Ho sentito dire molto spesso, in questi giorni, la seguente frase:
“dobbiamo tener conto dei dati di fatto, essere realisti.”.
Certo,
dobbiamo tener conto dei dati di fatto, e l’invasione della Ucraina
è un dato di fatto, non ci piove. E allora, accettiamolo questo dato
di fatto! Gli ucraini si arrendano e noi avremo riconquistato ciò a
cui teniamo più di ogni altra cosa: la “normalità”. Gli Ucraini
perdono la libertà e noi possiamo tornare a discutere di green pass
ed elezioni amministrative. La cosa sarà moralmente ripugnante, ma
occorre essere realisti perbacco!
Ma, valutazioni morali a
parte, è davvero “realista” un simile modo di affrontare il
problema? Vediamo.
In primo luogo c’è un altro dato di fatto,
oltre a quello della invasione: la volontà degli ucraini di
RESISTERE. Possiamo strillare, dare “saggi” consigli, saltellare,
ma quelli sono davvero testardi e di perdere la loro libertà non
hanno nessuna voglia, neppure per garantire la nostra “normalità”.
Quindi resistono e a noi resta la scelta imbarazzante: li aiutiamo, ovviamente in maniera non avventurista? O
non li aiutiamo? E
va da se che non aiutarli vuol dire aiutare i loro boia.
Ma, per
la seconda volta tralasciamo la morale, tratteniamo i conati di
vomito e facciamo la scelta di NON aiutarli. Questo sacrificio
restituirà al mondo una pace sicura? Ci darà davvero la tanto
sospirata “normalità”? Basta fare la domanda per avere la
risposta. E la risposta è NO.
Per almeno due motivi.
Il
primo è che non sta scritto da nessuna parte che il caro Putin si
accontenterà dell’Ucraina. Già ora parla della Moldavia, degli
Stati baltici, addirittura della Polonia. Se vince a mani basse in
Ucraina allargherà sicuramente le sue pretese. Il suo fine
chiarissimo è la ricostituzione del vecchio impero sovietico, e
prima zarista. E se ottiene ciò che vuole in Ucraina sarà spinto a
chiedere ancora di più. Valuterà che un occidente debole e diviso
non è in grado di opporsi efficacemente alle sue pretese. E alzerà la
posta.
E, oltre a Putin, e molto più pericoloso di lui, c’è
il gigante asiatico che da lungo tempo non nasconde le sue mire
egemoniche sull’intera area orientale e le sue pretese su
Taiwan.
Il secondo motivo è che, con tutta probabilità, la vittoria di
Putin NON porterà la pace in Ucraina. Piaccia o non
piaccia ai “saggi” pacifisti, gli ucraini continueranno a
combattere. Anche QUESTO è o
potrà essere un dato di fatto. Gli occidentali “realisti”
pensano che se i russi fanno fuori un bel po’ di ucraini e magari
impiccano l’odioso comico loro capo le cose si aggiustano e noi
torniamo a goderci la "normalità". Ma le cose possono assumere una
piega ben diversa. I russi vincitori non potranno controllare un
paese vasto e popoloso come l’Ucraina e saranno infognati in un
Afghanistan europeo. Una situazione lontana anni luce dalla
stabilità.
Quindi, cari “saggi”, cari “realisti”, non
fatevi illusioni. La sconfitta dell’Ucraina NON porterà nessuna
“normalità”. La possibile impiccagione di Zelen’skyj potrà
dare brividi di soddisfazione a qualche occidentale “saggio” ma farà del comico un eroe del suo popolo. E tutti noi dovremo goderci le
delizie di una guerra di guerriglia ai confini dell’Europa e della
NATO.
Conosco l’obiezione: che fare allora? Andare verso la
guerra atomica?
Ovviamente si tratta di una opzione folle, da rifiutare, ma francamente non credo che sia minimamente realistica. Putin non è
affatto un folle, non persegue
la strategia del "muoia
Sansone con tutti i filistei", mira piuttosto a far vincere Sansone e a sterminare i "filistei". Ha da tempo elaborato i suoi
piani e ora li persegue basandosi sulla convinzione, non
campata in aria, che l'occidente debole e
diviso non sia in grado di contrastarli efficacemente. I
richiami alle armi atomiche sono con tutta probabilità un bluff. che l'autocrate del Cremlino usa in maniera criminale per terrorizzare le pubbliche opinioni dell'occidente e costringere i governi occidentali a cedere.
E
se non fossero un bluff? Se davvero non lo fossero ci
sarebbero mille ragioni di più per bloccarlo subito,l'autocrate, bloccarlo ora,
quando l’area di crisi è ancora ridotta,
prima che diventi troppo forte ed incontrollabile.
E’
realistico oggi aiutare l’Ucraina, NON con avventuristici
interventi militari, ma fornendo a chi combatte per la sua terra il
supporto necessario ed intensificando al massimo sanzioni, attività
diplomatica e mobilitazione popolare. Per isolare la Russia. Non è vero che l'Ucraina sia già sconfitta. Se debitamente aiutati gli ucraini possono realisticamente conquistare il
tavolo per una trattativa VERA che assicuri loro NON la vittoria ma
una sopravvivenza decente.
E’ difficile una cosa simile? Si, ma non è impossibile; ed è realistica. Chi la persegue è molto più realista di chi
pensa che resa senza condizioni di un popolo possa assicurare pace e
stabilità al mondo.
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