mercoledì 29 marzo 2023

TEOLOGIA

 

L’Università di Helsinki conferirà il prossimo 9 giugno la laurea honoris causa in teologia a Greta Thunberg.
Sapevo che la piccola grande Greta è una scienziata di enorme valore, una di fronte a cui studiosi del calibro del professor Zichichi letteralmente scompaiono, ma non sapevo fosse anche una teologa. Mi sono perso le sue profondissime considerazioni sulla prova ontologica di Anselmo d’Aosta o sulla filosofia tomista. Ero convinto che nulla nel pensiero di Greta Thunberg potesse far pensare alla teologia.
Però, a ben vedere le cose, sbagliavo, e tanto.
Si, sbagliavo, perché il radicalismo ecologico, di cui la piccola grande Greta è massima esponente, è a tutti gli effetti una religione. Una serie di dogmi ripetuti ossessivamente dai media, senza alcun dibattito, alcuna considerazione critica. E tutti i fenomeni climatici, per lo meno, tutti quelli, e sono moltissimi, che non ci piacciono, vengono “spiegati” con quei dogmi. Un tempo alluvioni e siccità, caldo e freddo, abbondanza o carestia venivano “spiegati” col volere imperscrutabile di Dio. Oggi la causa di tutto sono i “mutamenti climatici”. Dal covid alle alluvioni, dalla siccità alle valanghe, dal gelo al caldo torrido, tutto insomma è casato dai “cambiamenti climatici”. E come un tempo i peccati degli uomini erano causa della collera divina che spesso puniva noi miseri mortali, oggi i cambiamenti climatici sono causati dall’umana arroganza, dal nostro cedere al “consumismo compulsivo”.
Nulla di nuovo sotto il sole dunque. Solo l’’ennesima sostituzione di una religione dell’immanenza ad una della trascendenza.
Giusto quindi che Greta Thunberg si acclamata come “teologa”.
Anche se, con tutta probabilità, non ha letto un rigo di Agostino o Tommaso.
Così va il mondo in questa nostra triste epoca.


2 commenti:

  1. la cosa che più mi sgomenta (pur non sorprendendomi) è che quanto più - in maniera arrogante - si crede di sostituire a Dio l'uomo e si pretende che le sue azioni possano plasmare il clima, più cresce l'arroganza idiota di convincersi che la cosa non solo sia possibile, ma che lo si possa fare in qualsiasi direzione: fa torppo freddo? paghiamo più tasse e il clima si addolcirà, fa troppo caldo? niente paura, la colpa è nostra e con qualche azione ben mirata, collettiva e soprattutto costosa (tassata) torneranno a fiorire le primule e le gazzelle avranno acqua fresca.
    illudersi di avere un qualsiasi potere su forze infinitamente più grandi di quelle complessive di tutti gli uomini vissuti finora, da una parte è una crudele presa in giro delle menti più semplici, ben più grave di qualsiasi fola metafisica costruita con intenti repressivi, dall'altra una spaventosa prova di superbia destinata a spegnersi tra grasse risate (nella migliore delle ipotesi).

    senza tacere del fatto che la tassa a Greta o le politiche per influire sul clima (sul clima, ahò, su qualche miliardo di tonnellate di aria vapore polvere e vento, mica sulla piscina comunale) hanno lo steso effetto e la stessa influenza della danza della pioggia, del sacrificio di una vergine o della processione con il vescovo in testa: scarsi e tendenti a zero....

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  2. Non l'avevo considerata sotto questo punto di vista. Per esempio non ricordavo che 'l'uomo è colpevole dei cambiamenti climatici' lo si pensava anche negli anni di Roma o prima ancora.

    Io ho sempre pensato (e penso tutt'ora) che il clima fa quel che vuole, a prescindere dai nostri comportamenti. Che l'inquinamento è tale sia quando fuori fa più 40 ed il clima arido favorisce gli incendi (causati da incauti), sia quando fa -30 ed un ghiacciaio minaccia la tua casa.

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