C’è chi fa paragoni fra gli inviti alla resistenza di Zelen’skyj
e il fanatico rifiuto della resa da parte di Hitler nella fase
conclusiva della seconda guerra mondiale. Non diversamente da Hitller
Zelen’skyj obbliga la sua gente a combattere, spinge il suo popolo
al massacro, questa la tesi.
In guerra la prima vittima è la
verità. Verissimo, ma in rete la prima vittima è la storia. Vediamo
un po’.
Dopo il fallimento dell’offensiva nelle
Ardenne le armate hitleriane cominciarono letteralmente a sgretolarsi
ad occidente. I tedeschi combatterono con feroce determinazione sul
fronte orientale perché avevano una gran paura delle vendette dei
russi. Val la pena di ricordare che l’armata rossa si rese
responsabile, nell’offensiva in Prussia orientale di autentici
crimini di guerra. Sul fronte occidentale invece, dove gli anglo
americani facevano molta meno paura, il fronte militare (per non
parlare di quello civile) letteralmente crollò. E tutta la ferocia
criminale di Hitler non lo poté impedire. Perché, contrariamente a
quanto pensano certi soloni da quattro soldi, nessun governo, nessun
tiranno possono obbligare un esercito a combattere, impedirne il
disfacimento quando si diffonde il rifiuto di continuare a
combattere.
Non mi pare che gli ucraini non vogliano
combattere…
Nella fase finale del conflitto Hitler era
assolutamente solo.
Non si manifestava nelle piazze di mezzo
mondo contro chi pressava da ogni parte la Germania. Nessuno metteva
sanzioni economiche ai paesi nemici del tiranno nazista. Nessuno
inviava ai nazisti aiuti, meno che mai armi. Nessuno si proponeva
quale “mediatore” fra tedeschi ed angloamericanii, o fra tedeschi
e russi. Non esisteva in nessun paese in guerra con Hitler nessun
politico dissenziente che invitasse il proprio governo ad adottare
una linea almeno un po’ “morbida” nei confronti del tiranno
nazista. Nessun tedesco tornava in patria dall’estero per aiutare
il suo paese nella resistenza. Non era in corso alcuna trattativa fra
tedeschi e russi, tedeschi ed alleati occidentali.
Hitler non
aveva nessuna speranza, non dico di vittoria, ma neppure di pace
onorevole, non poteva ottenere lo straccio di trattativa neppure
sulle condizioni della resa. Poteva solo arrendersi senza condizioni,
e nessuno nel mondo riteneva ingiusta o vessatoria una cosa
simile.
Oggi anche coloro che sperano in una resa degli ucraini
parlano di “trattative”, “dialogo”, “pace onorevole”. E
solo con questo dimostrano l’idiozia di certi paragoni.
Infine,
Hitler era assediato e nessuno lo aiutava perché era stato LUI
l’aggressore. Lui aveva tanti paesi, lui aveva costretto tanti
popoli a resistenze che sembravano senza speranza. Le sue armate
avevano ridotto a macerie, ed assediato un gran numero di città.
L’assedio di Leningrado durò circa tre anni e fu uno degli episodi
più atroci della seconda guerra mondiale. L’Ucraina non ha invaso
nessuno, non ha minacciato nessuno, non intendeva aggredire
nessuno, puntare contro nessuno presunti missili. Lo so che per molti
questa differenza non conta. Per loro non aggredito ed aggressore
pari sono. Per me si tratta di una differenza essenziale.
Gli
ucraini vogliono difendersi. Hanno il diritto di farlo. E non è
vero che non abbiano speranza alcuna. I sovietici invasero la piccola
Cecoslovacchia con 800.000 uomini. Ne hanno mandato 150.000 in
Ucraina, del tutto insufficienti per occupare e tenere militarmente
un paese tanto grande e popoloso. Putin probabilmente sperava in un
crollo del fronte interno in Ucraina, pensava che gli ucraini non
avrebbero seguito un ex comico. Si è sbagliato. Se gli ucraini gli
infliggono perdite pesanti possono conquistare almeno un VERO tavolo
di trattativa, ottenere qualcosa di diverso da una resa senza
condizioni, o da una finta neutralità che trasformerebbe il loro
paese in uno stato fantoccio.
In ogni caso spetta solo a loro la
decisione. NON a NOI, comodamente seduti nelle nostre poltrone.
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