Detesto il fanatismo,la faziosità e le mode pseudo culturali. Amo la ragionevolezza, il buon senso e la vera profondità di pensiero.
sabato 11 maggio 2013
SLOGAN
Lo avete notato? Strillano sempre: “vergogna vergogna”. Un tempo gli slogan dell'estremismo di sinistra trasmettevano in maniera super semplificata una qualche visione del mondo; erano slogan ideologici al massimo grado, saturi di settarismo estremista ma dicevano qualcosa, in positivo e in negativo.
“Lo stato borghese si abbatte non si cambia”. “Valpreda è innocente, la strage è di stato, avanti con le lotte del proletariato”. “Tutte le carceri salteranno in aria, l'unica giustizia è quella proletaria”. “Viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tze Tung”. “A tutti i delatori gli spareremo in bocca, autonomia operaia non si tocca”. Sono alcuni degli slogan che si sentivano nelle manifestazioni degli anni 70 dello scorso secolo, se ne potrebbe riempire un libro. Li sentivi e ti facevi un'idea di chi fossero “quelli li”, di quale fosse la loro visione del mondo.
Oggi le cose sono diverse. Li senti strillare e non ci capisci nulla, meglio, capisci solo che si tratta di un branco di imbecilli pieni di odio e di livore, capisci che vorrebbero vedere morta una certa persona, ma quanto al resto, è notte fonda.
Li senti gridare “giustizia” e magari pensi di aver sentito male . Sono giovani dei centri sociali, teppistelli che hanno aggredito pacifici cittadini, fatto blocchi stradali e ferroviari, che si sono pestati con agenti di polizia, ma li vedi schierati a fianco dei MAGISTRATI! Li vedi fare a pezzi un bancomat e subito dopo difendere la sacralità della legge, maledire il capitalismo e dirsi solidali coi piccoli imprenditori, giustificare, se non difendere lo sparatore di Roma e subito dopo invocare la legalità!
Quel grido: “Vergogna, vergogna” copre tutto. Copre la nullità delle loro idee, il vuoto assoluto dei loro cervelli, la loro distanza siderale dal mondo reale. Chi non è con loro deve “vergognarsi” di essere diverso da loro, tutto qui. Io non mi vergogno di essere radicalmente diverso da loro, anzi, sinceramente, ne sono fiero.
P.S.
Molto interessante lo slogan "hai le orge contate". Esprime molto bene il "pensiero" della ragazzotta che tiene il cartello, e quello di tanti altri come lei, probabilmente. La assoluta sicurezza che le orge ci siano davvero state, il moralismo bacchettone, magari combinato con la teorizzazione del sesso libero, che equipara a depravazione i rapporti con belle donne, la fiduciosa certezza che i giudici condanneranno Berlusconi mettendo fine all'abomionio delle sue orge. Soprattutto esprime l'odio, un odio violento, assoluto, impermeabile ad ogni ragionamnto, estraneo al pensiero. Quella ragazza non perde tempo a pensare, odia, e strilla, e grida "vergogna". Poverina!
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