare l'onta subita, no? “Dialoghiamo con l'ISIS, mettiamoci nei loro panni. I tagliagole non sono mica dei mostri come il cavaliere, una soluzione la si potrà trovare”.

Il rigorismo morale diventa “comprensione” se ci sono di mezzo i nostri fratelli mussulmani, ma riemerge in tutta la sua assoluta severità quando si tratta di Israele.
Gli israeliani possono benissimo vivere sotto i razzi di Hammas. In una scuola i bambini israeliani stanno eseguendo un compito in classe. Squilla la sirena ed i bambini devono affrettarsi a raggiungere il rifugio. Un'ora dopo possono riprendere a fare il compito, se un razzo non ha distrutto la loro aula. Beh, pazienza! Cosa pretendono gli ebrei? Vogliono che il loro stato possa avere una esistenza normale? Hanno l'ardire di voler vivere senza dover scappare nei rifugi un giorno si e l'altro pure? Che impudenti!! E cosa fanno questi delinquenti? Raid aerei su Gaza! Miserabili! Vogliono distruggere le postazioni di hammas. E se nel farlo uccidono dei civili innocenti? E' vero, avvisano i civili prima di scatenare gli attacchi, ma, non si sa mai. Sono davvero dei criminali questi israeliani.

Sono così i “grillini” (o alcuni di loro) e, più in generale, gli occidentali “buoni” e politicamente corretti. Da un lato condanne senza appello, dall'altro giustificazionismo piagnone. A qualcuno si perdona tutto, a qualcun altro assolutamente niente. Il califfato può essere considerato una “nuova forma di democrazia”, anche se nel califfato non esista NULLA che possa far pensare alla democrazia, Israele invece è uno stato “apartheid”, biecamente razzista, anche se garantisce a tutti i fondamentali diritti civili e politici, compreso quello di professare la propria fede (in Israele ci sono CENTINAIA di moschee. Qaunte sinagoghe ci sono a Gaza?)
Si, molti esseri umani hanno il cervello diviso in compartimenti stagni.

2 commenti:

  1. A volte mi viene il sospetto che il cervello di alcuni esseri umani sia diviso in compartimenti stagni, incomunicabili.
    Secondo me parti da un presupposto sbagliato, ossia quello dell'esistenza del cervello in questi esseri umani.

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  2. Probabilmente hai ragione Barbara. Io però sono un vecchio illuminista, critico ovviamente, e un po' kantiano; voglio presupporre, sempre, una universale capacità di raziocinio.
    Ti volevo chiedere: tu sei su facebook? Mi piacerebbe chiederti l'amicizia. :-)

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