Detesto il fanatismo,la faziosità e le mode pseudo culturali. Amo la ragionevolezza, il buon senso e la vera profondità di pensiero.
domenica 5 maggio 2013
DUE PAROLE SUL FEMMINICIDIO
“Le donne vengono uccise in quanto donne” ha affermato il presidente della camera Laura Boldrini. L'avvocato Giulia Buongiorno, dal canto suo, ha affermato che chi uccide una donna lo fa perché convinto che la donna sia un essere inferiore. Per questo motivo ha annunciato che presenterà una proposta di legge che prevede l'ergastolo per chi commette un “femminicidio”.
Alcune osservazioni, molto pacate.
1) Ogni omicidio, ogni atto di violenza ha le sue cause particolari che lo rendono diverso da tutti gli altri. Certo, dietro ad ogni omicidio ci sono anche scenari generali, relazioni sociali, culture, ma dire che chi uccide una donna lo fa perché si tratta di una donna è una di quelle generalizzazioni che non spiegano nulla.
2) SEMPRE chi uccide o usa violenza ad un essere umano, maschio o femmina che sia, non rispetta la sua dignità, dimostra di considerarlo una cosa, in un modo o nell'altro lo considera inferiore a se.
3) Chi uccide o usa violenza ad un essere umano commette un atto di inaudita gravità indipendentemente dalle sue convinzioni etiche, politiche o metafisiche. Poniamo che Tizio sia un rigorista kantiano, creda sinceramente nella pari dignità di tutti gli esseri umani, maschi o femmine, bianchi o neri che siano. Tizio, malgrado le sue belle convinzioni, uccide una vecchietta per rubargli i soldi della pensione. E' forse meno colpevole di Caio che invece uccide una ragazza perché la la considera un essere “inferiore”? Tizio, che ha ucciso senza avere motivazioni ideologiche merita 20 anni di carcere e Caio invece merita l'ergastolo? Uccidere una donna per derubarla è meno grave che uccidere una donna perché è donna?
4) Se non sbaglio l'omicidio è già punibile nel nostro paese con l'ergastolo. Si provi ad usarlo per gli omicidi, se la loro colpevolezza è stata provata, e, soprattutto, lo si faccia davvero scontare ai condannati.
5) La presidente della camera quasi equipara “femminicidi” ed uso del corpo femminile nella pubblicità; eppure nessuno obbliga belle ragazze a girare degli spot poco vestite, e dire: “che bella ragazza” non equivale ad uccidere nessuno. Inoltre, per essere ancora più chiari, ormai in pubblicità si usa abbastanza anche il corpo maschile, e ci sono molte signore che sospirano “che bel ragazzo” guardando qualche giovane attore. Dietro a molte considerazioni sul “femminicidio” emerge il vecchio odio comunista verso tutto ciò che è mercato, commercio, scambio... roba vecchia.
6) Molti fra coloro che parlano a sproposito di “femminicidio” sono fautori del “dialogo” coi nostri “fratelli mussulmani”. Sono pronti ad indignarsi per una battuta un po' pesante, o per un seno scoperto in uno spot pubblicitario, ma non per la lapidazione delle adultere, o il ripudio delle mogli.
E così il circolo è completo. Anche la lotta, sacrosanta, contro la violenza alle donne finisce, quando è condotta di persone come Laura Boldrini, nel calderone degli strilli e delle urla contro la civiltà occidentale.
PS. Vorrei dire due cose sulla foto: si tratta di una ragazza di 22 anni lapidata perchè "adultera" da un gruppo di terroristi di Al qaeda, in un villaggio a 320 chilometri da Bagdad. Non mi riusulta che per lei, per quella giovane sventurata, e per tantissime come lei, nessuno abbia mai parlato di "femminicidio"
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Femminicidio, come infanticidio, sono due termini orrendi che fanno sembrare donne e bamnini esseri di specie diversa.
RispondiEliminaQuando si ammazza un essere umano, si chiama 'omicidio'.