Lo ho letto tempo fa in FB: “Speriamo che Putin conquisti alla
svelta Kiev così la smettiamo con questa menata di guerra”.
Nobili
parole, che più o meno esprimono il pensiero di molti. Certo, chi le
ha scritte è stato un po’ brutale, ma in fondo ha detto
chiaramente ciò che grandi firme (le definisco tali senza alcuna
ironia) del giornalismo italiano come Liguori, Capuozzo o Feltri
esprimono con parole più delicate.
C’è la guerra e questa
deve cessare. Come farla cessare? Semplice, con la RESA.
Pero…
però gli ucraini aggrediti hanno l’ardire si difendersi. Non
vogliono tornare indietro di decenni, non ci stanno a vivere in un
paese ridotto a protettorato, fantoccio di una potenza straniera
pronta ad invadere questo o quello se il suo autocrate ritiene che ne
valga la pena. E così resistono, tenacemente. Sperano di ottenere
almeno una pace onorevole, una trattativa vera. E non si arrendono,
non ascoltano i consigli di chi li invita ad abbracciare i loro
aggressori, dei grandi intellettuali che fanno i “saggi” sulla
pelle degli altri.
La loro protervia e l’ arroganza degli
ucraini sono intollerabili. Sono LORO i responsabili delle morti, del
macello del loro paese. Loro che pretendono di difendersi
dall’aggressore, che hanno l’arrogante pretesa di voler vivere da
liberi.
Invito i t teorici della resa, i saggi giustamente
indignati della intollerabile pretesa degli ucraini di resistere, ad
essere coerenti fino in fondo.
Chiedano che l’Italia,
l’Europa, la comunità internazionale tutta diano ARMI A
PUTIN.
Armi ai russi! Questo dovrebbe essere lo slogan, la
giusta richiesta dei pacifisti occidentali. Armi ai russi, così i
prodi soldati di Putin potranno sconfiggere questi super
nazionalisti, questi nazisti di ucraini e ci sarà, finalmente la
pace.
L’Ucraina sarà smembrata, ridotta a stato fantoccio, a
nuovo protettorato. Il suoi popolo sarà costretto a vivere come ad
altri piacerà farlo vivere, ma chi se ne frega? Ci sarà la “pace”
perbacco! E, cosa più importante di tutte, noi potremo esser
lasciati in pace.
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