sabato 19 marzo 2022

DENAZIFICARE




Nello stadio che ieri ha ospitato l’adunata oceanica di Putin campeggiava una scritta: Liberare il mondo dal nazismo.
Così è il mondo, non solo l’Ucraina a dover essere “denazificato”, buono a sapersi. Se consideriamo che Putin ha in comune coi suoi illustri antenati comunisti il vezzo di definire “nazista” chiunque la pensi in maniera diversa da loro il quadro è completo.
Pochi giorni fa Zelen’skyj aveva affermato che l’Ucraina può rinunciare ad entrare nella Nato. “Tanto ci voleva!” hanno esclamato gli ipocriti pseudo pacifisti italici. Se il comico avesse accettato subito si sarebbero risparmiati tanti lutti…
Ieri è arrivata la risposta di Putin. Nessun accenno alla Nato ed alla “neutralità” ucraina, ma un discorso dai toni semi biblici, la affermazione perentoria: “raggiungeremo tutti i nostri obiettivi” e l’accusa agli ucraini di perpetrare un “genocidio nel Donbass.
Per la cronaca Putin usa, mutatis mutandi, gli stessi argomenti usati da Hitler durante la crisi dei Sudeti. Come gli ucraini nel Donbas i cecoslovacchi stavano “massacrando” i tedeschi nella regione dei Sudeti. I tedeschi del Reich dovevano aiutare i loro fratelli nei Sudeti esattamente come oggi i russi sono chiamati a difendere i loro fratelli nel Donbas. La Cecoslovacchia era uno stato artificiale, creato dalle demoplutocrazie esattamente come l’Ucraina sarebbe oggi una non- nazione usata cinicamente dall’imperialismo americano.
Il quadro è molto chiaro, direi. Putin non vuole negoziare, non vuole una Ucraina neutrale ma davvero indipendente, vuole nel migliore dei casi uno stato fantoccio, nel peggiore la pura e semplice annessione dell’Ucraina. Non vuole solo vincere, vuole stravincere.
Ed è chiaro che l’unica scelta a disposizione di chi non ci sta a subire un simile ricatto è quella di aiutare gli ucraini a resistere, perché solo in questo modo si può imporre a Putin una trattativa vera, un accordo di pace che, senza essere, purtroppo, una vittoria degli ucraini, sia qualcosa di diverso da una pura e semplice resa senza condizioni.
C’è in Italia chi si augura una simile resa. Oltre agli amici dichiarati di Putin, su cui non val la pena di spendere parole, se la augurano i cosiddetti “realisti”. La resa, anche incondizionata, porta alla pace, e la pace è il bene più grande. Questa la loro tesi. Quindi, chi se ne frega se gli ucraini devono subire una ingiustizia enorme? Chi se ne frega se saranno massacrati, visto che si ostinano a resistere? Anche il rifiuto di arrendersi degli ucraini è un dato di fatto di cui ogni vero realista dovrebbe tener conto, ma di questo dato di fatto i “realisti” un tanto al chilo che impazzano in rete se ne fregano. Per loro l’unico dato di fatto che conta è il delirio di onnipotenza di Putin. Se gli ucraini resistono e sono massacrati… beh… se la sono cercata. Noi siamo per la “pace” perbacco!
Ma, davvero la resa incondizionata porta alla pace? Ormai dovrebbe essere chiarissimo: NO. La resa dell’Ucraina avvicinerebbe crisi e guerre più grandi. Putin ha mire sulla Moldavia, sulla Finlandia, sulla stessa Polonia. Lo ha detto più volte e sarebbe ora che gli occidentali democratici prendessero sul serio le parole dei dittatori. A suo tempo Hitler scrisse chiaramente, nel “Mein Kampf” quali erano i suoi obiettivi. I “saggi” governanti dell’occidente considerarono pura propaganda le sue parole. Sappiamo come sono andate a finire le cose.
La pace può essere conservata solo se il neo imperialismo di Putin viene contenuto, se l’occidente ritrova la sua compattezza, abbandona le follie nichiliste del politicamente corretto e ritrova unità intorno ai suoi valori fondanti.
E’ una strada difficile ma è al momento l’unica percorribile.

 

1 commento:

  1. Che poi la Russia di Putin sta diventando sempre più nazifascista. La Z stile svastica, la propaganda stile mussoliniano, con Putin che compie le medesime prodezze del duce e si fa fotografare con le stesse inquadrature e nelle stesse pose. I discorsi che ricordano quelli di Hitler. Mi domando che anche nella Russia un giorno non comincerà la caccia al nemico, in questo caso l'occidentale.

    RispondiElimina